Nau Legacy e Naked Tapes Legacy: un’eredità contemporanea

I cataloghi Nau Records e Naked Tapes acquisiti da Ipogeo Records si evolvono in Nau Legacy e Naked Tapes Legacy. Il catalogo si arricchisce di due nuove release: un best of (parte 1) di musica astratta e contemporanea e un live inedito di Umberto Petrin registrato più di 10 anni fa a New York
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Alba, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

L’etichetta discografica Ipogeo Records annuncia l’acquisizione dei due cataloghi Nau Records e Naked Tapes, che diventano Nau Legacy e Naked Tapes Legacy nel progetto di valorizzazione degli eccellenti prodotti di artisti di calibro internazionale.

“Fondata nel 2011, Nau Records è stato sin dall’inizio un progetto dedicato alla musica e alla cultura contemporanea - spiega il chitarrista, compositore e producer Filippo Cosentino -. Con la nostra acquisizione, intendiamo riprendere il progetto artistico di collocare la musica jazzistica contemporanea al centro del catalogo e al contempo di valorizzare con operazioni mirate quanto già presente”.

A questo scopo, Nau Legacy rilascia in formato digitale una doppia release. La prima, intitolata Astratta, di AA.VV. (Slanting Dots, Raw Frame, Filippo Cosentino, Umberto Petrin, Francesco Orio Trio), mentre la seconda, registrata live il 18 ottobre 2014 allo Spectrum di New York, è intitolata The Spectrum (Live in NYC) di Umberto Petrin e comprende sei composizioni estemporanee di musica astratta mai pubblicate sinora. Quest’ultima release è una vera e propria chicca che Nau Legacy vuole offrire agli appassionati di questo particolare genere musicale.
Le copertine di questi album sono rispettivamente di Mirco Baricchi con l’opera dal titolo BJ #27 su gentile concessione di utilizzo della Galleria d'Arte Cardelli e Fontana e di Paul Kostabi dal titolo  The New Fear City, gentilmente concessa dall’artista.

Nau Legacy: le nuove release

Astratta AA.VV.

Contiene il brano mai pubblicato sinora La Notte, un arrangiamento di Filippo Cosentino del brano di Giorgio Gaslini, colonna sonora del film di Michelangelo Antonioni.

Tracklist
Electric pleasure pt 1 | Slanting Dots
Just wrong | Slanting Dots
Theory of numbers | Slanting Dots
Il Borgo di Gaslini | Francesco Orio Trio
La Notte | Filippo Cosentino
Upsilon Andromedae A | Filippo Cosentino
Upsilon Andromedae B | Filippo Cosentino
C.O.D. | Umberto Petrin
In the Myth | Umberto Petrin

Quadro di copertina di Mirco Baricchi dal titolo BJ #27 su gentile concessione di utilizzo della Galleria d'Arte Cardelli e Fontana.

The Spectrum (Live in NYC) di Umberto Petrin

Disco registrato in un live a NYC allo Spectrum e mai pubblicato fino ad ora.

Tracklist
Ammontillado
The Raven
Ange du Bizarre
Ligeia
Maelström
Usher

Quadro di copertina intitolato The New Fear City di Paul Kostabi che ringraziamo per la concessione di utilizzo.

Catalogo

Nau Legacy

Rosàlia De Souza riprese con Tempo ad apparire sulla scena discografica dopo nove anni. Per la cantante brasiliana Tempo rappresenta una rinascita artistica e personale, nella quale la sua vena poetica si concretizza pienamente anche attraverso i testi, di cui è autrice. Tra i compositori coinvolti spicca Roberto Menescal, tra i massimi autori e interpreti della bossa nova. Nata nel 1966 a Rio De Janeiro, Rosàlia De Souza arriva in Italia nel 1988: da allora il rapporto oramai trentennale con il nostro paese si è sviluppato all’insegna di grandi partnership anche all’estero (da Alvaro Dos Santos a Roberto Menescal, da Marcos Valle a Pilots on Dope), concerti in venue prestigiose come il Montreux Jazz Festival, il Blue Note, il Cotton Club Tokyo e il Brazil Festival al Barbican Center di Londra, quattro album apprezzati dalla critica e dal pubblico.

