Antonella Ferrari nel cast del film Dante di Pupi Avati

L'attrice Antonella Ferrari è tornata a lavorare con il maestro Pupi Avati a distanza di nove anni dalla serie tv “Un matrimonio”. È infatti nel cast dell'atteso film “Dante”, che uscirà nelle sale italiane il 29 settembre per 01 Distribution.
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - spettacolo)

L'attrice Antonella Ferrari è tornata a lavorare con il maestro Pupi Avati a distanza di nove anni dalla serie tv “Un matrimonio”. È infatti nel cast dell'atteso film “Dante”, che uscirà nelle sale italiane il 29 settembre per 01 Distribution.

 

Antonella interpreta la mamma di Violante, la donna che ha dato un figlio a Giovanni Boccaccio, interpretato da Sergio Castellitto.

 

 

Un ruolo molto intenso, che le è rimasto nel cuore. «Tornare a lavorare con Pupi Avati è stata per me una gioia incredibile e un grande privilegio. Avevo avuto la splendida esperienza con “Un matrimonio” e tornare sul set con lui significa crescere ancora una volta come artista, perché ha la capacità di tirar fuori la parte migliore e più talentuosa di te. È stato emozionante anche recitare al fianco di Sergio Castellitto e far parte di un cast così bello. Il mio ruolo è molto drammatico e triste, perché la madre di Violante è una donna che non ha più niente, poverissima e talmente disperata da essere disposta a dar via la figlia per migliorare la sua condizione» - spiega Antonella Ferrari.

 

LA TRAMA DI “DANTE”

Dante muore in esilio a Ravenna nel 1321.

Settembre 1350. Giovanni Boccaccio viene incaricato di portare dieci fiorini d’oro come risarcimento simbolico a Suor Beatrice, figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi. Nel suo lungo viaggio Boccaccio oltre alla figlia incontrerà chi, negli ultimi anni dell’esilio ravennate, diede riparo e offrì accoglienza al sommo poeta e chi, al contrario, lo respinse e lo mise in fuga. Ripercorrendo da Firenze a Ravenna una parte di quello che fu il tragitto di Dante, sostando negli stessi conventi, negli stessi borghi, negli stessi castelli, nello spalancarsi delle stesse biblioteche, nelle domande che pone e nelle risposte che ottiene, Boccaccio ricostruisce la vicenda umana di Dante, fino a poterci narrare la sua intera storia.