"45 giri di parole d'amore" al Teatro Moderno di Savignano (FC) il 20 marzo 2010
Uno spettacolo fatto di frasi e parole che provengono da un periodo e da un mondo, quelli delle canzoni d’amore anni ’60 e ‘70, che forse sono stati fondativi del nostro modo di esprimerci
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(informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)
45 GIRI DI PAROLE D'AMORE
20 marzo 2010
musiche eseguite dal vivo da
Fabio Battistelli, clarinetto
Enzo Vedovi, pianoforte, fisarmonica
Ananda Gari, batteria
Giacomo Dominici, contrabbasso
Regia di Paolo Bessegato.
Durata 60 minuti senza intervallo.
Questo è uno spettacolo fatto di frasi e parole che provengono da un periodo e da un mondo, quelli delle canzoni d’amore anni ’60 e ‘70, che forse sono stati fondativi del nostro modo di esprimerci. Abbiamo scelto di riferirci a canzoni non d'autore, canzoni il cui successo dipende essenzialmente da due motivi: la popolarità dell'interprete e la fedeltà a un codice di parole, immagini, simboli che, seppure con minime variazioni, si ripete costante.
Il tema dominante è l'amore, e le figure di queste canzoni sono ancora le stesse dei libretti d’opera dell’800 o, prima ancora, delle poesie petrarchiste del '500 o addirittura delle poesie latine. E in effetti, per questa obbedienza a un lessico e a un tema, tutta la canzone italiana non d'autore fa un po' l'effetto di un grande Canzoniere che, se accetta a volte parole nuove (“telefono”, per esempio) o importate da altre lingue, oppure se si adatta a ritmi esotici e stranieri, rimane tenacemente fedele a se stessa. Lo spettacolo, dunque, mette in scena i giri di frase, i giri di ballo e i giri armonici di quegli anni: un playboy che abborda la bella straniera, una coppia di amanti che si danno appuntamento si amano si tradiscono si lasciano e si riprendono. Ma esibisce anche i testi delle canzoni restituiti come fossero poesie, le poesie del nostro tempo, perché probabilmente è lì, nel grande repertorio delle canzonette, che la poesia popolare si è nascosta.
Paolo Bessegato
45 giri è un testo teatrale costruito come un cd, contiene cioè molti “numeri”, dialogati e musicali in varie combinazioni. Accosta tra loro parole d’amore tratte da canzoni degli anni ‘60 e ‘70, ma non parla d’amore in quegli anni (se non per il minimo indispensabile). Parla di parole, appunto. Delle parole che - insieme alle loro melodie - continuano a far parte del linguaggio quotidiano, indipendentemente dal fatte che siano “belle” o corrive: luoghi comuni, insomma. I “numeri” più brevi sono ispirati alle umoristiche “Tragedie in due battute” di Achille Campanile. I “numeri” più articolati (che non superano mai i dieci minuti) alla “Commedia all’italiana”, in particolare ai film a episodi di quella straordinaria stagione cinematografica.
Giuseppe Di Leva
45 GIRI DI PAROLE D'AMORE
20 marzo 2010
SAVIGNANO sR (FC)- Teatro Moderno, h 21.00
musiche eseguite dal vivo da
Fabio Battistelli, clarinetto
Enzo Vedovi, pianoforte, fisarmonica
Ananda Gari, batteria
Giacomo Dominici, contrabbasso
Regia di Paolo Bessegato.
Durata 60 minuti senza intervallo.
Questo è uno spettacolo fatto di frasi e parole che provengono da un periodo e da un mondo, quelli delle canzoni d’amore anni ’60 e ‘70, che forse sono stati fondativi del nostro modo di esprimerci. Abbiamo scelto di riferirci a canzoni non d'autore, canzoni il cui successo dipende essenzialmente da due motivi: la popolarità dell'interprete e la fedeltà a un codice di parole, immagini, simboli che, seppure con minime variazioni, si ripete costante.
Il tema dominante è l'amore, e le figure di queste canzoni sono ancora le stesse dei libretti d’opera dell’800 o, prima ancora, delle poesie petrarchiste del '500 o addirittura delle poesie latine. E in effetti, per questa obbedienza a un lessico e a un tema, tutta la canzone italiana non d'autore fa un po' l'effetto di un grande Canzoniere che, se accetta a volte parole nuove (“telefono”, per esempio) o importate da altre lingue, oppure se si adatta a ritmi esotici e stranieri, rimane tenacemente fedele a se stessa. Lo spettacolo, dunque, mette in scena i giri di frase, i giri di ballo e i giri armonici di quegli anni: un playboy che abborda la bella straniera, una coppia di amanti che si danno appuntamento si amano si tradiscono si lasciano e si riprendono. Ma esibisce anche i testi delle canzoni restituiti come fossero poesie, le poesie del nostro tempo, perché probabilmente è lì, nel grande repertorio delle canzonette, che la poesia popolare si è nascosta.
Paolo Bessegato
45 giri è un testo teatrale costruito come un cd, contiene cioè molti “numeri”, dialogati e musicali in varie combinazioni. Accosta tra loro parole d’amore tratte da canzoni degli anni ‘60 e ‘70, ma non parla d’amore in quegli anni (se non per il minimo indispensabile). Parla di parole, appunto. Delle parole che - insieme alle loro melodie - continuano a far parte del linguaggio quotidiano, indipendentemente dal fatte che siano “belle” o corrive: luoghi comuni, insomma. I “numeri” più brevi sono ispirati alle umoristiche “Tragedie in due battute” di Achille Campanile. I “numeri” più articolati (che non superano mai i dieci minuti) alla “Commedia all’italiana”, in particolare ai film a episodi di quella straordinaria stagione cinematografica.
Giuseppe Di Leva
Si ringraziano Ranieri Polese ed Adriano Sofri per averci permesso di utilizzare i loro testi contenuti in “La musica che abbiamo attraversato”, primo Almanacco della casa editrice Guanda, pubblicato nel 2005, dedicato al rapporto tra letteratura e musica popolare degli ultimi decenni. Si ringraziano, inoltre, Paypermoon, Burani, La Corte Ospitale, Margherita Monga e Cecilia Di Donato per la gentile collaborazione.
Ufficio Stampa
Giancarlo Garoia
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Via G. Minguzzi 17
47100 Forlì (Forli-Cesena) Italia
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