Filippo Cosentino con Andromeda incise un disco di respiro europeo insieme a un quartetto di fuoriclasse con Ekkehard Wölk al pianoforte, Johannes Fink al contrabbasso e Andrea Marcelli alla batteria. Apprezzato chitarrista e compositore, con questo disco fu in tournée in Europa, Asia e Stati Uniti d’America.

Umberto Petrin, con l’album Plastik Wind (2018), dopo molti anni torna alla formazione del trio con contrabbasso e batteria, avvalendosi di due straordinari musicisti quali Paolino Dalla Porta (contrabbasso) e il francese Patrice Heral (batteria ed elettronica). Le composizioni di questa nuova formazione sono tutte originali e proseguono una ricerca che il pianista ha sviluppato in questi ultimi anni, guardando al nuovo linguaggio proveniente da Brooklyn (ricordiamo la sua collaborazione con il sassofonista Tim Berne), alle suggestioni letterarie (American Psycho), alle strutture articolate, al suono ‘europeo’ che unisce Hindemith, Webern e (sebbene quest’ultimo sia americano) Morton Feldman.

Nicola Sergio con Cilea Mon Amour, registrato nel 2009, elabora una rivisitazione in chiave jazz delle principali arie d’opera del compositore italiano Francesco Cilea (1866-1950).

Francesco Orio Trio al debutto con Causality Chance Need si distingue per il suo eclettismo artistico, la sua tecnica e l’originalità delle sue composizioni. Il leitmotiv dell’album è la composizione e ricomposizione estemporanea basata su materiale frammentario: un’idea compositiva che guarda sia al singolo brano sia alla totalità e alla complessità della forma. Per questo progetto Francesco Orio ha scelto di essere accompagnato da Fabio Crespiatico al basso elettrico e Davide Bussoleni alla batteria, due giovani musicisti di talento che sanno interpretare la sua idea musicale con eleganza e carattere.

Roberto Cecchetto Core Trio insieme a Andrea Lombardini al basso e Phil Mer alla batteria, realizzò l’album, Live at Cape Town, inaugurando una particolare collana editoriale dell’originaria label Nau Records dedicata ai progetti originali registrati in live session. Le composizioni originali scritte da Roberto Cecchetto rappresentano per il trio il punto di partenza per solcare orizzonti musicali inesplorati, senza mai dimenticare il passato. Proprio per descrivere questi nuovi scenari, Cecchetto ha voluto accanto a sé Andrea Lombardini al basso e Phil Mer alla batteria, due musicisti di talento e alto spessore creativo.

Luca Pietropaoli con Outside the Cave incise un progetto che nacque e si sviluppò in una dimensione totalmente solista. Utilizzando il contrasto tra le sonorità acustiche e quelle elettroniche, sconfinando liberamente tra jazz e minimalismo e ispirandosi a volte a semplici registrazioni ambientali, la musica prende le mosse dalla naturalezza del processo compositivo. Basso, contrabbasso, pianoforte, strumenti etnici, percussioni improvvisate e la manipolazione dei campionamenti tessono le linee armoniche e ritmiche su cui si muove liberamente la tromba, vera voce di questa esperienza emotiva.

Gli Slanting Dots fecero il loro esordio in Nau Records con Unfold. Il trio fu sempre contraddistinto dalla voglia di sperimentare tutte le strade che sembravano possibili, dallo studio della tradizione all’improvvisazione libera. Da sempre rappresenta il terreno ideale dove poter mettere alla prove idee sia come strumentista che come compositore. Unfold fu la naturale conseguenza di una felice storia musicale: un luogo immaginario in cui il trio potè documentare le emozioni umane e rimase un progetto artistico possibile grazie alla collettività globale del trio.

