Darbar Festival 2017, uno dei più importanti festival indiani di musica indiana a Ravenna Festival 2017

JUNUN: la musica indiana, rituale, devozionale e magica, aperta alle influenze ma legata al suo passato. Un progetto musicale di Shye Ben Tzur (israeliano), di Jonny Greenwood (dei Radiohead) e de The Rajasthan Express
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) The Darbar Festival a Ravenna Festival 2017.
Omaggio all’India nei 70 anni della sua indipendenza.

Darbar Festival 2017, uno dei più importanti festival indiani di musica classica e ora anche di danza classica, caratterizzato alresì da una forte inclinazione alla didattica musicale nelle scuole, dedicato per l'anno 2017 alla memoria di Bhai Gurmit Singh Ji Virdee (1937-2005), insegnante di tabla e "ispiratore" del Festival nato nel 2006, che si svolgerà a Londra dal 16 al 17 Settembre al Southbank Centre, l' 8 Ottobre al Barbican Centre e dal 9 al 12 Nov a Sadler's Wells, arriva ora straordinariamente a Ravenna Festival 2017.
"Il rumore del Tempo", titolo di questa edizione di Ravenna Festival risulta del tutto appropriato per questo panorama di musica indiana, rituale, devozionale e magica, aperta alle influenze ma legata al suo passato come ha mostrato venerdì 2 Giugno, al Pala de Andrè, JUNUN, un progetto musicale di Shye Ben Tzur (israeliano) e di Jonny Greenwood (dei Radiohead) e de The Rajasthan Express.



Programma del DARBAR FESTIVAL a RAVENNA FESTIVAL 2017:

22 giugno | Sala Corelli del Teatro Alighieri (ore 15.30)

Dimostrazione di musica carnatica con Ranjani & Gayatri
Ingresso € 5

22 giugno | Sala Corelli del Teatro Alighieri (ore 18.00)

Proiezione del film-documentario “Alain Daniélou: Il Labirinto di una vita”
regia Riccardo Biadene
produzione FIND Fondazione India-Europa di Nuovi Dialoghi (Svizzera)
coproduzione KAMA Productions (Italia)
durata 78 minuti – sottotitolato in italiano
Sarà presente l’autore
Ingresso gratuito

22 giugno | Basilica di San Vitale (ore 21.30)

Escape into Night Ragas
Debasmita Bhattacharya sarod
Gurdain Rayatt tabla
Posto Unico € 20 – 18*

23 giugno | Sala Corelli del Teatro Alighieri (ore 10.00)

Lezione dimostrativa di rudra veena con Ustad Bhauddin Dagar
Ingresso € 5

23 giugno | Sala Corelli del Teatro Alighieri (ore 17.30)
24 giugno | Sala Corelli del Teatro Alighieri (ore 12.00)

Yogabliss
lezione hatha yoga di Kanwal Ahluwaliai
con Giuliano Modarelli chitarra
Lezione € 10

23 giugno | Teatro Alighieri (ore 21.00)

Epic Ragas doppio concerto

Manjusha Patil Kulkarni canto khayal
Milid Kulkarni harmonium
Gurdain Rayatt tabla
con
Mithila Sarma e Kiruthika Nadaraja tanpura

Pandit Kushal Das sitar
Shashank Subramanium flauto carnatico
Shubhankar Banerjee tabla
Patri Satish Kumar mridangam

Posto unico € 30 – 26*

24 giugno | Basilica di San Francesco (ore 10.00)

Glorious Morning Ragas
Praveen Godkhindi bansuri
Subhankar Banerjee tabla
Posto Unico € 20 – 18*

24 giugno | Sala Corelli del Teatro Alighieri (ore 15.00)

Lezione dimostrativa di bansuri con Shashank Subramanium
Ingresso € 5

24 giugno | Teatro Alighieri (ore 21.00)

Raga Time Travel doppio concerto

Ustad Bhauddin Dagar rudra veena
Pelva Naik canto dhrupad
Surdarshan Chana jori
con
Seetal Dhadyalla e Kiruthika Nadaraja tanpura

Ranjani & Gayatri canto khayal
Patri Satish Kumar mridangam
Giridhar Udupa ghatam
Jyotsna Shrikanth violino
con
Mithila Sarma e Kiruthika Nadaraja tanpura

Posto unico € 30 – 26*

con il patrocinio dell’Ambasciata Indiana

Carnet € 90 – 80*

“L’odierna musica colta è una diretta discendente di queste scuole antiche, le cui tradizioni sono state trasmesse con commenti ed elaborazioni in seno alle corporazioni dei musicisti per vocazione ereditaria. Mentre le parole di un canto possono essere state composte in una qualunque epoca, i temi musicali tramandati oralmente da maestro a discepolo sono fondamentalmente antichi. Come in altre arti e nella vita, anche in questo caso l’India presenta lo spettacolo meraviglioso della coscienza ancora viva del mondo antico, con una varietà di esperienze emozionali raramente accessibile a chi sia coinvolto nelle attività di sovrapproduzione e intimorito dall’insicurezza economica di un ordine sociale fondato sulla competizione.” (Ananda K. Coomaraswamy)

Fondato in Inghilterra nel 2006, e dedicato al leggendario suonatore di tabla Bhai Gurmit Singh Virdee, il Darbar Festival vuol favorire la continuità tra i maestri della musica classica indiana nati nelle colonie dell’impero britannico e quelli giovani nati sul suolo inglese, che non parlano più la lingua dei padri e rischiano di approdare troppo tardi allo straordinario patrimonio culturale indiano. Nella nuova società multietnica, multireligiosa e postcoloniale, la sfida è mettere sullo stesso piano il canto dhrupad e Mahler, il poeta e drammaturgo Kalidasa e Shakespeare… Per questo i maestri siedono in mezzo al pubblico, non più suonatori di corte ma semplici artisti, e le principali tradizioni (industana, carnatica, dhrupad) della musica classica indiana perdono il loro carattere elitario per divenire accessibili a tutti.


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