Al Teatro della Regina di Cattolica “Lacci” con Silvio Orlando, dall' omonimo romanzo di Domenico Starnone.

Mercoledì 30 Novembre 2016, ore 2015.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

Dopo la prima in Regione a Casalecchio di Reno (29 Novembre) arriva al Teatro della Regina di Cattolica “Lacci” con Silvio Orlando, dall' omonimo romanzo di Domenico Starnone, Mercoledì 30 Novembre 2016, ore 2015.

Dopo il successo teatrale de " La Scuola" ancora con Silvio Orlando, è ora il nuovo romanzo di Domenico Starnone "Lacci", pubblicato nel 2014, a proporsi in forma teatrale.
Lacci è una storia spietata sulla crisi di un rapporto di coppia, su un matrimonio che si spezza e poi si ricompone ma al costo di ferite mai rimarginate, di aspirazioni e potenzialità mai realizzate. È un groviglio ruvido di sentimenti, un edificio di realtà e narrazioni parallele – della moglie, del marito, dei due figli – che ripercorrono una vita intera, intessuta di silenzi e di estraneità, vissuta dentro un flusso solo apparentemente uniforme di quattro esistenze vicine soltanto nello spazio.


Su richiesta di Silvio Orlando, quest’anno Starnone ha fatto del proprio romanzo un adattamento teatrale che ha debuttato a metà novembre con lo stesso titolo e con la regia di Armando Pugliese e, in Regione ER, martedì 29 novembre, a Casalecchio di Reno, al Teatro Comunale “Laura Betti”. Poi, sempre alle 21.15, mercoledì 30 novembre al “Teatro della Regina” di Cattolica, per approdare poi, il 2 e 3 dicembre al Teatro Asioli di Correggio e, il 17 gennaio 2017, al Teatro Comunale di Russi.


Armando Pugliese definisce questa pièce teatrale “una sinfonia del dolore”. E precisa: “La partitura è una narrazione a ritroso, con pezzi di senso inverso, blocchi dedicati a punti di vista diversi, monologhi, dialoghi, racconti, scontri. Questa lotta intima senza valori può far anche sorridere. A fatica coesistono il conservatorismo della moglie (Vanessa Scalera), l’aspirazione alla fuga del marito (Silvio Orlando), e la condizione di due figli cresciuti nel non-amore (Maria Laura Rondanini e Sergio Romano). Con in più un vicino osservatore (Roberto Nobile), e un giovane (Giacomo de Cataldo)”.

Anche Silvio Orlando sottolinea l’amarezza profonda del testo di cui è protagonista: “Lo sento radicale come un family night, una lunga notte (sgranata negli anni) della famiglia italiana che s’oppone al concetto falso del family day, dove tutto fra le pareti domestiche finisce a tarallucci, o con lo sguardo basso sul telefonino. Siamo in un ambito piccolo borghese, e abbiamo a che fare con generazioni degli anni Sessanta, con gente normale cui si squarcia il cervello, che non regge all’impatto con sentimenti centripeti e poi di colpo centrifughi, mentre s’è stretto un patto di ipocrisia che non resiste".

Prodotta dalla società “Cardellino”, la pièce è definita commedia – un mosaico di fallimenti che accompagnano vite intere, con ragioni e torti scambievoli – ma è anche una tragedia sull’incomunicabilità e sul sacrificio, su quattro persone che vivono sotto lo stesso tetto ma, come i treni che percorrono gli stessi binari, non si incontreranno mai pena la catastrofe. Una visione radicale, dunque, della famiglia contemporanea, ma che proprio per questo, da specchio delle coppie e dei figli in crisi, potrebbe diventare lo stimolo e l’occasione per un dibattito.

Le scene dello spettacolo sono di Roberto Crea, le musiche di Stefano Mainetti, i costumi di Silvia Polidori, le luci di Gaetano La Mela.

INFO:
www.cattolica.net

Ufficio Stampa
Allegati
Slide ShowSlide Show
Non disponibili