"Fiamma Tricolore" – Maggiori controlli in tutti i frantoi per le acque reflue.-

Fra le difficoltà che l’industria moderna, in particolare quella agro-alimentare, si trova a dover fronteggiare, è quella del trattamento dei reflui, occupando certamente un ruolo di primissimo piano.
Campobello di Mazara (TP).-, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) Viviamo in una Provincia inserita in una delicata ed complicata rete di relazioni ecologiche, sociali, economiche e culturali che regolano le nostre esistenze. Se vogliamo raggiungere uno sviluppo sostenibile, dovremo dimostrare una maggiore responsabilità nei confronti degli ecosistemi dai quali dipende ogni forma di vita, considerandoci parte di una sola comunità umana, e nei confronti delle generazioni che seguiranno la nostra.
Fra le difficoltà che l’industria moderna, in particolare quella agro-alimentare, si trova a dover fronteggiare, è quella del trattamento dei reflui, occupando certamente un ruolo di primissimo piano. Il marcato carattere inquinante di taluni reflui unitamente agli elevati costi da affrontare per il loro efficace smaltimento, in ottemperanza alle normative vigenti, rendono la loro gestione particolarmente impegnativa.
Finita la stagione olearia, come ogni anno, ritorna il problema del corretto smaltimento delle acque di vegetazione e della sansa. Le “acque di vegetazione”, nella definizione fornita dalla legge, sono le acque residuate dalla lavorazione meccanica delle olive che non hanno subito alcun trattamento né ricevuto alcun additivo ad eccezione delle acque per la diluizione delle paste ovvero per la lavatura degli impianti. Le “sanse umide”, invece, sono il residuo proveniente dalla lavorazione delle olive e costituite dalle acque e dalla parte fibrosa di frutto e dai frammenti di nocciolo.
L’industria olearia rappresenta, nel comparto agro-alimentare, una realtà fortemente penalizzata dai processi di smaltimento dei reflui.
Lo smaltimento delle acque di vegetazione e delle sanse delle olive – con un potenziale inquinante 100 volte superiore a quello delle fogne - costituisce uno dei maggiori problemi ambientali nel Trapanese.
E’ ora di dire basta allo sversamento fuori controllo del liquido che inquina mare, fiumi e torrenti. Occorrono dovuti controlli in tutti i frantoi così da scongiurare ulteriori sversamenti. Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore della Provincia di Trapani chiede di sapere cosa la Regione Siciliana intenda fare il prossimo anno, in tema di prevenzione di questo fenomeno.
Le acque di vegetazione – afferma Messina - non possono essere riammesse nell'ambiente poiché i recapiti finali come il terreno, il mare, i fiumi ed i laghi non sono in grado di ricevere una quantità di sostanze inquinanti superiore alla propria capacità auto-depurativa, poiché provocano sottrazione di ossigeno alle acque che li ricevono e quindi, conseguentemente, gravissimi danni alla flora e alla fauna ittica.

________________________ Il Segretario Provinciale MSFT Francesco Messina