FORNACI GIULIANE DI CORMONS. FERONE (PARTITO PENSIONATI), TUTELARE I LAVORATORI.

La Regione intende intervenire per la tutela dei lavoratori delle Fornaci Giuliane di Cormons, al fine di garantire due anni di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria prima della messa in mobilità, in modo da agevolarne il percorso per un eventuale reinserimento lavorativo e assicurare a tali lavoratori un minimo di garanzia economica nell’immediato?
Trieste, (informazione.it - comunicati stampa - società) La Regione intende intervenire per la tutela dei lavoratori delle Fornaci Giuliane di Cormons, al fine di garantire due anni di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria prima della messa in mobilità, in modo da agevolarne il percorso per un eventuale reinserimento lavorativo e assicurare a tali lavoratori un minimo di garanzia economica nell’immediato? Questa è la richiesta fatta dal Consigliere Regionale del Partito Pensionati, Luigi Ferone, con un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale.
“La provincia di Gorizia sta pagando, forse più di altre realtà del territorio regionale, le conseguenze della pesante crisi che ha investito il Paese e la nostra regione.
Sta suscitando clamore e sconcerto la vicenda dei 24 dipendenti delle Fornaci Giuliane di Cormons – ha dichiarato Ferone – che, improvvisamente, vedono svanire il loro posto di lavoro, con pesanti interrogativi sul loro futuro essendo, nella quasi totalità lontani dal diritto alla pensione. I sindacati si stanno attivando per garantire quantomeno il secondo anno di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria.
È importante che anche la Regione, unitamente alla Provincia e a tutti i soggetti interessati, faccia la sua parte per tutelare questi lavoratori in un momento molto difficile della loro vita – ha proseguito il rappresentante del Partito Pensionati – forse la sorte dei 24 dipendenti delle Fornaci Giuliane di Cormons non desta quel clamore che si è verificato in altri casi, molto probabilmente per l’esiguo numero degli interessati, ma questo non significa che questi cittadini, questi lavoratori, possano essere lasciati al loro destino senza quelle tutele che, generalmente, vengono date a tutti i lavoratori che vengono a trovarsi nella stessa situazione.
Per la quasi totalità di questi lavoratori – ha concluso Ferone – il loro stipendio è l’unico sostegno per le rispettive famiglie e forse c’è da chiedersi se è giusto che un’attività come quella delle fornaci giuliane di Cormons possa cessare la sua attività “in silenzio” senza che vi siano stati concreti interventi delle istituzioni per evitare la cessazione dell’attività.”
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