CELLULE STAMINALI FRA SCIENZA ED ETICA

, 01/04/2010 (informazione.it - comunicati stampa - scienza e tecnologia) Le cellule staminali, chiamate “totipotenti”, sono insensibili ai processi di invecchiamento, con potenzialità replicativa infinita. Cellule caratterizzate da un’elevata capacità di generare e quindi di rigenerare tessuti. Durante la crescita dell’embrione queste cellule danno origine ai vari organi. Utilizzare, controllare e direzionare cellule staminali proprie o di altri individui è una grande opportunità terapeutica nelle malattie degenerative, come in quelle genetiche, ma anche in tutte quelle caratterizzate da morte cellulare come ictus ed infarto.

“Si tratta – afferma il presidente dell’associazione Auxilia onlus Massimiliano Fanni Canelles - della la nuova frontiera della medicina che dopo aver ottenuto grandi risultati con i farmaci chimici e un po’ meno con quelli biologici, ha oggi a disposizione la possibilità di coltivare delle cellule che possano riprodurre i meccanismi fisiologici dell’organismo, modulare la risposta immune, riparare i danni tissutali e trasformarsi in tessuti di altri individui evitando il rischio del rigetto. I problemi da affrontare sono ancora molti, dall'aspetto etico dell'utilizzo di prodotti embrionali alla necessità di modificare i geni di cellule staminali prese dall'indviduo adulto e questo convegno servirà per tracciare la strada”.

Di primo piano i relatori presenti al convegno:
Luciano Eusebi , Professore ordinario di Diritto penale all'Università Cattolica di Piacenza: "L’attività scientifica, come ogni altra attività umana, implica scelte continue. E se queste non sono guidate dal proposito di agire secondo ciò che è conforme alla dignità di ogni essere umano coinvolto, cioè dall’etica, rischiano una dipendenza da considerazioni riferibili, soprattutto, a interessi materiali."
Sergio Dompè, presidente di Farmindustria, che patrocinia l'evento: "Le staminali hanno assunto nel corso degli anni un notevole interesse per le importanti potenzialità di applicazione clinica in numerose affezioni patologiche. Da un punto di vista biologico restano da affrontare molte questioni che potranno trovare una soluzione attraverso protocolli sperimentali standardizzati."
Silvio Garattini Fondatore e direttore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri" e Caterina Bendotti, Capo Laboratorio Neurobiologia Molecolare dello stesso Istituto che parteciperà all'evento sono convinti della necessità di riprogrammare le cellule da utilizzare: "A causa di problemi etici e politici, la ricerca è stata indirizzata allo sviluppo di cellule somatiche adulte riprogrammate geneticamente per diventare simil-embrionali (IPS). Lo sviluppo di terapie attraverso l’uso di iPS è molto complesso e richiederà tempi piuttosto lunghi. È necessario quindi supportare lo studio delle staminali embrionali e fetali".
Marino Andolina Direttore dipartimento interaziendale trapianti di midollo Trieste: "Un futuro auspicabile in cui le cellule staminali adulte prendano il posto che meritano in terapia deve vedere la possibilità di modificare un’assurda normativa europea. Migliaia di pazienti che avrebbero potuto sopravvivere o godere di una vita migliore non hanno potuto fruire della terapia con staminali per motivi legali".

Saranno presenti anche Vladimir Kosic Assessore regionale alla salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali. Luca Marini Vice presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica e Presidente del Centro di studi biogiuridici "ECSEL". Mauro Melato Direttore Generale IRCCS Burlo Garofalo Trieste