FERMO, STEFANO ACCORSI IN DECAMERONE. VIZI, VIRTÙ, PASSIONI

GIOVEDÌ 29 E VENERDÌ 30 MARZO 2018.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Stefano Accorsi giunge al Teatro dell’Aquila di Fermo giovedì 29 e venerdì 30 marzo con Decamerone. Vizi, virtù, passioni liberamente tratto dal Decamerone di Giovanni Boccaccio e diretto da Marco Baliani. Lo spettacolo – proposto nella stagione teatrale promossa dal Comune di Fermo con l’AMAT – sostituisce La favola del principe che non sapeva amare della quale è stata annullata la produzione.

Lo spettacolo fa parte del Progetto Grandi Italiani (Ariosto Orlando Furioso, Boccaccio Decameron, Basile Lo cunto de li cunti) di Marco Baliani, Stefano Accorsi, Marco Balsamo. “Portare in teatro la lingua di tre grandi italiani Ariosto, Boccaccio, e per ultimo il Basile, sfidando la complessità delle loro opere, per scoprire quanto ancora possiamo nutrirci delle loro invenzioni, dei loro azzardi, delle loro intuizioni. E per mostrare, con l’arte della scena, che la bellezza delle loro creazioni è un tesoro inestinguibile, a doppio filo legato a quell’altra beltà che è il nostro paesaggio italiano e le nostre opere d’arte”, affermano Baliani, Accorsi e Balsamo.

“Le storie servono a rendere il mondo meno terribile – afferma Marco Baliani nelle note di regia -, a immaginare altre vite, diverse da quella che si sta faticosamente vivendo. Le storie servono ad allontanare, per un poco di tempo, l’alito della morte. Finché si racconta, e c’è una voce che narra siamo ancora vivi, lui o lei che racconta e noi che ascoltiamo. Per questo nel Decamerone ci si sposta da Firenze verso la collina e lì si principia a raccontare. La città è appestata, servono storie che facciano dimenticare, storie di amori, erotici, furiosi, storie grottesche, paurose, purché siano storie, e raccontate bene, perché la morte là fuori si avvicina con denti affilati e agogna la preda. Abbiamo scelto di raccontare alcune novelle del Decamerone di Boccaccio perché oggi ad essere appestato è il nostro vivere civile. Percepiamo i miasmi mortiferi, le corruzioni, gli inquinamenti, le mafie, l’impudicizia e l’impudenza dei potenti, la menzogna, lo sfruttamento dei più deboli, il malaffare. In questa progressiva perdita di un civile sentire, ci è sembrato importante far risuonare la voce del Boccaccio attraverso le nostre voci di teatranti. Per ricordare che possediamo tesori linguistici pari ai nostri tesori paesaggistici e naturali, un’altra Italia, che non compare nei bollettini della disfatta giornaliera con la quale la peste ci avvilisce. Per raccontarci storie che ci rendano più aperti alla possibilità di altre esistenze, fuori da questo reality in cui ci ritroviamo a recitare come partecipanti di un globale Grande Fratello. Perché anche se le storie sembrano buffe, quegli amorazzi triviali, quelle strafottenti invenzioni che muovono al riso e allo sberleffo, mostrano poi, sotto sotto, il mistero della vita stessa o quell’amarezza lucida che risveglia di colpo la coscienza. Potremmo così scoprire che il re è nudo, e che per liberarci dall’appestamento, dobbiamo partire dalle nostre fragilità e debolezze, riconoscerle e riderci sopra, magari digrignando i denti”.

Lo spettacolo è prodotto da Nuovo Teatro diretto da Marco Balsamo. Accanto a Stefano Accorsi in scena ci sono Silvia Ajelli, Salvatore Arena, Silvia Briozzo, Fonte Fantasia, Mariano Nieddu. L’adattamento teatrale è di Marco Baliani, la drammaturgia di Maria Maglietta, scene e costumi di Carlo Sala, disegno luci di Luca Barbati.

Per informazioni: biglietteria del teatro 0734 284295. Inizio spettacolo ore 21.


Barbara Mancia
ufficio stampa
AMAT
Palazzo delle Marche
Piazza Cavour 23 _ 60121 Ancona
+39 335 7756368
T +39 071 2075880 _ F +39 071 54813
www.amatmarche.net
Ufficio Stampa
Giancarlo Garoia
 RETERICERCA (Leggi tutti i comunicati)
47122 Italia
[email protected]
3338333284
Allegati
Slide ShowSlide Show
Non disponibili