PESARO, TEATRO ROSSINI. STAGIONE DANZA 2018-19

Apertura 26 OTTOBRE: NUOVO BALLETTO DI TOSCANA. BELLA ADDORMENTATA
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

PESARO, TEATRO ROSSINI.
STAGIONE DANZA 2018-19


PROGRAMMA:

26 OTTOBRE:
NUOVO BALLETTO DI TOSCANA
BELLA ADDORMENTATA
DIEGO TORTELLI
+ masterclass gratuita

16 / NOVEMBRE:
ZEROGRAMMI
EKO DANCE INTERNATIONAL PROJECT
MESSIAHAENDEL
PAOLO MOHOVICH
+ masterclass gratuita

28 / DIC
MOSCOW CLASSICAL RUSSIAN BALLET
LO SCHIACCIANOCI
MARIUS PETIPA
[fuori abbonamento]

17 / FEB
CHICOS MAMBO
TUTU
PHILIPPE LAFEUILLE

23 / MAR
MASSALA DANCE COMPANY
NÄSS
[PEOPLE]
FOUAD BOUSSOUF
[prima italiana]
+ masterclass gratuita

14 / APR
LA CITTÀ IN SCENA
SCUOLE DI DANZA DELLA CITTÀ
GALA
[fuori abbonamento]


Una nuova stagione di danza attende il pubblico del Teatro Rossini su iniziativa del Comune di Pesaro e dell’AMAT e per il quinto anno consecutivo torna a ospitare da ottobre ad aprile un cartellone di sei appuntamenti per una panoramica sulle diverse declinazioni di quest’arte così affascinante.

L’inaugurazione il 26 ottobre è affidata a Bella Addormentata del Nuovo Balletto di Toscana diretto da Cristina Bozzolini su coreografia di Diego Tortelli, una danza guizzante ed energetica, suadente e sensuale interpretata da una compagnia fatta di giovanissimi interpreti di grande talento sulle evocative musiche di Čajkovskij.
Affascinato dal potente oratorio barocco Messiah di Georg Friedrich Haendel, il coreografo Paolo Mohovich crea in Messiahaendel uno spettacolo per diciotto splendidi danzatori di Zerogrammi ed Eko Dance International Project che trae ispirazione dalla ricerca fatta su quest’opera. In scena al Teatro Rossini il 16 novembre lo spettacolo è un concentrato di danza e spiritualità che rifugge dalla narrazione esplicita, una danza di grande bellezza e dallo stile denso e coinvolgente, dal linguaggio contemporaneo ora scarno, ora eloquente.
L’appuntamento delle feste di fine anno è il 28 dicembre (fuori abbonamento) con un grande classico, Lo schiaccianoci danzato da Moscow Classical Russian sulle straordinarie musiche di Čajkovskij. Fondato nel 2004 da Hassan Usmanov, direttore artistico della compagnia e principale ballerino, il Moscow Classical Russian Ballet è riconosciuto in tutto il mondo come una delle compagnie di balletto russo di maggior prestigio ed è formato da danzatori provenienti dalle più importanti Accademie quali il Bolshoi e la Vaganova.
Uno spettacolo travolgente e scatenato che conquista tutti, amanti della danza e non solo, Tutu in scena il 17 febbraio diverte e ammalia. Corpi muscolosi e ben definiti, i Chicos Mambo – nati a Barcellona nel 1994 dal francese Philippe Lafeuille – travestiti da ballerine rileggono i grandi brani del repertorio, trasformandosi in decine di personaggi diversi. Una parodia dei grandi classici dove non mancano i cigni del famoso Lago che diventano paperi e si scatenano in una gara hip hop; ventiquattro quadri irresistibili, in cui si prendono amabilmente in giro le icone del balletto e della danza contemporanea, un puro momento di gioia a teatro.
Altro appuntamento dal respiro internazionale il 23 marzo con Näss [People] di Massala Dance Company in prima italiana. Fouad Boussouf – coreografo e ballerino nato in Marocco - fonda la Massala Dance Company nel 2006, unendo hip hop, danza contemporanea, balli tradizionali nord africani e la nuova arte circense. Ritmo primordiale e incalzante: sette danzatori uomini in Näss trasportano lo spettatore nelle strade del Marocco dove modernità e tradizione si incontrano.
La stagione si arricchisce il 14 aprile di un appuntamento fuori abbonamento con il tradizionale Gala a cura delle scuole di danza della città, una serata dedicata esclusivamente alla danza i cui protagonisti sono i danzatori (allievi oppure formazioni in crescita) di Pesaro.

