Binge eating. Come la Mindfulness può essere d’aiuto

Le abbuffate ricorrenti di cibo (Binge Eating) sono un disturbo alimentare sempre più invalidante. La Mindfulness è efficace per ridurle o eliminarle.
ROMA, (informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere) Il binge eating disorder è una patologia emergente, di recente riconosciuta come una vera e propria malattia, che nel mondo colpisce il 2,6% della popolazione, con una prevalenza addirittura maggiore rispetto ad anoressia e bulimia insieme.
Nel binge eating l’elemento centrale del disturbo è l’abbuffata, che scatta per un meccanismo di tipo emotivo, indipendentemente dalle sensazioni di fame o di sazietà. Il cibo rischia così di essere una sorta di “anestetico universale” contro noia, tristezza, solitudine, ansia, stress.
In genere, i disturbi alimentari sono spesso associati ad un quadro clinico più complesso. Alla base ci sono molte variabili che concorrono a creare cause scatenanti: queste, di solito, portano le persone che vivono questo disagio, a cercare l’illusione di poter spostare sul cibo il controllo che pensano di non avere sulla propria vita.
La Mindfulness si sta dimostrando un aiuto concreto nel trattamento del Binge Eating Disorder; proprio per questo il Centro Italiano Studi Mindfulness organizza a Roma un Training di Mindfulness (MB-EAT, Il Mindfulness Based Eating Awareness Training) dedicato proprio a questa tematica.
Il Training prevede nove incontri settimanali dalle ore 17,00 alle ore 18,45 con data di partenza mercoledì 19 ottobre 2016.
Il Mindfulness Based Eating Awareness Training è dedicato a tutti coloro che soffrono di disturbi alimentari, che desiderano cambiare le proprie abitudini alimentari ed il proprio rapporto col cibo, passare da un’alimentazione sregolata ad un recupero del gusto e del desiderio reale, gestire il peso e recuperare il piacere di alimentarsi attraverso la riscoperta dei sensi associati al cibo.
“La ricerca, a livello internazionale, - dichiara Bianca Pescatori, vice presidente del Centro Italiano Studi Mindfuless e conduttrice del training - ha confermato
che la mindfulness è efficace nei casi di Binge Eating Disorder e offre un miglioramento sintomatologico e psichico della persona. Questo perché i corsi di mindfulness sono concepiti come un allenamento progressivo dell’attenzione, che permette alla persona di sviluppare un maggiore livello di consapevolezza utile a ridurre automatismi disfunzionali e comportamenti auto lesivi; di potenziare la salute, attraverso la possibilità di imparare a riconoscere i propri segnali corporei; di passare da una reattività meccanica, alla messa in atto di una risposta più adatta e funzionale ai propri bisogni. Il percorso si integra con le attività quotidiane, aiutando i partecipanti a mettere a fuoco soprattutto le proprie abitudini alimentari, comprese quelle disfunzionali, il legame tra queste e gli stati emotivi intercorrenti e la possibilità di imparare a gestirli. Ogni incontro, infatti, prevede esercizi e pratiche di consapevolezza: alcune standard, utilizzate nei protocolli mbsr altre specifiche rivolte alla consapevolezza nel mangiare ed alla gestione dei pattern emotivi correlati all’alimentazione sregolata, come ad esempio, temi di giudizio, colpa o bassa stima di sé. Verranno proposti esercizi da svolgere a casa e distribuite dispense e cd come supporto per approfondire gli argomenti trattati”.

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Claudia Rossi
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