Mobilitazione nazionale dei Mediatori Civili

Mobilitazione nazionale dei Mediatori Civili. Manifestazione davanti al Parlamento. Lunedì 12 novenbre
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - società) Si è svolta lunedì 12 novembre la Manifestazione Nazionale, promossa dal Forum dei Mediatori e supportata da varie Associazioni di categoria - tra le quali la A.M.C., Associazione Mediatori Civili, presieduta da Fosca Colli - da Organismi e da Mediatori giunti da ogni parte d'Italia (foto della manifestazione sul sito http://www.mediatorecivile.altervista.org/a-m-c-associazione-mediatori-civili.html ). Era stata indetta a seguito del fatto che la Corte Costituzionale il 24 ottobre scorso aveva dichiarato l'illegittimità dettata solo ed esclusivamente da un vizio procedimentale; non ha infatti ritenuto fondate le contestazioni che tendevano a minare alla base l’obbligatorietà della mediazione civile. La Corte si è soltanto limitata a rilevare un mero eccesso di delega.
In tanti si sono così ritrovati di fronte a Montecitorio per far sentire la loro voce di professionisti. Nessuno schiamazzo, fischietti o altro. Una protesta molto pacata e civile che è consistita, da parte dei Professionisti della Mediazione, nell'alternarsi al megafono per spiegare le ragioni del perché la Mediazione Civile obbligatoria non solo non deve morire ma deve avere semmai un rilancio allargando il suo campo di azione. Sono state raccolte anche centinaia di firme di supporto ad un Emendamento "Salva mediazione" c.d. a tempo indeterminato, a firma dei Senatori Franco Bruno e Maria Giuseppa Castiglione e depositata presso la X Commissione Industria.
Tale emendamento prevede tra l'altro che “Chi intende esercitare, anche con domanda riconvenzionale, in un giudizio, anche davanti al Giudice di Pace, un’azione relative a una controversia in materia di condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto o cessione o conferimento di azienda, risarcimento del danno da responsabilità civile, risarcimento del danno derivante da circolazione di veicoli e natanti, da responsabilità medica, responsabilità professionale e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari, contratti immobiliari e di vendita di mobili registrati, nonché relativi contratti preliminari è tenuto preliminarmente a esperire il procedimento di mediazione (...)".
Quindi darebbe la giusta considerazione alla Mediazione Civile, fondamentale in tutto il mondo per risolvere situazioni di lite evitando che si finisca in Tribunale o quanto meno arginare il numero dei contenziosi.
Gli Organismi di Mediazione ed i Mediatori Civili chiedono al Parlamento e al Governo di rafforzare piuttosto che indebolire il principio di obbligatorietà, e di intervenire immediatamente, nell’ambito del dettato costituzionale e nel rispetto delle direttive europee, per colmare il vuoto legislativo, per ridurre gli allarmismi ingiustificati e i dubbi interpretativi ingenerati dal pronunciamento della Corte Costituzionale, per non vanificare il patrimonio di esperienze fin qui accumulato.
Il tempo stringe e cresce la preoccupazione negli oltre 60mila persone che hanno conseguito -seguendo corsi onerosi - l'abilitazione a Mediazione civile rischiano di veder vanificati tutto quello che avevano messo in campo per affrontare questa professione nuova in Italia ma che in Paesi esteri è ritenuta nella giusta considerazione.
A far sentire la loro voce anche i Responsabili degli Organismi di Mediazione, che hanno puntato molto sulla Mediazione impegnando anche notevoli risorse economiche. Investimenti fatti con la certezza di doversi confrontare in un mercato sì giovane ma che in prospettiva si sarebbe evoluto seppure tra mille difficoltà.
Sinceramente incomprensibili i detrattori della Mediazione Civile anche perché la Mediazione è un qualcosa di positivo. Il suo scopo non è quello di "togliere" il lavoro ad avvocati. Si dovrebbe cogliere ciò che di buono è negli Stati Uniti, dove è ottima la "convivenza" tra avvocati e Mediatori... tanto che vi sono studi legali e Organismi che "convivono" negli stessi palazzi e uffici senza guerre o altro.
A dire il vero la classe legale in Italia agli inizi quasi interamente storceva il naso nei rispetti dell'introduzione della Mediazione; ma ora moltissimi avvocati si sono ricreduti diventando loro stessi a loro volta Mediatori, potendo così anche meglio capire i meccanismi della risoluzione dei conflitti e svolgendo, ovviamente quando non si palesa una incompatibilità anche loro la Professione di Mediatori.
A dire il vero la classe legale in Italia agli inizi quasi interamente storceva il naso nei rispetti dell'introduzione della Mediazione; ma ora moltissimi avvocati si sono ricreduti diventando loro stessi a loro volta Mediatori, potendo così anche meglio capire i meccanismi della risoluzione dei conflitti e svolgendo, ovviamente quando non si palesa una incompatibilità anche loro la Professione di Mediatori.
Quindi appare quanto mai anacronistico e insensato poter pensare che sia meglio che chi è in lite riabbia come unica possibilità quella di impelagarsi in una causa civile lunga, insidiosa e costosa senza poter aver prima la possibilità di vedersi aiutata nella risoluzione del conflitto. L'obbligatorietà serve. Non si può prescindere da essa, proprio perché si deve far capire come sia fondamentale la Mediazione. Risolvere un conflitto non deve essere vista come una perdita di tempo ma come la preziosa occasione delle parti di trovare una soluzione che le soddisfi entrambi con il fondamentale aiuto di un mediatore terzo ed imparziale.

Associazione Mediatori Civili
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