Per gli spettacoli Bella Addormentata, Messiahaendel e Näss sono previste masterclass gratuite per gli allievi delle scuole di danza della città, occasione preziosa di formazione con maestri di grande talento.

Dal 21 settembre nuovi abbonamenti (da euro 40 a euro 95) presso biglietteria del teatro 0721 387621.

26 / OTT
NUOVO BALLETTO
DI TOSCANA
BELLA
ADDORMENTATA
+ masterclass gratuita


musica Pëtr Il'ič Čajkovskij
produzione per sedici danzatori
drammaturgia e coreografia Diego Tortelli
luci Carlo Cerri
costumi Santi Rinciari
direttore artistico Nuovo Balletto di Toscana
Cristina Bozzolini


RISVEGLIARE L'ISPIRAZIONE
Silvia Poletti

Bella Addormentata (senza l'articolo determinativo presente invece nel titolo dell'originale), è il nuovo spettacolo a serata con cui il Nuovo Balletto di Toscana diretto da Cristina Bozzolini continua il suo progetto artistico che unisce la volontà di far sperimentare i processi creativi e di lavoro a giovani danzatori debuttanti nel professionismo (gli interpreti infatti sono tutti alla conclusione del percorso formativo nella Scuola del BallettO di ToscanA) con la proposta di nuove creazioni coreografiche. Ma soprattutto è una delle produzioni di questa nuova stagione di danza su cui si sono appuntate subito le curiosità maggiori, visto che la sfida della rilettura di un classico del teatro coreografico nella dimensione di una compagnia fatta di giovanissimi impone immediatamente al coreografo l 'obbligo di pensarla come una creazione fatta su misura, ma allo stesso tempo esige una nobiltà e ragion d'essere assolute, che confermino la sua caratura di creatore. Era già capitato con le produzioni 'a serata' di Coppelia, Giselle e Romeo e Giulietta - firmate per il BdT Junior da altrettanti nomi forti della coreografia nazionale: Fabrizio Monteverde, Eugenio Scigliano e Davide Bombana. Ma in questo nuovo caso si è voluto fare un passo ulteriore, affidando ad un talento emergente, il neotrentenne Diego Tortelli, il cimento di confrontarsi con un titolo che oltre al mito fiabesco (e le sue letture psicanalitiche: Bettelheim docet) è un colosso musicale e ballettistico. Non a caso è stato definito da Rudolf Nureyev 'il balletto dei balletti', ovvero la summa perfetta di cento anni di danza accademica, perfezionata dal genio di Marius Petipa il quale qui trovava nell' opulenza sinfonica della musica di Čajkovskij perfetta rispondenza alla sua visione del balletto, insieme fantastica e aristocratica. Nel nostro tempo, grazie anche alla poderosa ondata 'revisionistica' dei titoli del repertorio iniziata a fine anni Settanta, La Bella Addormentata ha subìto destino simile ad altri classici. Ma a differenza di quelli, le cui riletture moderne sono a loro volta entrate nel repertorio coreografico mondiale, La Bella Addormentata è sembrata più refrattaria a cedere spazio e gloria alle riedizioni contemporanee: di fatto solo la drammatica e sconvolgente versione dello svedese Mats Ek, datata 1996 (con Aurora tossicomane) e in parte quella nerogotica e fantasy di Matthew Bourne (2012) sembrano aver segnato due momenti rilevantissimi nella storia dei remakes.
Con saggezza, evitando il rischio di emulazioni possibili, Diego Tortelli ha scelto una strada inesplorata. È partito da sé stesso, e dal quesito fondamentale: cosa, chi rappresenta oggi quella Bella addormentata? E da artista che sta iniziando il proprio percorso creativo e sta cercando delle risposte alle sue intime esigenze ha trovato proprio nell'apparente calembour del titolo l'attesa chiave di lettura. Perché a essere immersa in un sonno è proprio la Bellezza, tout court. Quella anelata, immaginata, desiderata dal protagonista – un giovane poeta – che si sente a disagio nella quotidianità e cerca altrove lo stimolo alla creatività. Tema ben noto anche al teatro di danza, questo, con il suo anelito al mondo perfetto che contrasta con l'imperfezione della realtà. E l'ideale, si sa, può avere un fascino irresistibile, ma anche pericolosamente perturbante perché la sua perfezione assoluta nasconde in sé un'ambiguità mostruosa (inteso nel suo primo senso di prodigiosa): la sua è infatti una Bellezza Medusea perché seduce e attrae nella sua inerzia languorosa, nell'erotica reverie in cui promette eterne estasi -salvo poi, in realtà, distruggere le speranze nella disillusione e nel rimpianto. Ecco allora perché al titolo della creazione di Tortelli sparisce l'articolo. Ed ecco perché questa Bella ideale che langue nello spirito dell'artista – piegato da una quotidianità fatta di relazioni esigenti, inadeguatezze, delusioni, smarrimenti – fluttua in un opalescente biancore, ammalia il poeta, gli regala emozioni e passione che possono finalmente infuocare i versi che va cercando. Se anche i colori dei costumi e degli oggetti – calibrati con senso espressivo dal bianco al rosso- esplicitano le idee drammaturgiche di Tortelli, è la partitura musicale che sostiene e dà un perfetto sostrato emozionale alla nuova storia e alla danza immaginata dal nuovo autore. Nella nuova drammaturgia musicale spiccano infatti quelle pagine della partitura ciaikovskiana più chiaramente ispirate dall'idea del 'fantastico' – tra cui le parti del Gran Pas delle Fate e tutta la lirica Scena del Sogno, con l'incantevole pagina per violino che qui diventa un assolo per il poeta alle prese con i suoi turbamenti. La danza di Tortelli – estremamente esigente nelle sua architetture, a tratti quasi strutturalista – racconta a filo di emozione ma non abdica mai al senso dinamico del movimento, alle linee raffinate e alla ricerca di legati e sequenze in cui la virtuosistica versatilità dei suoi giovani interpreti è capace di declinare i diversi vocabolari fisici sintetizzati nell'articolato flusso della coreografia, ora guizzante ed energetica, ora suadente e sensuale. La fusione tra la nuova idea autoriale e l'antica musica ci invita così a affidarci a nuove inattese visioni, a scoprire la perfetta adattabilità dell'aristocratica ispirazione ciaikovskiana a un linguaggio coreografico che ha tutte le tensioni e le sintesi espressive della contemporaneità. E mentre seguiamo il poeta nel suo percorso interiore alla ricerca di una risposta che finalmente ne plachi l'inquietudine, ci lasciamo andare all'onda avvolgente della favola e delle soluzioni che, in fondo, anche noi nella nostra vita vorremmo prima o poi trovare.

