LEGA NORD CASTELFRANCO EMILIA - CONVENZIONE COMUNE – PARROCCHIA SANTA MARIA ASSUNTA LA LEGA HA VOTATO CONTRO AD UNA CONVENZIONE CHE NON TUTELA COME SI DOVREBBE IL PUBBLICO PREMINENTE INTERESSE COLLETTIVO

CONVENZIONE COMUNE – PARROCCHIA SANTA MARIA ASSUNTA LA LEGA HA VOTATO CONTRO AD UNA CONVENZIONE CHE NON TUTELA COME SI DOVREBBE IL PUBBLICO PREMINENTE INTERESSE COLLETTIVO
CASTELFRANCO EMILIA, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) La Lega ha votato contro ad una convenzione che, come altri atti approvati dal PD in Consiglio Comunale, non salvaguardano, a nostro avviso, il preminente interesse pubblico, come già avvenuto, ad esempio, lo scorso anno allorquando, il 21.12, addirittura abbassarono gli oneri di escavazione a favore dei cavatori e in danno della collettività.
Come spiegato in Consiglio, la convenzione si origina da lontano, ovvero dal discusso progetto di ampliamento “Coop. Magnolie” che vide il consenso della Parrocchia alla vendita del terreno e "campetto" Monsignor Roncagli.
Ora, questa convenzione prevede termini temporali troppo lunghi, 99 anni che addirittura soni rinnovabili per altri 99 e quest' ultimo rinnovo - proroga ci pare anche con dei profili di illegittimità contrastando non solo con il Regolamento Comunale per la gestione del patrimonio” ma anche con in Nuovo Codice degli Appalti. Infatti, il primo strumento prevede, in linea di massima, la durata non superiore ai 30 anni, ma con possibilità, in base ai casi specifici e ad adeguate motivazioni da indagare in fase istruttoria, di estensione sino a 99 anni. Nessun accenno viene fatto a possibilità di rinnovi o proroghe. L’art. 168 del Nuovo Codice degli Appalti prevede che la durata delle concessioni deve essere indicata nel bando e che la stessa non può essere superiore al tempo necessario al recupero degli investimenti da parte del concessionario. Nel caso di specie, la convenzione non solo non prevede espressamente l’obbligo per la Parrocchia di realizzare gli impianti sportivi, ma indica solo il termine di 3 anni per ultimare i lavori della Fase 1 (50% dell’intero monte opere attualmente previsto per la configurazione finale dell’intervento) rimettendo alle decisioni della Parrocchia i termini per completare l’intervento..

Altro profilo di “illegittimità”, sempre a nostro avviso, sta nell’omesso rispetto delle previsioni contenute nell’avviso pubblico approvato con Deliberazione di Giunta n. 113 del 09/06/2016 con cui il Comune ha avviato l’iter per individuare il soggetto interessato a prendere in concessione le aree per realizzare gli impianti sportivi e al quale “risponde” la sola Parrocchia Santa Maria Assunta. Il detto avviso, che è il presupposto giuridico dell’operazione, prevedeva oltre alla durata di 99 anni e senza alcun cenno a rinnovi/proroghe, che il corrispettivo da pagare al Comune per la concessione del diritto di superficie di oltre 200.000,00 euro, doveva essere corrisposto in parte in rate annuali ed in parte “come riserva di utilizzo degli impianti sportivi di futura realizzazione”. Di contro, nella Convenzione approvata dal PD sono previste solo 40 rate annuali di circa 5.000,00 € euro cadauna ed è scomparso la riserva di utilizzo dei futuri impianti da parte del Comune. Forse il Comune non ha davvero necessità di impianti sportivi? Ma è legittimo non rispettare le previsioni dell’avviso pubblico? Quale coerenza c’è nelle scelte della Giunta Reggianini che a giugno 2016 delibera una cosa ed oggi ne approva un’altra?
Altro profilo sempre a nostro avviso “rilevante” concerne il prezzo che il Comune dovrebbe pagare qualora intendesse risolvere anticipatamente la Convenzione: il documento prevede l’obbligo per il Comune di acquistare gli immobili al prezzo di costruzione dell’epoca in cui si procederà all’acquisto: a nostro avviso, come peraltro proposto di emendare l’atto, si dovrebbe fare riferimento, invece, ad una stima: se la cessione avvenisse fra 99 anni in che condizione sarà un edificio di quell’età? Non potrà mai valere il costo di costruzione e non si dimentichi che trattasi di immobili specialistici, cioè possono svolgere solo l’attività per cui sono stati costruiti e quindi difficilmente possono mantenere il valore di costruzione.
Purtroppo, a nulla sono valse le nostre osservazioni e questo spiega la nostra contrarietà ad un atto che, seppur presenta finalità condivise, al contempo presenta a nostro avviso vizi di forma e di sostanza che, agli effetti pratici, non salvaguarda meglio e di più l'interesse collettivo che l’Amministrazione dovrebbe perseguire e non certo il privato - concessionario che, giustamente, guarda al proprio prima vendendo il terreno "Monsignor Roncagli" alla Coop Magnolie ed ora con questa convenzione col Comune.
Ribadiamo il nostro fermo sostegno ai "campanili più piccoli e più grandi" di cui le Parrocchie sono cuore pulsante e sostegno del vivere sociale, ma in Consiglio Comunale il nostro dovere è quello di salvaguardare il preminente interesse pubblico che, secondo noi, la Convenzione proposta e votata solo dal PD non tutela.
Castèl - Castelfranco Emilia (Mòdna-Modena), 15/12/2017
Cristina Girotti Zirotti
Capogruppo Lega Nord
Ufficio Stampa