Milano: Luca Nannipieri all'inaugurazione della mostra di Carlo Zoli

Dopo essere stata esposta a Firenze, a Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati, la mostra dell’artista faentino Carlo Zoli arriva a Milano: dal 9 maggio al 15 giugno 2024 sarà nello spin-off di HUB/ART (via Nerino 2) a cura di Greta Zuccali. Presente all'inaugurazione il critico d'arte Luca Nannipieri
Milano , (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

Carlo Zoli è protagonista a Milano con la personale "L'infinito volgere del tempo", in programma dal 9 maggio al 15 giugno 2024 nello spin-off di HUB/ART in via Nerino 2, con la cura di Greta Zuccali. Presente all'inaugurazione il critico d'arte Luca Nannipieri.  

Dopo la partecipazione alla quinta edizione di YouNique – Fine Craft Art & Design di Lugano e dopo la mostra personale conclusa ad aprile a Firenze, nella sede della regione Toscana, a Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati, l'artista faentino presenta al pubblico milanese le opere della nuova serie "L'infinito volgere del tempo"; una selezione di ventotto pezzi, realizzati negli ultimi anni, che parlano di mito e passioni umane per rappresentare il mondo e le sue infinite danze. Sculture forgiate con la maestria propria di un demiurgo contemporaneo che dona la vita "a immagine e somiglianza delle idee" alla materia umile della terra, l'argilla, poi terracotta policroma, rifinita con patine, smalti, resine, metalli preziosi.

"Possiamo affermare che Zoli - spiega Zuccali - modellando la materia viva dell'argilla, provi a dare anima e forma a un paesaggio popolato da figure, talvolta enigmatiche e fantastiche, altre volte ancorate al mito classico, alla letteratura cavalleresca o alle tradizioni cristiane, immaginando un mondo parallelo a quello reale."

"Ci sono opere di Zoli, come ad esempio Gli immortali (in foto), che hanno un equilibrio e una fragilità, un'evidenza e un arcano, una lontananza e una vicinanza, che al primo incontro non ho saputo spiegare. Ho dovuto vederle più volte per entrare in quella delicatissima armonia che Zoli sa creare sopra un piedistallo, dentro la compiutezza di un cerchio"  afferma Luca Nannipieri. 

Da sempre Zoli indaga i due volti di quella medaglia tanto preziosa quanto effimera che chiamiamo "esistenza", tra "Quiete", creature eteree e armoniche, e "Tempesta", soggetti viscerali e battaglieri, e da ultimo ha trovato una sintesi nella serie al centro di questa esposizione.

Sono opere plastiche in cui l'elemento del cerchio diventa primario a sottolineare la presa di distanza dalla concezione lineare del tempo, per cui ogni cosa ha un inizio e una fine, un senso e uno scopo, e affermando piuttosto il concetto di ciclicità. I personaggi inseriti nelle loro orbite richiamano citazioni che da Pitagora a Eraclito arrivano fino a Nietzsche e a uno dei capisaldi della sua filosofia: "l'eterno ritorno dell'uguale". Zoli segue il Kairos dei greci, opposto a Kronos, ovvero l'idea di ripetizione costante degli eventi secondo una personalissima visione della vita che talvolta diviene inferno senza speranza, altre volte si innalza verso le armonie celesti più pure. Sono Titani, angeli, eroi, divinità dell'Olimpo, spesso associati al cavallo, tema da sempre prediletto da Carlo, in quanto simbolo di forza e potenza vitali; ognuno di essi è l'espressione di un attimo inteso come eterno ripetersi, immortale ed eterno, nel bene e nel male, e che come tale merita di essere vissuto intensamente per sé stesso.... 

L'esposizione milanese è una nuova occasione per entrare in contatto con la ricerca di Carlo Zoli che - conclude la curatrice - "testimonia in ogni istante la necessità dell'esplorare, dello scavare nel senso dell'umanità, e trasforma ognuno di noi in moderni argonauti alla ricerca di nuovi significati racchiusi in antiche forme."

Inaugurazione giovedì 9 maggio h 18 - 21.

Carlo Zoli
Quarto discendente di una famiglia di ceramisti faentini, Zoli è nato a Bari nel 1959 e dal 1967 vive e lavora a Faenza. La tradizione familiare risale ai primi del novecento: il bisnonno Carlo era ceramista nel Borgo Durbecco di Faenza, dove il nonno Paolo, già pittore presso i fratelli Minardi, ha poi fondato la Bottega di maiolica artistica La Faience, insieme a Pietro Melandri, Dino Fabbri e Amerigo Masotti; ma è al padre Francesco, a sua volta pittore, oltre che scultore e docente di Decorazione artistica, che Carlo deve la sua formazione e la spinta a coltivare le sue qualità peculiari. Da allora Zoli predilige creare modellando l'argilla e sono ormai noti i suoi pezzi unici in terracotta policroma ispirati a mito, storia e leggenda, che dal 1985 al 2019 sono state esposte in mostre personali e collettive in gallerie, fiere d'arte, biennali di scultura, musei, in Italia e in tutto il mondo. Dopo una pausa di riflessione e ricerca, è tornato ad esporre nel 2022 alla sesta edizione di "FantastikA" alla Rocca Sforzesca di Dozza (Bologna); nel 2023 ha partecipato alla XIV Florence Biennale con tema "I am you", presenziando al World Art Dubai, poi a Firenze, alla collettiva alla Fortezza da Basso e alla mostra dei premiati nelle diverse categorie all'Accademia delle arti del disegno; da ultimo ha esposto alla quinta edizione di YouNique – Fine Craft Art & Design di Lugano e tenuto la personale "L'infinito volgere del tempo" a Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati, Sede Regione Toscana che ha patrocinato l'evento.

 

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Curatore Greta Zuccali - Ufficio stampa Mostra: PressZanchi
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