I risultati di efficacia e sicurezza del primo Studio clinico di Fase III condotto con ozanimod orale (SUNBEAM®) rispetto a un comparatore attivo in pazienti con sclerosi multipla recidivante presentati al...

Dimostrata la superiorità di ozanimod rispetto a interferon beta-1a (Avonex®) nella riduzione del tasso annuale di recidive e di lesioni cerebrali MRI Incidenza di eventi avversi e eventi avversi gravi simili ad Avonex Profilo di sicurezza e tollerabilità compatibile con studi precedenti di Fase II
SUMMIT, N.J., (informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere)

I risultati di efficacia e sicurezza del primo Studio clinico di Fase III condotto con ozanimod orale (SUNBEAM®) rispetto a un comparatore attivo in pazienti con sclerosi multipla recidivante presentati al 7o Congresso ECTRIMS-ACTRIMS di MSParis2017

Celgene Corporation (NASDAQ:CELG) ha annunciato oggi i risultati dettagliati dello studio clinico di Fase III SUNBEAM® finalizzato a valutare l'efficacia e la sicurezza di ozanimod, nuovo modulatore selettivo orale del recettore della sfingosina 1-fosfato 1 (S1PR1) e 5 (S1PR5), rispetto a un trattamento di prima linea, Avonex® (interferone beta-1a) (IFN), in pazienti con sclerosi multipla recidivante (RMS). I risultati sono stati presentati al 7°Congresso ECTRIMS-ACTRIMS di MSParis2017, che si sta svolgendo a Parigi dal 25 al 28 ottobre 2017.

“Chi vive con la sclerosi multipla recidivante ha ancora bisogno di altre opzioni terapeutiche orali con profili di rischio beneficio favorevoli”, ha spiegato il Prof. Giancarlo Comi, Primario del Reparto di Neurologia e Neuroriabilitazione presso l'Istituto Scientifico Vita-Salute del San Raffaele di Milano, e autore dell'abstract. “I dati SUNBEAM supportano il potenziale di ozanimod come nuova opzione terapeutica in questa popolazione di pazienti”.

Lo studio SUNBEAM® ha valutato due dosi (1 mg e 0,5 mg) di ozanimod orale in 1.346 pazienti con RMS in 20 Paesi trattati per almeno un anno. Una notevole riduzione del tasso annualizzato di recidive (ARR) è stato dimostrato per ozanimod 1 mg (ARR=0,18, p<0,0001) e per ozanimod 0,5 mg (ARR=0,24, p=0,0013) rispetto a IFN (ARR=0,35) in una media di 13,6 mesi di trattamento.

Ozanimod ha dimostrato una notevole riduzione della comparsa di nuove o più estese lesioni T2 in un anno per 1 mg (48%, p<0,0001) e 0,5 mg (25%, p=0,0032) rispetto a IFN. E’ stata inoltre dimostrata una notevole riduzione nelle lesioni captanti il gadolinio MRI a 1 anno con ozanimod 1 mg (63%, p<0,0001) e ozanimod 0,5 mg (34%, p=0,0182) rispetto a IFN.

Nello studio SUNBEAM®, nei gruppi trattati con ozanimod, è stata osservata una riduzione della perdita di volume cerebrale, una misura associata al progresso della SM, rispetto al gruppo IFN. L'intera perdita di volume cerebrale è stata ridotta del 33% con la dose da 1 mg di ozanimod (cambiamento di percentuale mediana dal baseline a 1 anno: -0,39, significativa a livello nominale p<0,0001) e del 12% nel gruppo da 0,5 mg (-0,50, p=0,06) rispetto a IFN (-0,57) a un anno.

In un'analisi aggregata prestabilita degli studi SUNBEAM® e RADIANCE® Parte B, ozanimod non ha raggiunto la significatività statistica rispetto a IFN nel periodo precedente ai 3 mesi di progressione confermata della disabilità. Una frequenza molto bassa di progressione della disabilità è stata osservata in tutti i gruppi di trattamento. Nello studio SUNBEAM®, il numero di pazienti con progressione della disabilità confermata a 3 mesi entro la fine dello studio era 13 (2,9%) nel gruppo trattato con ozanimod 1 mg e 17 (3,8%) nel gruppo trattato con ozanimod 0,5 mg rispetto a 19 (4,2%) nel gruppo IFN.