DIEGO TORTELLI
[17 gennaio 1987, Brescia]
Ha studiato danza alla Accademia Nazionale di Danza di Roma e al Teatro alla Scala di Milano per poi approfondire la danza contemporanea e la improvvisazione allo Studio Harmonic di Parigi e a Milano con Selene Manzoni. Dopo alcune produzioni al Teatro alla Scala di Milano e con la compagnia di Susanna Beltrami/DANCEHAUS ha svolto la sua attività dal 2006 al 2009 a Valencia al ballet de teatres con coreografi quali Ramòn Oller, Nacho Duato, Jirì Kyliàn, Ohad Naharin e poi dal 2009 al 2011 a Chicago presso il Luna Negra Dance Theatre diretto da Gustavo Ramirez Sansano e dal 2011 al 2014 al Ballet National di Marsiglia diretto da Frèdèric Flamand. Ha creato Recapitulo per il Museum of Contemporary Art di Chicago. Nel 2011 ha riproposto a Ginevra per il Ballet Junior Flabergast di Ramirez Sansano e ha creato On the rose per Debora Gismondi, ètoile del Teatro alla Scala. Ha vinto il primo premio alla competizione coreografica di Burgos con Descamino de dos, poi entrato nel repertorio della Compaña e della compagnia olandese Introdans. Nel 2015 ha lasciato il Ballet National de Marseille per iniziare come freelancer, e da allora ha lavorato con Frederic Flamand per ricreare la versione contemporanea dell’Opera Orphee e Eurydice per il Teatro Massimo dove è stato assunto anche come guest Maître du ballet, dopo l’esperienza a Palermo, si sposta a Monaco di Baviera con il Bavarian State Ballet come assistente del coreografo Richard Siegal per ricreare Metric Dozen, pezzo ballato da lui la stagione passata a Marsiglia, inoltre è guest performer con il Bavarian State Ballet per la Ruthtriennal in Munich. Negli ultimi due anni ha creato diversi lavori in Italia e all’estero tra cui: Vox Multitudinis per la compagnia del Teatro Massimo di Palermo e Vitreae Vultus per il festival internazionale di danza Milano Oltre con i danzatori di Dancehaus diretto da Susanna Beltrami. Nel 2017 su invito di Cristina Bozzolini crea per il Nuovo Balletto di Toscana Bella Addormentata di cui firma anche una nuova drammaturgia.

