Dialogo con Marco Turriziani, lo STRANIERO della musica italiana.

Marco Turriziani racconta "STRANIERO" Rispetto al primo album è cambiato il suono. Un disco che ho pensato e realizzato da solo. Sono poche le parti suonate da altri.
Roma, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

1) Com’è nata l'idea di un video in qualche modo avulso dal mondo della musica d'autore come quello di Vai?
Avevamo in mente di fare un video della canzone, un video accattivante, moderno ma che anche ricordasse in qualche modo la psichedelia di fine anni 60'.

2) Conoscevi già Flaviano Pizzardi o ti sei affidato a lui come artista?
Ho pensato a Flaviano perché siamo amici dai tempi delle scuole medie. Con lui ho imparato a suonare la chitarra.
Due accordi li sapevo io, due lui…insieme, quattro…. non era davvero male!!!
Flaviano per me è un grande artista: intelligente, innovativo.

3) Parliamo di STRANIERO, il tuo secondo lavoro discografico da autore. Cos’è
cambiato rispetto al primo e qual'è la costante?
Rispetto al mio primo lavoro è cambiato soprattutto il suono. Questo disco l'ho pensato e realizzato praticamente tutto da solo, sono poche le parti suonate da altri.
C'è la batteria di Lorenzo Francocci, alcune tastiere di Fabio Bianchini e alcune chitarre di Giuseppe Cesaro. La costante è che sono sempre

canzoni scritte da me … con ironia.
4) Raccontaci qualcosa sui pezzi di questo album. Quello che senti più vicino e quello in cui ti riconosci di meno?
Devo dire che STRANIERO è un disco in cui i 12 brani si somigliano poco l’uno all’altro. Quale preferisco? Non saprei. Forse Io odio tutti, però anche I miei giocattoli... però poi c'è Passo lento...insomma non lo so!

5) Nel tuo percorso artistico da autore c'è anche il teatro. Sei andato in scena anche a Regina Coeli con uno spettacolo per i detenuti, con un'opera molto interessante Confessioni di una mente criminale di cui hai curato le musiche. Un percorso artistico a dir poco eclettico?
Si, sono attratto da diverse forme di espressione artistica. Con questo non voglio dire di essere capace a fare ogni cosa. Ma sicuramente e se ne ho la possibilità, mi piace misurarmi in forme d’arte anche dissimili tra loro. Se ci riesco poi non spetta a me a dirlo! Comunque Confessioni di una mente Criminale è un gran bel lavoro teatrale che ho avuto il piacere di condividere con amici come Danilo Pennone e Alfredo Angelici

6) La lunga esperienza con Latte e i suoi derivati ha lasciato segni nella tua scrittura?
Credo il fatto di non prendermi troppo sul serio, anche in questo lavoro. Cerco di mettere sempre dell'ironia in ogni canzone

7) E' un album che, ci tieni a dire, è suonato realmente. Oltre a scrivere musica e testi è vero che ci suoni tu tutti gli strumenti tranne la batteria?
Ebbene si, come ho già detto. L’ho suonato tutto io..o quasi!!!. Alla batteria non mi sento tanto sicuro da registrare un disco. Le parti poi erano complesse e ci avrei messo troppo tempo ad impararle. Meglio chiamare qualcuno capace!

8 ) Perchè STRANIERO?
Dopo tanti anni di lavoro nel mondo della musica mi ci sento comunque sempre uno straniero...a volte mi secca non poco!! Poi risalgo sulla mia zattera e mi dico: "Vai", mi rimetto a remare...ma a passo lento.

MARCO TURRIZIANI “Straniero”
Etichetta : Musica&Teste - Distribuzione : Egea - Data di uscita : 28/05/2012
Ufficio Stampa
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