Sostegno Sallustio alla Cooperativa Fontana di Papa Vini d'Italia abbandonata dalle istituzioni

La candidata a primo cittadino di Ariccia accoglie la richiesta della realtà vinicola e annuncia interventi concreti a sostegno del settore
Ariccia, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) Valorizzazione delle tradizioni locali e delle eccellenze del territorio, in un’ottica di rilancio economico dei settori strategici per il comune di Ariccia. È questo il motivo conduttore del piano di intervento proposto da Luisa Sallustio, candidata a primo cittadino del comune castellano.
“Alcune imprese storiche di Ariccia, ad oggi, rischiano seriamente la chiusura dei battenti – ha dichiarato stamane l’ex Presidente del Consiglio comunale -. Come se non bastasse, alcune delle realtà imprenditoriali che da anni chiedono un sostegno concreto da parte delle istituzioni, sono attive proprio in quei settori produttivi tradizionalmente legati alla storia dei castelli romani, come la viticoltura.
Il riferimento della professionista va subito alla Cooperativa Fontana di Papa, la cantina sociale da decenni parte integrante del tessuto economico di Ariccia e dei Castelli. Centodiciassette soci cooperatori, 40% di prodotto esportato dentro e fuori la Comunità europea e primato regionale in termini di presenza sul mercato internazionale, la dicono lunga sull’importanza di una risposta istituzionale che vada al di là del rituale canonico delle promesse.
“Da futuro sindaco di Ariccia, mi attiverò primariamente per l’attuazione di interventi concreti, finalizzati a sostenere i fiori all’occhiello del nostro territorio - ha poi proseguito la candidata che non fa mistero della marcata direzione verso lo sviluppo economico alla base del suo programma -. Da anni sono vicina e sensibile ai problemi della cooperativa Fontana di Papa che, alle conseguenze della crisi globale, somma i postumi di alcune vicende legate alle sorti dell’agricoltura nella nostra zona. Ritengo fondamentale una presa in carico concreta e fattiva delle criticità di questa realtà imprenditoriale, capace di creare un indotto considerevole e che da troppo tempo è in attesa di risposte istituzionali degne di nota. Se non ci muoviamo, il settore vinicolo dei Castelli romani diventerà residuale”.
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