Foley Hoag alla guida del team legale del Gambia nella causa storica per porre fine al genocidio dei Rohingya in Myanmar

Il Gambia, agendo per conto dei 57 Stati membri dell'Organizzazione per la Cooperazione Islamica, oggi ha intentato una causa storica presso la Corte internazionale di giustizia dell'Aia, nel tentativo di attribuire a Myanmar la responsabilità ai sensi della legge internazionale per il genocidio finanziato dal governo contro la minoranza islamica della propria popolazione, la comunità Rohingya. La causa chiede inoltre alla Corte di ordinare a Myanmar la cessazione e il divieto di qualsiasi atto…
BOSTON, (informazione.it - comunicati stampa - servizi)

Il Gambia, agendo per conto dei 57 Stati membri dell'Organizzazione per la Cooperazione Islamica, oggi ha intentato una causa storica presso la Corte internazionale di giustizia dell'Aia, nel tentativo di attribuire a Myanmar la responsabilità ai sensi della legge internazionale per il genocidio finanziato dal governo contro la minoranza islamica della propria popolazione, la comunità Rohingya. La causa chiede inoltre alla Corte di ordinare a Myanmar la cessazione e il divieto di qualsiasi atto di genocidio, punire i responsabili, compresi ufficiali di stato e militari, e di risarcire le vittime.

La causa richiede, in estrema urgenza, che la Corte ordini “Misure provvisorie” per porre fine immediatamente al comportamento genocida di Myanmar, per impedire ulteriori danni alla popolazione Rohingya durante il processo giudiziario. Le udienze del caso sono previste alla Corte il mese prossimo.

La causa sostiene che le azioni di Myanmar, “che comprendono uccisioni, danni fisici e mentali, l'imposizione di condizioni mirate a causare distruzione fisica, l'imposizione di misure per prevenire le nascite e i trasferimenti forzati, sono di natura genocida perché intese a distruggere parzialmente o totalmente la comunità Rohingya”. Queste azioni genocide sono ampiamente documentate da ricerche investigative indipendenti svolte da esperti e organizzazioni delle Nazioni Unite, compresa la Missione d'inchiesta internazionale indipendente su Myanmar, parte della Commissione per i diritti umani dell'ONU, e sono stati corroborati da organizzazioni internazionali per i diritti umani e altre fonti credibili.

La causa è stata intentata ai sensi della Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio, adottata dalle Nazioni Unite nel 1948, a seguito delle atrocità commesse durante la Seconda Guerra Mondiale. Il Gambia e Myanmar aderiscono entrambi alla Convenzione.

Il Procuratore generale e Ministro della giustizia del Gambia, Abubacarr Marie Tambadou, è stato nominato rappresentante del Gambia nel procedimento giudiziario. Tambadou ha dichiarato che “Lo scopo della causa intentata dal Gambia è ottenere giustizia e individuare i responsabili del genocidio del popolo Rohingya portato avanti da Myanmar, e per sostenere e rafforzare la norma globale contro il genocidio, vincolante per tutti gli Stati membri”. La causa è stata pienamente appoggiata dell'OIC, un'organizzazione intergovernativa composta di Stati con ampie popolazioni o a maggioranza islamica. L'OIC ha nominato il Gambia, un Paese membro dell'OIC, quale rappresentante dell'OIC nella portare avanti la causa per conto dell'organizzazione.

Il Gambia, a sua volta, ha scelto Foley Hoag LLP per guidare il suo team legale. Foley Hoag è specializzata nel rappresentare Stati davanti alla Corte internazionale di giustizia e altre corti internazionali e tribunali arbitrali. Paul Reichler, alla guida della divisione International Litigation and Arbitration di Foley Hoag e che ricoprirà il ruolo di avvocato principale del team, ha elogiato il Gambia per il suo “interessamento umanitario nei confronti della sopravvivenza della popolazione Rohingya, che sta affrontando l'imminente estinzione di massa, e la sua volontà di farsi portavoce nella lotta di tutte le nazioni civili per liberare il mondo dal genocidio, il crimine più orribile contro l'umanità”.

Altri avvocati di Foley Hoag nel team del Gambia comprendono i partner Larry Martin e Andrew Loewenstein, il consulente Arsalan Suleman, e gli associati Peter Tzeng, Yasmin Al Ameen e Dario Maestro. Foley Hoag ha inoltre invitato due prominenti avvocati internazionali ed esperti di diritti umani con i quali collabora spesso, per ricoprire il ruolo di colleghi avvocati davanti alla Corte: il Prof. Philippe Sands di University College London e Matrix Chambers; e il Prof. Payam Akhavan di McGill University, Montreal.

Informazioni su Foley Hoag LLP

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