MERITOCRAZIA ITALIA: IL NUOVO ACCORDO COLLETTIVO NAZIONALE DELLA MEDICINA GENERALE NON SIA UN PASSO VERSO L’ULTERIORE SGRETOLAMENTO DEL SSN

Il nuovo Accordo Collettivo Nazionale della medicina generale sembra aprire all’attribuzione di maggiore potere decisionale a livello regionale e addirittura a livello aziendale. Meritocrazia Italia mostra preoccupazione per il rischio di un ulteriore passo verso lo sgretolamento del Servizio Sanitario e il proliferare di Sistemi Sanitari Regionali e sub regionali diversificati, che porterebbero con sé il noto effetto di illegittima discriminazione dei cittadini in base alla asl di residenza.
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - economia)

È firmato il nuovo Accordo Collettivo Nazionale della medicina generale, di rivisitazione della disciplina della medicina territoriale, in sostituzione dell’impianto del 2005 (già più volte ritoccato).

Si punta su ‘ruolo unico’ e ‘lavoro di squadra’ per gettare le basi di una assistenza territoriale più efficace e capace di rispondere ai bisogni di una popolazione sempre più anziana, fragile e affetta da patologie croniche, e alle tante complessità assistenziali del presente e del futuro.

Si supera la distinzione tra medici di assistenza primaria (i medici di famiglia che i cittadini scelgono come medico curante) e medici di continuità assistenziale (ex guardia medica). Questo dovrebbe rendere più agile l’organizzazione della presa in carico del paziente durante tutte le ore del giorno e della notte.

Inoltre, le embrionali forme associative (di gruppo e di rete) introdotte nel 2005 sono superate dalla adozione delle AFT (forme associative monoprofessionali) e delle UCCP (forme associative multiprofessionali), che dovrebbero assicurare a tutti i cittadini l’accesso ai livelli essenziali di assistenza, operare h24 e garantire ricette dematerializzate e istituzione ed aggiornamento del fascicolo sanitario elettronico.

Da sempre Meritocrazia Italia sollecita attenzione per una ragionata e ragionevole ristrutturazione della medicina territoriale e oggi torna a insistere sulla necessità di istituire c.dd. microteam utili a rendere capillare l’assistenza e non penalizzare gli abitanti dei piccoli centri (aree rurali e scarsamente popolate).

Mostra preoccupazione, tuttavia, per l’apertura, sottesa al nuovo accordo, rispetto all’attribuzione di maggiore potere decisionale a livello regionale e addirittura a livello aziendale. Il rischio è che si assista a un ulteriore passo verso lo sgretolamento del Servizio Sanitario e il proliferare di Sistemi Sanitari Regionali e sub regionali diversificati, con il noto effetto di illegittima discriminazione dei cittadini in base alla asl di residenza.

Stop war.

Roma, lì 27 Aprile 2022                       

Meritocrazia Italia 

Il Presidente Walter Mauriell

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