16 / NOVEMBRE:
ZEROGRAMMI.
EKO DANCE INTERNATIONAL PROJECT
MESSIAHAENDEL
+ masterclass gratuita.


coreografia e ideazione scenografica Paolo Mohovich
musica Georg Fiedrich Hendel estratti dall’oratorio Messiah
interpreti Eko Dance International Project
diretto da Pompea Santoro
composto dai danzatori Giuditta Alfarano, Silvia Arena
Carlotta Avidano, Giorgia Bonetto, Andrea Carozzi
Anastasia Crastolla, Carlo di Lorenzo, Manuela Gallingani
Nicole Gritti, Aymara Herrero Feria, Roberta Inghilterra
Stefano Milione, Veronica Morello, Francesca Raballo
Umberto Rota, Ivan Spitale, Federico Tosello, Elena Zanato
costumi Cicci Mura
disegno luci Paolo Mohovich, Mauro Panizza
produzione esecutiva Zerogrammi
in collaborazione con Fondazione Teatro Piemonte Europa
con il sostegno di Regione Piemonte e MiBAC


Affascinato dal potente oratorio barocco Messiah di Georg Friedrich Haendel, il coreografo Paolo Mohovich crea uno spettacolo che trae ispirazione dalla ricerca fatta su quest’opera che si è sviluppata su più fronti: da quello musicale, legato essenzialmente alla partitura e alle sue atmosfere cangianti, a quello architettonico scultoreo e pittorico legati all'arte rinascimentale e barocca con i suoi volumi, il vigore plastico, il gusto dominante per gli effetti prospettici e i chiaro scuri fortemente accentuati e quello spirituale presente nei versetti biblici selezionati da Charles Jennes. Il gesto e la forma, in questo eccezionale ambiente sonoro, sono il mezzo espressivo attraverso il quale i 18 danzatori di Eko Dance International Project descrivono, in una scena scarna, le dinamiche prodotte da queste fonti di ispirazione. L'oratorio Messiah è incentrato sulla figura di Gesù Cristo, trait d’union tra l’umano e il divino, simbolo della ricerca della spiritualità e della necessità per l’uomo di raggiungere la perfezione dell’armonia, ricerca che nel tempo ha influenzato lo spirito di molti artisti. La creazione artistica nasceva infatti in risposta a un urgenza spirituale e all’assillo conoscitivo alimentato dalle nuove scoperte scientifiche che fornivano una nuova visione del cosmo: dilatazione e deformazione dello spazio e nuova iconografía dell’universo.
Nella creazione di questa coreografia, Paolo Mohovich ha fatto riferimento all’esigenza spirituale come elemento imponente caratterizzante tutta la partitura di quest’opera di Haendel. La coreografia, della durata di 70 minuti, utilizza dell’Oratorio alcuni brani che danno allo spettacolo atmosfere dinamiche date dal continuo evolversi dei vari quadri, che evocano senza raccontare e dove il linguaggio del corpo e l’ispirazione musicale si fondono per coinvolgere ed avvolgere lo spettatore nei variegati stati d'animo profondamente contrastanti che caratterizzano l'oratorio. Non ci sono narrazioni né descrizioni dei verrsetti biblici, ma allusioni simboliche che conducono a un’atmosfera sospesa tra finito e infinito, tra umano e divino, tra sogno e realtà.