Naked Tapes Legacy

Fu un nuovo progetto per il settore discografico jazz italiano quello di Federica Gennai e Filippo Cosentino dal titolo Come Hell or High Water (Naked Tapes 01). Una ricerca che unisce le sonorità ed armonie tipiche del mediterraneo create dai molti colori della chitarra di Filippo Cosentino (acustica, elettrica e baritona), alla voce di Federica Gennai che talvolta si fa strumento, talvolta interpreta melodie che attingono dalla tradizione delle musiche dell’area mediterranea, ma anche influenzate dalle atmosfere del jazz europeo. La dimensione compositiva è, per entrambi, un mezzo per esprimere se stessi, il proprio background ed il proprio percorso di vita

Carmelo Coglitore con Istant Groove  (Naked Tapes 02) fuse l’improvvisazione ai tre elementi che fanno parte dell’asse portante della maggior parte della letteratura musicale classica e contemporanea: la composizione, l’arrangiamento e la direzione d’orchestra. Ciò che rende interessante il progetto del sassofonista siciliano è che tutti e tre gli aspetti sono totalmente improvvisati, dando però la sensazione all’ascoltatore che la musica sia scritta, arrangiata e diretta. L’improvvisazione è composizione in tempo reale, e in questo album gli avvenimenti espositivi dell’assolo possono essere assimilabili agli elementi tematici di una composizione. L’arrangiamento e la direzione sono collegate dalla conduction (conduzione improvvisata attraverso un protocollo di segni dati dal conductor), grazie alla quale il viaggio musicale prende strade sempre nuove, dando alla performance una freschezza che genera l’aspetto forse più importante del jazz: la sorpresa. In questo album Coglitore ha deciso di condividere le sue idee musicali con Giacomo Tantillo alla tromba, Pino Delfino al contrabbasso e Francesco Cusa alla batteria

Raw Frame è un trio jazz-rock di Milano con da Andrea Bolzoni alla chitarra elettrica, Salvatore Satta al basso elettrico e Daniele Frati alla batteria. Con l’album Side Sight (Naked Tapes 03) i Raw Frame hanno fatto della purezza del suono la propria cifra distintiva, valorizzando nelle proprie composizioni riff, colori e brevi cellule melodiche, in una continua opera di sottrazione sospinta da un solido interplay. I brani della band, tutti originali, attingono a piene mani dalla lezione del minimalismo e del jazz europeo contemporaneo, alternando temi essenziali e figure ritmiche ripetute a strutture aperte e ampi spazi d’improvvisazione, in cui la chitarra di Bolzoni assume un ruolo preponderante. Dalle semplici progressioni di Retell al ritmo incalzante di Sunny Cloud, l’originale matrice jazzistica della formazione si nutre sempre più di influenze pop e post-rock, esplora le qualità timbriche di ciascuno strumento e prova ad abbandonare le nicchie di genere

Elektroshot (Naked Tapes 04) di Attilio Pisarri fu un progetto nel quale l’autore compose secondo un’idea molto precisa: far convivere nella stessa scrittura elementi propri del songwriting più funk e rock (soprattutto mediante l’uso di riff), poliritmie e modulazioni ritmiche, ampio uso dell’elettronica, armonie talvolta rarefatte e talvolta più “jazzy”, melodie incisive ed ascoltabili. Effettistica ed elettronica sono impiegate come elementi portanti dell’arrangiamento, e non come semplici colori. La struttura dei brani è pensata in modo “polifonico”, come intreccio e sovrapposizione di quattro linee differenti, a volte convergenti ma a volte pesantemente divergenti e pure in equilibrio tra loro. Per realizzare questo progetto Pisarri si è avvalso della collaborazione di Andrea Bombardini al basso elettrico, Phil Mer alla batteria e Michele Polga al sax.

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