Gli eventi avversi (EA) emergenti dal trattamento sono stati riportati dal 59,8% dei pazienti trattati con ozanimod 1 mg, dal 57,2% con ozanimod 0,5 mg e dal 75,5% con IFN. Gli EA più comuni nei pazienti trattati con ozanimod sono stati rinofaringite, cefalea e infezione delle vie respiratorie superiori. Gli EA relativi all’aumento di alanina aminotransferasi sono stati infrequenti, transitori e generalmente si sono risolti senza sospensione del farmaco sperimentale. L'incidenza generale di EA gravi è stata simile fra i bracci di trattamento (ozanimod 1 mg, 2,9%; 0,5 mg, 3,5%; IFN, 2,5%). Le percentuali di pazienti che hanno sospeso il farmaco in studio a causa di eventi avversi è stata 2,9% per ozanimod 1 mg, 1,5% per 0,5 mg e 3,6% per IFN.

Non sono stati riportati blocchi atrioventricolari di secondo grado o superiore. La frequenza delle infezioni era simile nei bracci di trattamento; la frequenza di infezione grave era bassa e simile nei bracci di trattamento, senza gravi infezioni opportunistiche in pazienti trattati con ozanimod. Il profilo complessivo di sicurezza e tollerabilità era coerente con i risultati del precedente studio clinico di fase II RADIANCE® Parte A nella RMS.

I risultati dettagliati del secondo studio clinico di Fase III condotto con ozanimod (RADIANCE® Parte B) verranno presentati domani, 28 ottobre alle 9:42 CEST nella Hall A.

Informazioni su SUNBEAM®

SUNBEAM® è uno studio pivotale di Fase III, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, double-dummy, con controllo attivo condotto per valutare l'efficacia, la sicurezza e la tollerabilità di due dosi di ozanimod somministrate per via orale (0,5 mg e 1 mg) rispetto a interferone beta-1a (Avonex®) somministrato ogni settimana per via intramuscolare nell'arco di un periodo di trattamento di 12 mesi. Lo studio ha incluso 1.346 pazienti RMS arruolati attraverso 152 siti in 20 Paesi.

L'endpoint primario dello studio è stato l’ARR durante il periodo di trattamento. Gli endpoint secondari MRI sono stati il numero di nuove o più estese lesioni cerebrali MRI pesate in T2 iperintense più di 12 mesi e il numero di lesioni captanti il gadolinio MRI del cervello al mese 12 e il cambiamento di percentuale di volume cerebrale al mese 12 rispetto al basale.

Un'analisi del tempo alla comparsa della progressione confermata della disabilità a 3 mesi è stata prespecificata utilizzando i dati aggregati da entrambi gli studi clinici di fase III SUNBEAM® e RADIANCE® Parte B.

Informazioni su RADIANCE®

RADIANCE® Parte B è uno studio clinico pivotale di Fase III, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, double-dummy, controllato verso principio attivo finalizzato a valutare l'efficacia, la sicurezza e la tollerabilità di due dosi di ozanimod per via orale (1 mg e 0,5 mg) rispetto a dosi intramuscolari settimanali di interferone beta-1a (Avonex®) in un arco di 24 mesi di trattamento. Lo studio ha incluso 1.320 partecipanti affetti da RMS in 147 centri in 21 Paesi.

L'endpoint primario dello studio clinico è stato l'ARR nell'arco di 24 mesi. Gli endpoint secondari MRI sono stati il numero di nuove o più estese lesioni cerebrali MRI pesate in T2 iperintense nell'arco di 24 mesi, il numero di lesioni captanti il gadolinio al mese 24 e il cambiamento nella percentuale di volume cerebrale rispetto al basale al mese 24.

Un'analisi del tempo alla comparsa della progressione della disabilità confermata a 3 mesi è stata pre-specificata utilizzando dati raccolti da entrambi gli studi clinici di Fase III SUNBEAM® e RADIANCE® Parte B.

