Luca Nannipieri CHE COSA SONO I CLASSICI Martedì 17 settembre 2024, ore 17.00 Urbino, Palazzo Ducale, Sala Convegni | Giardino d'Inverno

Le APERTURE STRAORDINARIE ESTIVE DELLA GALLERIA NAZIONALE DELLE MARCHE: fino al 30 settembre il museo diretto da Luigi Gallo apre anche il lunedì pomeriggio.
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Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

 

Durante i mesi estivi sarà possibile visitare la Galleria Nazionale delle Marche e la mostra Federico Barocci Urbino. L’emozione della pittura moderna anche il lunedì. Dal 1 luglio al 30 settembre infatti, il Palazzo Ducale di Urbino sarà aperto eccezionalmente ogni lunedì dalle ore 15.00 alle ore 19.00 (ultimo ingresso ore 18.00).

EVENTI

Luca Nannipieri

CHE COSA SONO I CLASSICI

Martedì 17 settembre 2024, ore 17.00

Urbino, Palazzo Ducale, Sala Convegni | Giardino d'Inverno

 

Usiamo la parola "classici" tutti i giorni: a scuola, nei musei, nei teatri, in cucina, nell'abbigliamento, in televisione, al cinema, spesso nei libri. Ma che cosa sono? Perlustrando vari campi d'espressione, dall'arte alla letteratura, dall'architettura alla moda, dal cibo alla toponomastica, questo libro riflette sulla durevolezza o meno del segno umano. Perché abbiamo bisogno di classici e perché essi, al di là delle apparenze che li mostrano stabili, costantemente mutano? Si pensa che i classici siano opere immortali, ma se guardiamo la storia delle civiltà, ciò che constatiamo è che la caratteristica più inesorabile delle opere umane è proprio la loro mortalità. Ma questa mortalità è per sempre? No, dice la storia, a cominciare da quella specifica sequenza di espressioni che è la storia dell'arte: ogni manufatto può trascorrere secoli di oblio e poi tornare vivo e dopo, nuovamente, andare ancora in ombra. L'impermanenza è proprio il principio vitale che sta alla base delle opere dei popoli.

 

 

Luca Nannipieri, scrittore, storico dell’arte, ha pubblicato con Rizzoli “Candore immortale” (2022). Tra le sue pubblicazioni, il libro “A cosa serve la storia dell’arte” (Skira, 2021) è stato tradotto e pubblicato in Francia, nel 2022, da L’Harmattan, nella collana diretta dal professore emerito di Sociologia della Sorbonne di Parigi Pequignot. Ha collaborato e scritto su PanoramaIl Giornale e la dorsale tosco-emiliana del Corriere della Sera. Ha curato e presentato rubriche d’arte in Rai e Mediaset. Ha tenuto conferenze nei principali musei italiani.

 

Il prossimo 17 settembre, nella sala del Giardino d'Inverno del Palazzo Ducale di Urbino dialogheranno sul tema l'autore - Luca Nannipieri - con il Direttore della Galleria Nazionale delle Marche, Dott. Luigi Gallo, e Luigi Bravi, professore ordinario di Filologia classica all'Università d'Annunzio di Chieti-Pescara e Presidente dell'Accademia Raffaello.

 

Ingresso libero fino ad esaurimetno posti

TEATRO DI VERZURA

UNE PERFORMANCE OPÉRATIQUE, BAROQUE ET VÉGÉTALE

Domenica 22 settembre settembre 2024, ore 11.00 e 16.00

Urbino, Palazzo Ducale, Giardino Pensile

 

Arte della metamorfosi, il Barocco mantiene un legame singolare con la natura. Restiamo affascinati dalla sua potenza germinativa e dalla sua prodigalità espansiva, ma si tratta di contraffazione attraverso l’artificio. Il locus amoenus (luogo ameno) che era il giardino fin dall'antichità diventa uno spazio di spettacolo più che di relax, con false grotte, giochi d'acqua sapientemente controllati, uccelli meccanici in mazzi di fiori freschi, bossi tagliati in figure mitologiche ... Questo perché la natura è piena di accidenti, di imperfezioni da nascondere con l'illusione, e ricca di irregolarità, di enigmi che sollevano domande: dove collocare l'ambra, il corallo o la spugna nella vita? Sono piante, minerali, esseri animati? Ibridi? Mostri o meraviglie? Queste incertezze e ambiguità riflettono l’instabilità di un’epoca che ha visto la mappa della Terra espandersi, la cosmogonia geocentrica scossa, l’Europa dilaniata dalle guerre di religione …

