CRISALIDE XXIV, Forlì. Teatro Félix Guattari. FANNY & ALEXANDER E ATELIERSI, "Da parte loro nessuna domanda imbarazzante"

Da "L’Amica geniale" di Elena Ferrante, una lettura multipla.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

CRISALIDE XXIV , Forlì
Teatro Félix Guattari
Sabato 4 novembre 2017 - ore 21

FANNY & ALEXANDER E ATELIERSI
"Da parte loro nessuna domanda imbarazzante".

Con Chiara Lagani e Fiorenza Menni.
Regia Luigi De Angelis.
Ideazione Luigi De Angelis, Chiara Lagani e Fiorenza Menni.
Drammaturgia Chiara Lagani.

1. Da "L’Amica geniale" di Elena Ferrante, una lettura.

"Da parte loro nessuna domanda imbarazzante
e tu allora che cosa gli rispondi, invece di tacere con prudenza?
O di cambiare evasivamente il tema del sogno?
O di svegliarti al momento giusto?" (W. Szymborska)
Da questi versi nasce il titolo della performance di Chiara Lagani e Fiorenza Menni, per entrare poi nell'Amica Geniale di Elena Ferrante, in una ricerca di interpretazioni e mix plurimi tipica del lavoro di Fanny & Alexander.

Ateliersì proporrà, della ancora misteriosa scrittrice, quattro spettacoli corrispondenti ai suoi quattro romanzi: in questo primo due bambine gettano per gioco e sfida le loro bambole nelle profondità di uno scantinato nero.
Quando vanno a cercarle, le bambole non ci sono più. Le due bambine, convinte che Don Achille, l’orco della loro infanzia, le abbia rubate, un giorno trovano il coraggio di andare a reclamarle.
Le due attrici, in questa lettura, si fanno fisicamente attraversare dal testo di Elena Ferrante, la storia è “detta” dai loro corpi e lascerà su di loro un’impronta indelebile. «È l'episodio fondativo dell'amicizia geniale, il dispetto originario che è anche patto d'amore – dice Chiara Lagani, che firma la drammaturgia ed è in scena con Fiorenza Menni – Lei è la mia amica geniale. Quando ho letto i romanzi non ho potuto non pensare a noi due. Del resto, questo è uno dei motivi di fascinazione per Elena Ferrante, una maestra nel creare strane dinamiche di identificazione che ti avvincono in un labirinto da cui non vuoi e non puoi uscire».
La struttura del lavoro è doppia. Nella prima parte viene detto il testo così com'è. «Integro, senza che sia stato toccato nulla. L'unica voce narrante però si sdoppia, una sorta di strabismo che divarica e sovrappone i due sguardi femminili». Nella seconda, decisamente più performativa, a muoversi sono le bambole, protagoniste della parte non scritta del romanzo che in qualche modo si collega a un altro racconto di Ferrante, la favola La spiaggia di notte. «Dove sono andate a finire le bambole? Sanno tutto ma non possono parlare. Un incubo composito, un gioco di fantasia in cui due oggetti prendono vita. L'infanzia, come il teatro, è il massimo dell'animismo».


Spettacolo inserito nella Stagione 2017/18 del Teatro Diego Fabbri di
Forlì .

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