Informazioni su ozanimod

Ozanimod è un nuovo modulatore selettivo del recettore della sfingosina 1-fosfato 1 (S1PR1) e 5 (S1PR5) attivo per via orale, in fase di sviluppo per indicazioni immuno-infiammatorie, tra cui sclerosi multipla recidivante, colite ulcerosa e morbo di Crohn. Attraverso il legame selettivo con i recettori S1PR1 si ritiene di inibire la migrazione verso i siti di infiammazione di un sottoinsieme specifico di linfociti. Il risultato è una riduzione dei linfociti T e B circolanti che determina attività anti-infiammatoria. È importante sottolineare che la sorveglianza immunitaria è preservata.

Attraverso il legame selettivo con i recettori S1PR5 si ritiene di poter attivare cellule specifiche all'interno del sistema nervoso centrale. Questo ha il potenziale di migliorare la rimielinizzazione e prevenire i difetti sinaptici. In ultima analisi, i danni neurologici possono essere prevenuti.

Ozanimod è un composto sperimentale il cui utilizzo non è approvato in nessun paese.

Informazioni sulla sclerosi multipla

La sclerosi multipla (SM) è una malattia in cui il sistema immunitario attacca la guaina mielinica protettiva che ricopre i nervi. Il danno alla mielina disturba la comunicazione tra il cervello e il resto dell'organismo. Alla fine, i nervi stessi possono deteriorarsi, un processo che attualmente è irreversibile. I segni e sintomi variano notevolmente, secondo il tipo di danno e i nervi interessati. Alcune persone che vivono con la SM possono perdere la capacità di camminare in modo indipendente, mentre altre provano lunghi periodi di remissione, durante i quali non sviluppano nuovi sintomi. La sclerosi multipla interessa circa 400.000 persone negli USA e circa 2,5 milioni di persone nel mondo.

La sclerosi multipla recidivante (RMS) è caratterizzata da attacchi chiaramente definiti di peggioramento della funzione neurologica. Questi attacchi, spesso chiamati recidive o riacutizzazioni, sono seguiti da periodi di guarigione parziale o completa (remissione), durante i quali i sintomi migliorano parzialmente o completamente senza apparente progressione della malattia. La RMS è il corso più comune della malattia al momento della diagnosi. All'incirca l'85% dei pazienti riceve una diagnosi iniziale di RMS, paragonata al 10-15% di diagnosi di forme progressive della malattia.

Informazioni su Celgene

Celgene Corporation, con sede a Summit, New Jersey (Stati Uniti), è una società farmaceutica integrata globale impegnata principalmente nella ricerca, nello sviluppo e nella commercializzazione di terapie innovative per il trattamento delle neoplasie e delle patologie infiammatorie attraverso soluzioni di prossima generazione in omeostasi della proteina, immuno-oncologia, epigenetica, immunologia e neuro-infiammazione. Per ulteriori informazioni, si prega di visitare il sito www.celgene.com. Seguire Celgene sui social media: @Celgene, Pinterest, LinkedIn, Facebook e YouTube.

Dichiarazioni previsionali

Questo comunicato stampa contiene dichiarazioni previsionali, che sono generalmente dichiarazioni che non sono fatti storici. Le dichiarazioni previsionali possono essere identificate con le parole “si aspetta”, “anticipa”, “ritiene”, “intende”, “stima”,” piani”, “previsione” ed espressioni simili. Le dichiarazioni previsionali sono basate sulle attuali piani, stime, ipotesi e proiezioni dell'amministrazione e sono valide solo alla data in cui sono fatti. Non ci assumiamo alcun obbligo di aggiornare qualsiasi dichiarazione previsionale, alla luce di nuove informazioni o eventi futuri, ad eccezione di quanto diversamente previsto dalla legge. Le dichiarazioni previsionali comportano rischi e incertezze, molti dei quali sono difficili da prevedere e in genere esulano dal nostro controllo. I risultati effettivi possono differire materialmente da quelli previsti dalla dichiarazioni previsionali come risultato di impatto di una serie di fattori, molti dei quali sono discussi più in dettaglio nella Relazione Annuale sul Modulo 10-K e altri rapporti della società depositati presso la Securities and Exchange Commission.

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