“Tutto il mondo è un palcoscenico”, scriveva Shakespeare, che dichiarava anche “Il il tempo è fuori tempo”. Un tempo di chiaroscuro, dove l'opera emerge come una nuova arte dedicata alla voce di questo individuo dell'umanesimo, il cui canto esprime le emozioni esacerbate da tanti sconvolgimenti; individuo che si afferma anche come nuovo Adamo, uscendo dalla colpa biblica e assumendosi la responsabilità del mondo ... il che richiede un cambiamento di paradigmi e di atteggiamenti che portano direttamente al disastro cartesiano: l'uomo come padrone e possessore della natura. La creazione Teatro di Verzura intende esplorare questa traiettoria in modo diverso proponendo un dialogo tra musica barocca e arte contemporanea, attraverso un incontro tra l'opera del XVII e XVIII secolo e l'universo artistico di Lise Duclaux.

Affascinata da ciò che sfugge a una rapida occhiata, l'artista residente a Bruxelles esplora la complessità della vita attraverso diverse discipline, tra cui disegno, fotografia, performance e installazione. In contrappunto e contrappunto a un'estetica barocca fatta di artificio e affetti antropocentrici, il gesto dell'artista contemporaneo – invitato anche a esibirsi – contrasta la spettacolarità nel nostro progetto di evidenziare il sensibile attraverso un'attenzione poetica e graffiante verso esseri invisibili, piante migratorie, radici, vermi, bombi o talpe. Capovolgendo a poco a poco le prospettive, secondo un arco drammaturgico che mette in tensione la realtà nelle sue presenze piegate e nelle sue rappresentazioni dispiegate sulla scena, questa svolta – in fondo anch'essa “barocca” – offre così un'esperienza sensoriale tanto quanto una riflessione sull'Antropocene basato sull'iperespressività della musica barocca, il linguaggio delle passioni umane che qui sfocia nell'empatia per tutti gli esseri viventi. 

Questa performance operistica, intima ed eloquente, è in sintonia con la mia ricerca sullo sconvolgimento delle convenzioni liriche e sull'accessibilità di una “istituzione operistica” che sto cercando di scuotere. Questo scritto scenico vuole essere sia un viaggio nella bellezza del giardino e nella stranezza delle rappresentazioni della natura del XVII e XVIII secolo, ma anche un invito a vedere e sentire in modo diverso e quindi a comprendere diversamente il mondo vegetale. Per il suo carattere “da camera”, Teatro di Verzura è inteso come una forma destinata a darsi sia all'interno che all'esterno, all'interno di uno spazio verde, risuonando nel cuore degli elementi. Questo progetto fa parte, all'interno di PROJETEN, di una più ampia piattaforma di riflessione intitolata “Permacultura delle arti” e dedicata alle numerose domande legate alle nostre delicate relazioni con gli ecosistemi. Stéphane Ghislain Roussel

AGENDA

- Dal 10 agosto al 29 settembre 2024: in risonanza con Teatro di Verzura, mostra di Lise Duclaux a Casa Raffaello, Urbino, Italia – a cura di Stéphane Ghislain Roussel.

- 22 settembre 2024 ore 11.00 e 16.00: sketch (45′) di Teatro di Verzura. Due performance al Giardino Pensile del Palazzo Ducale di Urbino

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Ingresso con biglietto della Galleria Nazionale delle Marche, Urbino.

- 8 novembre 2024: sketch (45′) di Teatro di Verzura al Teatro Escher (Esch-sur-Alzette) in occasione della rassegna di spettacoli dal vivo organizzata da KulturLX.

- Novembre 2025: Prima assoluta di Teatro di Verzura al Teatro Escher, Théâtre d'Esch, Lussemburgo.

https://projeten.eu/?portfolio=teatro-di-verzura

Ufficio Stampa