Pubblicazione del libro Alienazione e dignità. Il lavoro come valorizzazione dell’uomo nel pensiero di Simone Weil di Andrea Colucci.

Alienazione e dignità. Il lavoro come valorizzazione dell’uomo nel pensiero di Simone Weil edito da Fondazione Mario Luzi Editore, è il titolo del primo libro del molisano e termolese Andrea Colucci pubblicato a Roma nel mese di gennaio 2020, ma in seguito alle restrizioni dovute alla pandemia del COVID-19 è stato inserito presso la distribuzione nazionale e internazionale a partire dal mese di luglio 2020.
Termoli, (informazione.it - comunicati stampa - società)

Alienazione e dignità. Il lavoro come valorizzazione dell’uomo nel pensiero di Simone Weil edito da Fondazione Mario Luzi Editore, è il titolo del primo libro del molisano e termolese Andrea Colucci pubblicato a Roma nel mese di gennaio 2020, ma in seguito alle restrizioni dovute alla pandemia del COVID-19 è stato inserito presso la distribuzione nazionale e internazionale a partire dal mese di luglio 2020. Il libro è, perciò, ordinabile presso qualunque libreria fisica e virtuale online quali tra le principali IBS, Amazon, Mondadori, Feltrinelli, Hoepli, Libreria Universitaria.

L’analisi sul tema del lavoro che si propone parte dal pensiero e dall’impegno concreto come operaia della filosofa Simone Weil, prendendo in analisi anche esperienze di capitalismo umanistico, in particolare quella dell’imprenditore Adriano Olivetti. L’intento è quello riflettere sul lavoro quale aspetto sostanziale della vita umana, il cui sviluppo e progresso, nel corso del ‘900, è risultato offensivo per l’uomo. Queste pagine, inoltre, vogliono essere anche un invito a riflettere, in questo tempo – che, seppur ben diverso da quello vissuto da Weil, mostra altre forme di offesa alla integrità della persona – su quali siano i veri valori da riportare alla luce affinché nella dimensione lavorativa si porga attenzione all’umanità del singolo individuo e il lavoro divenga luogo di affermazione della propria libertà.

Tuttavia, il saggio passa in rassegna alcuni dei concetti cardine del pensiero weiliano: dal concetto di «sventura», di «de-creazione», di vuoto interiore e dalla sperimentazione, in fabbrica, dell’orrore e del disgusto verso il potere «schiavista» dell’organizzazione del lavoro, che ha precipitato l’anima nella bruttezza, alla nozione di «attesa», di «attenzione creatrice», a una dimensione che ci appare come la patria tanto desiderata, al pari di Ulisse che bruciava di nostalgia per la sua Itaca dopo essere stato esiliato in terra straniera. Il ritorno alle radici si lega ad una volontà più grande: l’obbedienza alla vocazione. Una vocazione che si fa risposta ai valori di verità, di giustizia e di bellezza e che dà pienezza e senso all’esistere.

Ufficio Stampa