28 / DIC
MOSCOW CLASSICAL
RUSSIAN BALLET
LO SCHIACCIANOCI
[fuori abbonamento]


Moscow Classical Russian Ballet
direttore artistico
Hassan Usmanov

balletto in due atti
basato sulla fiaba di Hoffmann
musiche Pëtr Il'ič Čajkovskij
coreografia Marius Petipa
ballerini solisti Hassan Usmanov
Nataliya Kungurtzeva
Elena Kabanova, Dmitry Marasanov
distribuito da MG distribuzioni


Classical Russian Ballet è stato fondato a Mosca nel 2004 da Hassan Usmanov, direttore artistico della compagnia e principale ballerino. Riconosciuta in tutto il mondo come una delle compagnie di balletto russo di maggior prestigio.Il corpo di ballo è composto da ballerini provenienti dalle maggiori Compagnie russe, diplomati all'Accademia di danza del Bolshoi, all'Accademia di Vaganova e in altre rinomate scuole di danza della Russia. La compagnia si è esibita con successo in Russia e all'estero. È stata accolta con entusiasmo in Austria, Germania, Grecia, Finlandia, Israele, Spagna, Ucraina, Giappone e altri Paesi. Il suo repertorio comprende capolavori classici come Swan Lake, The Sleeping Beauty, The Nutcracker, Giselle, Cenerentola, Don Chisciotte e altri balletti.

Hassan Usmanov, invitato a studiare presso l’Accademia coreografica di Mosca ha studiato con Aleksandr Bondarenko e si è laureato nel 1991. Hassan Usmanov ha continuato la sua formazione all'Istituto coreografico di Mosca, diplomandosi nel 1995 come solista e pedagogo. Dalla tecnica brillante e dalle grandi abilità esecutive eccelle nei virtuosismi aerodinamici. Le sue rappresentazioni regalano ai personaggi che interpreta grande emotività e lirica in scena. Hassan Usmanov è stato premiato nei concorsi di balletto internazionale di Mosca, Parigi, Lussemburgo, San Pietroburgo, Varna e Budapest. Ha iniziato la sua carriera di ballerino al Moscow Classical Ballet sotto la direzione di Natalia Kasatkina e Vladimir Vasilyev. Si esibisce sempre come solista ospite nel The Imperial Ballet, il Russian National Ballet Theatre e in diverse compagnie di danza negli Stati Uniti, in Giappone e in Europa. Si è esibito in Don Chisciotte, Carmen Suite, Lago dei Cigni, La bella Addormentata, Giselle, La Sylphide, Romeo e Giulietta, Tschaikovsky Pas de Deux, ecc. Nel 2004, Hassan Usmanov fondò il Russian Classical Ballet of Moscow, composto da diplomati delle principali scuole di danza della Russia e dal vicino estero.
Attualmente, Hassan Usmanov è il solista principale e art-director del Russian Classical Ballet of Moscow, è costantemente in tournée in Russia, Austria, Cina, Finlandia, Germania, Polonia, Francia, Svizzera, Messico.

17 / FEB
CHICOS MAMBO
TUTU

coreografia e regia Philippe Lafeuille assistente Flavie Hennion tutulogue Romain Compingt
luci Dominique Mabileau colonna sonora Antisten costumi Corinne Petitpierre
parrucche Gwendoline Quiniou interpreti David Guasgua M., Pierre-Emmanuel Langry
Julien Mercier, Guillaume Queau, Vincenzo Veneruso, Stéphane Vitrano
zentaï Corinne Barbara produzione Chicos Mambo coproduzione Val Productions/Cie La Feuille d’Automne
con il sostegno alla produzione di Klap/Maison pour la Danse Marsiglia
L’Orange Bleue Eaubonne, L’Apostrophe Cergy Pontoise
prove in studio Theatre Paul Eluard/Scene conventionnée Bezons
Centre national de la danse, un centre d’art pour la danse Pantin. Diffusione Val Productions
tournée italiana organizzata da International Music and Arts

Dopo aver conquistato oltre 100.000 spettatori, aver realizzato oltre 300 repliche ed ottenuto il Premio del Pubblico al 50^ festival off di Avignone nel 2015, i Chicos Mambo ritornano in Italia.

È una danza che diverte, ma non scherza in quanto a difficoltà tecnica ed efficacia. Le Monde
Senza dubbio una delle sorprese più incoraggianti della stagione. Figaroscope
È un assoluto piacere vedere questi danzatori virtuosi ed al tempo stesso ottimi attori. Europe 1
Questi 6 uomini in tutù sono al tempo stesso danzatori, acrobati, clown, sono capaci di tutto. France Inter
Tutu dei Chicos Mambo affascina, diverte ed invita a riflettere. Corrieredellospettacolo.net
L’irriverenza e l’allegria di Tutu incanta ed affascina. La nouvellevague.it

