Sanità: “Diritti dei cittadini calpestati e derisi dalla legge di bilancio”

Lo sciopero dei medici, infermieri, anestesisti, veterinari, ignorato dal Governo e dai media
roma, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni)

“E’ triste vedere categorie così importanti che garantiscono un servizio strategico nazionale fondamentale per la collettività, dover essere costrette a proclamare lo sciopero nazionale- dichiara Gabriella Caramanica, Segretario Nazionale del Partito politico Rivoluzione Ecologista Animalista-REA. Medici, infermieri, operatori sanitari passando per i veterinari scesi in campo per reclamare il diritto alla salute del cittadino ma anche degli animali, garantito da personale pubblico e che è stato ancora una volta stralciato dalla Legge di Bilancio 2024”.

“E’ inammissibile – prosegue Caramanica- che una persona vittima di un’incidente, in un centro urbano come Roma debba aspettare due ore l’arrivo di un’ambulanza. Non possiamo accettare che il Governo non contribuisca a sbloccare le assunzioni, a stabilizzare i precari e non finanzi nuove assunzioni. Questo significa indirizzare figure professionali e personale qualificato e giovane nel settore privato e distruggere un servizio che è un diritto del cittadino”.

“La volontà del privatizzare la Sanità appare chiara. Riteniamo al contrario che il diritto alla salute debba essere garantito, sostenuto e ampliato nel fornire qualità nelle cure, pronto soccorso, servizio ambulanza, assistenza, degenza, riabilitazione ma anche individuare servizi e nuove forme di sostegno al malato”, aggiunge il segretario REA, ricordando che “persone gravemente incidentate, colpite da gravi malattie, ictus, infarti, persone anziane, malati oncologici che, dal giorno all’indomani hanno la loro vita totalmente distrutta, devono intraprendere mesi di cure, degenze, percorsi riabilitativi, controlli”.

“Attualmente, la sanità pubblica a queste persone, garantisce mesi o addirittura anni di attesa per un’analisi, un controllo o una visita. Controlli dai quali dipende la vita di una persona. A questo si aggiungono le trafile burocratiche per avere un riconoscimento minimo legato all’ottenimento di una percentuale d’invalidità, un’assistenza o un assegno economico irrisorio per poter vivere”.

“Non è normale una situazione del genere, né che milioni di euro, nel bilancio, siano dirottati e destinati ad opere e settori inutili o a finanziare il sistema della transizione digitale che fa acqua ovunque. Milioni di soldi gettati anziché essere investiti in cose pratiche e beni essenziali per i cittadini. La legge di bilancio calpesta i diritti dei cittadini”, conclude la Caramanica. 

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