Il film “Goffredo e l’Italia chiamò” presentato giovedì 29 Febbraio 2024 alle ore 21 al CINEPALACE di Riccione dal regista Angelo Antonucci

la vita di Mameli (Genova, 1827 – Roma, 1849), autore dell'Inno Nazionale
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - società)

Il film “Goffredo e l’Italia chiamò”  presentato oggi, giovedì 29 Febbraio 2024 alle ore 21 al CINEPALACE di Riccione dal regista Angelo Antonucci ,è dedicato al genovese Goffredo Mameli, patriota e autore dell’inno nazionale .

Con Emanuele Macone  nel ruolo di Mameli, il cantautore Francesco Baccini nei panni del compositore Michele Novaro e con Stefania Sandrelli, Maria Grazia Cucinotta e Vincent Riotta. Scritto dallo stesso Antonucci insieme a Ekaterina Khudenkikh, “Goffredo e l’Italia chiamò” è stato girato a Genova e in provincia nel 2022, con numerosi attori e comparse locali. Il film è stato prodotto dalle Società Futuro Productions, Srl e Elite Groupo International Srl di Roma, con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Cinema e Filse Liguria, con la collaborazione della Genova Liguria Film Commission. 

“Goffredo e l’Italia chiamò” narra la vita di Mameli (Genova, 1827 – Roma, 1849). Nato nel quartiere del Molo in via S. Bernardo, era figlio di Giorgio, un nobile di origine sarda, e di Adelaide Zoagli, figlia dei marchesi Zoagli. Non ancora ventenne, fu autore delle parole del Canto degli Italiani (1847), più noto in seguito come Inno di Mameli, musicato da Michele Novaro, adottato un secolo dopo quale inno nazionale provvisorio della Repubblica Italiana nel 1946 e ufficialmente riconosciuto per legge quale inno nazionale della Repubblica nel 2017.

Fu eseguito per la prima volta il 10 dicembre 1847 a Oregina, sul sagrato del santuario di Nostra Signora di Loreto, dove fervevano i preparativi per la celebrazione dello "scioglimento del voto" a ricordo della cacciata degli austriaci del 1746, e migliaia di patrioti erano accorsi a Genova per ringraziare la Madonna e celebrare la liberazione della città dal nemico (sensibilizzando allo stesso tempo il re ad aderire alla causa dell'unità d'Italia). A quella manifestazione partecipò anche Mameli intonando il suo inno e sventolando bandiere tricolori, con l'accompagnamento della banda di Sestri Ponente. Mameli morì a 21 anni a Roma nel 1849 in seguito a una ferita infetta che si procurò durante la difesa della Repubblica Romana.

«Ho voluto sottolineare – ha dichiarato il regista Angelo Antonucci - i momenti dell’infanzia e della giovinezza di Goffredo che è stato un fervido patriota che ha lottato fino alla morte per difendere il tricolore e per spronare gli italiani a reagire contro i francesi e gli austriaci per l’indipendenza. Volevo mettere in risalto un personaggio e un evento di carattere nazionale. La sceneggiatura è stata scritta dopo un attento studio dei testi storici (alcuni molto ricercati e rari) sulla vita di Mameli, mettendo in evidenza i momenti in cui il giovane patriota si confronta con la situazione politica e sociale del suo tempo, prendendo parte attiva ai tentativi di ribellione verso lo straniero che occupava l’Italia. Nella scrittura dei dialoghi abbiamo proceduto attraverso un’analisi dei modi di dire e delle espressioni del tempo attraverso lo studio di testi storici, teatrali e di romanzi dell’Ottocento».

Ufficio Stampa
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