Fondata a Barcellona nel 1994 dal francese Philippe Lafeuille, la compagnia conta oggi sei danzatori la cui esperienza e tecnica vengono messe al servizio dello humor e della parodia. Travestiti da ballerine, Les Chicos Mambo danzano in Tutu i grandi brani del repertorio trasformandosi con camaleontica bravura dal classico cigno alle donne in passerella e sottoveste di Pina Bausch. Spettacolo nato nel 2014 per i festeggiamenti del ventennale della compagnia, Tutu si divide in venti quadri in cui tornano alla memoria le icone del balletto, della danza contemporanea, dei balli di sala, dell’acrobazia e dello sport con i loro tic e vezzi. Più di quaranta i personaggi incarnati con trasporto dai sei interpreti immersi in un universo fantastico e teatrale. Un’ode alla danza, un magma effervescente di colori e visioni sfrenate che conquista anche chi non ha mai avuto niente a che fare con Tersicore.
In 24 quadri, i Chicos Mambo rivisitano tutti i tipi di danza e si prendono gioco, senza alcun tabù, dei codici della coreografia. Spaziano dalla danza classica in tutù alla danza contemporanea di Pina Bausch ,La Sagra della Primavera, la ginnastica artistica di Nadia Comaneci e delle sue imitatrici, il tango e persino la danza maori “haka” . Ogni scena è una sorpresa di colori, gli interpreti ci trasportano gioiosamente nel loro universo fantastico e teatrale. Le invenzioni comiche sono sottolineate dai costumi, deliranti variazioni del classico tutù, giubbotti, cappelli, code d’anatra e pantaloni che permettono ad un volatile di danzare. La troupe fondata da Philippe Lafeuille è conosciuta per l’autoironia e l’arte di irridere ma anche per la serietà con la quale porta avanti il proprio credo: l’amore per la danza sopra ogni cosa. Un puro momento di gioia che riesce a sedurre tanto il pubblico amatoriale che quello più esperto ed esigente.

I Chicos Mambo, nati nel 1994 a Barcellona da un’idea di Philippe Lafeuille, coreografo e metteur en scene, è un gruppo che attualmente riunisce sei ottimi artisti versatili e tecnicamente agguerriti con i quali Philippe reinterpreta il mondo della danza, guardandolo con ironia e poesia. Più sofisticato dei Trocks, il mondo dei Chicos Mambo è infatti legato anche all’immaginario, alla fantasia, alla grazia oltre che ovviamente all’universo-mondo della danza, dal balletto classico in giù. Pluripremiati dalla critica, invitati in festival à la page, i Chicos Mambo presentano in Italia una vera e propria hit della loro produzione: Tutù. Creato nel 2014 per celebrare il ventennale della compagnia, lo spettacolo è diventato talmente popolare e richiesto che di fatto è un vero e proprio must see. Replicato per sei mesi ininterrottamente al Bobino di Parigi lo show è un omaggio alla danza di cui il celebre costume è un’icona. Ma anche qui, l’icona si trasforma: diventa quasi un piumino in cui i ballerini scompaiono, o l’abito di una figurina da carillon che gira inesorabilmente. O anche un incredibile piumaggio: quello dei mitici Quattro Cignetti Quattro del Lago dei Cigni, che trasformano la loro danza cronometrica in un divertentissimo contest di hip hop. Perché in Tutù si attraversano tutti i generi. E oltre al balletto classico, ci sono le sfilate interminabili su antiche canzoni sul grammofono, tipiche dei ‘pezzi’ di Pina Bausch. O le moine delle ginnaste che alle Olimpiadi ci strabiliano con i loro incredibili tecnicismi e i loro guizzi espressivi un po’ fané. E gli assoli ‘espressivi’ di palpitanti danzatrici moderne, metà valchirie e metà erinni. Il tutto declinato con grazia e bravura, con un gusto per il dialogo con il pubblico capace di incantare e dimostrare che anche un nostro semplice gesto, se guidato con abilità e poesia, può diventare danza. Dimostrando che in ogni essere umano c’è nascosto ma pronto a uscire quando meno te lo aspetti, un animo danzante. Silvia Poletti
23 / MAR
MASSALA
DANCE COMPANY
NÄSS
[PEOPLE]
[prima italiana]
+ masterclass gratuita

