ITS a rischio: mancano i fondi per la formazione tecnica – Le aziende chiedono a gran voce il rifinanziamento dei corsi professionali

Percorsi di formazione post diploma e corsi specialistici per l’ingresso dei giovani nelle imprese sempre più a rischio finanziamenti. Gli Its, le scuole tecnologiche alternative all’università supportate anche dalle aziende, rischiano di vedere, anche per il 2018, svaniti i fondi promessi dalla legge di bilancio 2017 e mai erogati.
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Percorsi di formazione post diploma e corsi specialistici per l’ingresso dei giovani nelle imprese sempre più a rischio finanziamenti. Gli Its, le scuole tecnologiche alternative all’università supportate anche dalle aziende, rischiano di vedere, anche per il 2018, svaniti i fondi promessi dalla legge di bilancio 2017 e mai erogati. Un colpo non indifferente per le imprese, che in questi progetti formativi credono fermamente e dai quali sono uscite risorse umane qualificate e molto appetibili per gli imprenditori.

Merito anche delle stesse aziende che, per la prima volta, si sono fatte parte attiva del processo di formazione, dando vita ai due punti forti degli Its, ovvero la formazione sul campo e la presenza di docenti provenienti dalle aziende stesse, che hanno portato esperienze e capacità al servizio della formazione dei giovani. Come sottolineato anche dal Centro Studi Economico Finanziario ESG89, è proprio questa compenetrazione tra aziende e meccanismi di formazione la chiave della creazione di risorse utili alle imprese e, di rimando, la soluzione al problema dell’occupazione giovanile. Basta considerare il dato sulle assunzioni post Its, che raggiungono quote superiori all’80%, in casi particolari addirittura 90% o 100%.

Un sistema quasi perfetto che rischia, tuttavia, di arrestarsi, o se non altro subire un critico rallentamento, a causa della decisione, in merito alla legge di bilancio 2018, di non includere gli Its tra le voci di finanziamento. Una decisione che, come ribadito da Giovanni Brugnoli, vice presidente di Confindustria per il Capitale umano, preoccupa non poco aziende e imprenditori, che a fronte dell’avvento dell’Industria 4.0 hanno sempre più bisogno di figure professionali specializzate e pronte all’inserimento nel mercato del lavoro.

Una minaccia concreta a queste scuole di formazione arriva proprio dal loro primo “antagonista”, ovvero l’università, che per rispondere alle esigenze delle imprese sta implementando sempre più velocemente corsi di laurea di stampo tecnico, con relativa di chiesta di fondi. Torna quindi la questione dei finanziamenti, che toccano solo limitatamente il progetto degli Its, a cui sono destinati dal Ministero dell’Istruzione solo 13 milioni. Lo stesso ministero che assegna annualmente 7 miliardi alle università.

Un problema spinoso, dunque, quello della sopravvivenza degli Its. Tuttavia, la predilezione delle aziende per questo tipo di formazione e per le persone che escono da questi percorsi fornisce da sé la soluzione al dilemma. Potenziare con più fondi gli Its e consentire a questi corsi di proseguire nell’opera di formazione delle risorse che le aziende richiedono. Sono queste le richieste che vengono dal mondo delle imprese e da chi in esse lavora, per i quali i giovani provenienti dai corsi Its sono la chiave dello sviluppo del mercato italiano e del raggiungimento degli obiettivi di Industria 4.0.

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