TERREMOTO: PRIMA IL CORDOGLIO POI CHIAREZZA SUL FUTURO DELLA PROTEZIONE CIVILE
Quando accadono tragedie come quella che si è scatenata questa notte in centro Italia, il primo pensiero va sicuramente alle vittime, ai morti ed ai feriti, a coloro che ancora si trovano sotto le macerie.
Roma,
(informazione.it - comunicati stampa - società)
Quando accadono tragedie come quella che si è scatenata questa notte in centro Italia, il primo pensiero va sicuramente alle vittime, ai morti ed ai feriti, a coloro che ancora si trovano sotto le macerie.
Poi sicuramente si deve pensare ai soccorsi, a come farli arrivare tempestivamente ed a come organizzarli al meglio. E già su questo divampano le polemiche.
Sembra che ad alcune ore dall'evento sismico erano arrivate sul posto soltanto forze dell'ordine, forestali e vigili del fuoco di distaccamenti territoriali locali in servizio di emergenza ordinaria nella notte.
La nostra struttura nazionale dei vigili del fuoco ci informa che l'autocolonna dei soccorsi da Terni sia partita soltanto alle 7 di mattina.
Le colonne dei soccorsi veri e propri con mezzi, materiali ed organici adeguati sono arrivati molto dopo ed ora i vigili del fuoco con la loro abituale abnegazione e professionalità si sono dispiegati su tutto il territorio interessato al sisma.
Ci sarà sicuramente da discutere ed indagare sul tema della tempestività o meno dei soccorsi, ma la cosa che sicuramente è più importante sottolineare è che le ulteriori conseguenze di tragedie come queste derivano soprattutto dai pesanti tagli delle risorse per i Vigili del Fuoco, tagli operati senza distinzione da tutti i governi dal 2.000 ad oggi, cui va aggiunta la vera e propria privatizzazione del soccorso con la Riforma della Protezione Civile che il Governo Monti decise nel 2011 ed a seguire fatta propria dai successivi governi Letta e Renzi. Riforma che è tutt’ora vigente e che rappresenta un processo di privatizzazione della protezione civile in Italia che di fatto riduce i livelli di efficienza e sicurezza.
Lo stesso Governo Renzi con la Legge di Stabilità approvata nel dicembre 2015 ha deciso ulteriori tagli e il blocco delle assunzioni.
Che dire poi della fortissima precarietà tra i vigili del fuoco?
In un paese a forte rischio sismico come l'Italia si prediligono i risparmi e non la sicurezza: ridurre o compromettere la tempestività dell'intervento, l'efficienza dei mezzi e l'ampiezza degli organici dei vigili del fuoco in situazioni come queste è assolutamente inaccettabile.
Su questo e su tutto il tema della sicurezza del territorio USB, ed in prima fila la nostra forte rappresentanza nei vigili del fuoco, si batte da sempre e continuerà a farlo: contro la privatizzazione della protezione civile, contro i tagli degli organici e dei finanziamenti, contro la precarietà e per la garanzia di un soccorso efficiente e di qualità per tutta la popolazione.
Poi sicuramente si deve pensare ai soccorsi, a come farli arrivare tempestivamente ed a come organizzarli al meglio. E già su questo divampano le polemiche.
Sembra che ad alcune ore dall'evento sismico erano arrivate sul posto soltanto forze dell'ordine, forestali e vigili del fuoco di distaccamenti territoriali locali in servizio di emergenza ordinaria nella notte.
In quelle ore si sono succeduti appelli di amministratori locali e semplici cittadini che chiedevano l'intervento immediato dei soccorritori.
La nostra struttura nazionale dei vigili del fuoco ci informa che l'autocolonna dei soccorsi da Terni sia partita soltanto alle 7 di mattina.
Le colonne dei soccorsi veri e propri con mezzi, materiali ed organici adeguati sono arrivati molto dopo ed ora i vigili del fuoco con la loro abituale abnegazione e professionalità si sono dispiegati su tutto il territorio interessato al sisma.
Ci sarà sicuramente da discutere ed indagare sul tema della tempestività o meno dei soccorsi, ma la cosa che sicuramente è più importante sottolineare è che le ulteriori conseguenze di tragedie come queste derivano soprattutto dai pesanti tagli delle risorse per i Vigili del Fuoco, tagli operati senza distinzione da tutti i governi dal 2.000 ad oggi, cui va aggiunta la vera e propria privatizzazione del soccorso con la Riforma della Protezione Civile che il Governo Monti decise nel 2011 ed a seguire fatta propria dai successivi governi Letta e Renzi. Riforma che è tutt’ora vigente e che rappresenta un processo di privatizzazione della protezione civile in Italia che di fatto riduce i livelli di efficienza e sicurezza.
Lo stesso Governo Renzi con la Legge di Stabilità approvata nel dicembre 2015 ha deciso ulteriori tagli e il blocco delle assunzioni.
Che dire poi della fortissima precarietà tra i vigili del fuoco?
In un paese a forte rischio sismico come l'Italia si prediligono i risparmi e non la sicurezza: ridurre o compromettere la tempestività dell'intervento, l'efficienza dei mezzi e l'ampiezza degli organici dei vigili del fuoco in situazioni come queste è assolutamente inaccettabile.
Su questo e su tutto il tema della sicurezza del territorio USB, ed in prima fila la nostra forte rappresentanza nei vigili del fuoco, si batte da sempre e continuerà a farlo: contro la privatizzazione della protezione civile, contro i tagli degli organici e dei finanziamenti, contro la precarietà e per la garanzia di un soccorso efficiente e di qualità per tutta la popolazione.
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