coreografia Fouad Boussouf
coreografo assistente Bruno Domingues Torres
interpreti Elias Ardoin, Sami Blond, Mathieu Bord, Maxime Cozic
Loïc Elice, Justin Gouin, Nicolas Grosclaude
disegno luci Françoise Michel costumi e scenografia Camille Vallat
musica Roman Bastion
produzione Massala Dance Company
coproduzione Théâtre Jean Vilar - Vitry-sur-Seine
Le Prisme – Élancourt, Institut du Monde Arabe - Tourcoing
Fontenay-en-Scènes - Fontenay-sous-bois, Théâtre des Bergeries - Noisy-le-Sec
La Briqueterie - CDC du Val-de-Marne, Le FLOW - Pôle Culture Ville de Lille
ADAMI, Institut Français de Marrakech
residenze La Briqueterie - CDC du Val-de-Marne, POC d’Alfortville
Centre National de la Danse, Le FLOW - Pôle Culture Ville de Lille
Studios Diptyk - St-Etienne, Cirque Shems’y - Salé, Morocco
Financial Support, Conseil départemental du Val-de-Marne
Région Ile-de-France, ARCADI


FOUAD BOUSSOUF
Coreografo, ballerino, insegnante, Fouad Boussouf fonda la Massala Dance Company nel 2006, unendo hip hop, danza contemporanea, balli tradizionali nord africani e la nuova arte circense. Nato in Marocco, Fouad si trasferisce in Francia nel 1983 e comincia a studiare hip hop, modern jazz e circo. Dal 1997 prosegue i suoi studi a Parigi, concentrandosi sulla danza contemporanea e hip hop. Fouad Boussouf detiene un MA e un Master in Scienze Sociali dell'Università di Paris XII, Créteil, dove ha anche insegnato Danza e Culture del mondo. Ha lavorato in vari conservatori di danza a Parigi e svolge regolarmente workshop in Francia e all'estero. Come performer Fouad ha collaborato con molti artisti tra i quali Ahmed Lahcen, Farid Berki, Pierre Doussaint, Trick Nasty Crew and Megajam. Fin dalla fondazione della Massala Company nel 2006, Fouad Boussouf crea numerose performace di danza multidisciplinare, tra le quali Zoom, Deviation, Témoin(s), A Condition, Afflux, Concept Lavoir, Transe, The Elements, Esperluette, Le Moulin du Diable e Näss. Le esecuzioni di Massala sono state apprezzate ad acclamate in Francia, Europa, Caraibi, Medio Oriente e Nord Africa. Näss (2018) è stato selezionato dall'Aerowaves European dance network per l'edizione 2018 dello Spring Forward Festival/Showcase ed è attualmente rappresentato in un tour internazionale.

Ritmo, primordiale e incalzante. Su questi battiti, sette danzatori maschi giungono insieme, combinando hip hop e figure di danza tradizionale. Tra incontro e scontro, Näss conduce alle strade del Marocco, dove modernità e tradizione si incontrano. Al confine tra sacro e profano, tra frenesia moderna e rituali ancestrali, Näss rappresentare la fusione dello spirito popolare e l’urban dell'hip hop. Fonte di ispirazione sono le danze regionali del Marocco: taskiwine e regadda, così come il misticismo della tradizione Gnawa. La famosa storica band Nass el Ghiwane, attiva negli anni '70 in Marocco è stata una importante chiave di ispirazione. I loro testi ricordavano una strana connessione con la corrente anti-sistema di rap e hip hop statunitensi degli stessi anni. Un sorta di hip hop più spirituale, impregnato di tradizioni ancestrali. Näss rivela una dimensione universale, l'eterna ricerca di uomini e donne per un altrove, spirituale o fisico, utilizzando il linguaggio del ritmo, che unisce e muove il corpo. Fouad Boussouf si affida ad un tipo di hip hop fortemente ancorato alle sue radici tribali africane.

Ho composto Näss come un respiro, sia fisico sia mistico, che ricorda quanto sia importante essere fermamente radicati al proprio luogo di origine, così da percepirne le vibrazioni. Fouad Boussouf
14 / APR
LA CITTÀ
IN SCENA
SCUOLE DI
DANZA
DELLA CITTÀ
GALA
[fuori abbonamento]


Una serata dedicata esclusivamente alla danza i cui protagonisti sono i danzatori (allievi oppure formazioni in crescita) di Pesaro: scuole di danza con estratti dei saggi di fine, coreografie ad hoc, formazioni di ragazze e ragazzi che stanno intraprendendo un proprio percorso artistico. La serata è l’occasione per vedere nel corso di un unico evento le diverse espressioni dell’arte coreutica firmate dalle realtà del territorio pesarese.
Ufficio Stampa
Giancarlo Garoia
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