Al Convegno di Oderzo Soluzioni per la filiera diagnostica psichiatrica

Il comitato dei cittadini per i diritti umani si confronta e ci informa sulla difesa dei diritti umani nel campo della salute mentale. Non solo denuncia del fenomeno ma anche strumenti e soluzioni utili per la gente e le famiglie.
roma, (informazione.it - comunicati stampa - società) Oderzo. Un altro passo avanti verso una società più giusta, allineata ai principi della carta dei diritti umani. Questa volta è protagonista Oderzo che ha ospitato la conferenza sul tema: “Bambini allo sbaraglio, bambini bersaglio”, che davanti a una sala piena ha affrontato lo scottante soggetto di come i giudizi psichiatrici possano definire percorsi difficili e pregiudizievoli per bambini e relative famiglie.
A presiedere la serata il Responsabile dei Minori del CCDU, Paolo Roat, e la Professoressa Vincenza Palmieri, psicologa forense, già noti per il loro scrupoloso impegno nella tutela dei diritti dei minori. Il dott. Alberto Brugnettini, fisico e membro del direttivo del CCDU, dando via ai lavori ha affermato: “La psichiatria non ha nulla a che fare con la medicina. Le diagnosi non sono sostenute da alcun riscontro oggettivo-sperimentale, e sono dunque, per loro stessa natura, soggettive e arbitrarie: non dovrebbero essere usate per motivare la separazione di un bambino dalla sua mamma. E non mancano i sospetti di conflitto d’interesse tra psichiatri che lavorano nelle case famiglia, i consulenti tecnici del tribunale dei minori e la lobby farmaceutica multimilionaria.”
Di seguito è intervenuto Paolo Roat, informando i presenti sul come difendersi: “Noi siamo un comitato di denuncia e vogliamo informare le persone affinché possano fare qualcosa di fronte ad una diagnosi psichiatrica. A questo proposito abbiamo stilato un vademecum, che nel punto uno dice ‘attivarsi subito’, per aiutare le famiglie su questo problema ”
A seguire, il momento cruciale della serata si è delineato con le testimonianze delle persone vittime di queste valutazioni discutibili. Tra queste, Eleonora: “…abbiamo subito una diagnosi psichiatrica che dopo anni si è rilevata errata, ma nel frattempo ha lasciato delle cicatrici indelebili…”, e di seguito la mamma di Andrea “…tutto è iniziato con i problemi scolastici e duemila diagnosi: è stato un calvario. Abbiamo passato anni così, finché siamo arrivati al fatidico ADHD con i relativi ansiolitici e Ritalin e alla fine ce l’hanno portato via. Fortunatamente ho trovato il CCDU e le grandi braccia della Prof.ssa Palmieri. Grazie a loro siamo di nuovo una famiglia.” Questo caso è il più recente successo del CCDU. Infatti Andrea ha potuto riunirsi alla sua famiglia solo ieri dopo un anno di distacco forzato.
Illuminante la relazione della Prof.ssa Palmieri che ha spiegato in modo approfondito il fenomeno della “filiera diagnostica psichiatrica” alla base delle attuali violazioni dei diritti minorili e delle famiglie, ma ha anche offerto degli strumenti e delle nozioni sotto il profilo giuridico e amministrativo da poter usare in maniera pratica a tutela dei propri bambini e della propria famiglia.
In conclusione, la Prof.ssa ha sottolineato l’importanza di fare rete per risolvere questi problemi, che sono i veri problemi degli italiani, affinché ci sia una “…presa in carico sociale prima ancora che sanitaria”.
I conseguimenti già raggiunti sono molteplici e di valore, “…il CCDU sta portando avanti una battaglia unica - un sommerso del quale ci si deve occupare. Non abbiamo intenzione di fermarci e porteremo avanti la nostra battaglia fino in fondo.”
Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
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