PROGETTO IDROGENO : LEGAMBIENTE SCRIVE ALL'ANAC (ANTICORRUZIONE),VIOLATO IL CODICE APPALTI PERCHE' OMESSO IL DIBATTITO PUBBLICO

PROGETTO IDROGENO : LEGAMBIENTE SCRIVE ALL'ANAC (ANTICORRUZIONE),VIOLATO IL CODICE APPALTI PERCHE' OMESSO IL DIBATTITO PUBBLICO PROGETTO PRIVO DI OBIETTIVI AMBIENTALI E TRASPORTISTICI, PROCEDURE DI SICUREZZA IN ALTO MARE E COSTI ALLE STELLE
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - economia)

PROGETTO IDROGENO : LEGAMBIENTE SCRIVE ALL'ANAC
(ANTICORRUZIONE),VIOLATO IL CODICE APPALTI PERCHE' OMESSO IL DIBATTITO
PUBBLICO
PROGETTO PRIVO DI OBIETTIVI AMBIENTALI E TRASPORTISTICI, PROCEDURE DI
SICUREZZA IN ALTO MARE E COSTI ALLE STELLE

Il circolo di Legambiente del Basso Sebino, assistita dall'avvocato
Massimo Giordano del Foro di Roma,
ha presentato un esposto
all’Autorità Nazionale Anticorruzione contro il progetto H2iseO per la
linea Brescia-Iseo-Edolo. Per Legambiente l'Ente attuatore cioè
FNM/Trenord hanno omesso lo svolgimento del dibattito pubblico
obbligatorio previsto per le opere che vengono finanziate o
co-finanziate con risorse del PNRR come previsto ai sensi dell'art.6
comma 2 punto d del nuovo codice degli appalti. ll progetto NON
contiene i criteri tecnici che consentono di determinare se si
contribuisce in modo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti
climatici o all'adattamento ai cambiamenti medesimi e se non arreca un
danno significativo a nessun altro obiettivo ambientale. Al contrario
le modalità di produzione dell'idrogeno, previste nei tre impianti di
Brescia, Iseo ed Edolo, arrecano danno ambientale per l'uso di metano
o biometano, con la produzione di Co2.

Non è stato rispettato il cronoprogramma del PNRR e del Fondo
complementare delle linee regionali – inviato alla Commissione Europea
«Sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto ferroviario».

Non è ancora stata adottata la predisposizione della disciplina
tecnica per la sicurezza del trasporto ferroviario con treni
alimentati a idrogeno e la definizione di normative, standard e
procedure di sicurezza da parte del Ministero delle infrastrutture e
della mobilita' sostenibili,dell'Agenzia (ANSFISA), dei Vigili del
fuoco del Ministero dell'interno.

Il Ministero delle infrastrutture non ha ancora valutato il livello di
sostenibilita' del progetto per gli aspetti di natura ambientale,
trasportistica, energetica, tecnico-operativa, di sicurezza,
economico-gestionale e il cronoprogramma di attuazione
dell'intervento. Attualmente risulta che la sostenibilità del progetto
è NEGATIVA. Pertanto per gli aspetti ambientali (emissioni di co2),
trasportistici ( il piano d'esercizio dei futuri treni ad Idrogeno
prevede le stesse frequenze e gli stessi passeggeri trasportati), i
consumi energetici sono talmente alti dato che il rendimento
dell'energia elettrica utilizzata per produrre l'idrogeno risulta del
solo 20% contro il 75% dell'uso diretto collegato ad una catenaria
ferroviaria; gli standard di sicurezza sono a rischio, poiché tutti
gli impianti di produzione, stoccaggio e distribuzione dell'idrogeno
sono previsti nelle aree urbane di Brescia,Iseo ed Edolo.
Sorprendentemente non è prevista l'adozione della normativa “Seveso”
sui grandi rischi. Non è stata valutata la pericolosità dei convogli
che viaggerebbero su una linea in cui si sono verificati molti
incidenti per la vetustà e le caratteristiche delle gallerie obsolete,
delle opere di sostegno (caduta massi), per l'instabilità dei versanti
e per l'alto numero di passaggi a livello.

Infine l'aspetto economico-finanziario risulta essere anch'esso
negativo, visto che i costi di esercizio aumenteranno, secondo quanto
previsto da Regione Lombardia i costi di esercizio annuali della linea
Brescia Iseo Edolo passando da 17,5 milioni di euro l'anno a 42
milioni/anno dei costi d'esercizio della linea. Senza alcun obiettivo
di trasferimento modale della mobilità dall'auto al treno nonostante
l'enorme spesa per investimento di 362,4milioni di euro (177,6 per gli
impianti e 184,8 per i treni).

Per questi motivi viene chiesta la sospensione dei lavori per
consentire l'apertura d'urgenza del dibattito pubblico ai sensi del
nuovo codice degli appalti. In merito alle tre gare per la
progettazione, produzione e distribuzione dell'idrogeno vengono
segnalate violazioni sull'affidamento e l'esecuzione dei contratti
pubblici e che le risorse economiche indicate nelle gare non sono
ancora disponibili.Per l'impianto di Edolo per la spesa di 33,4
milioni di euro la progettazione dell'impianto affidata alla società
Artelia che aveva superato la nuova procedura attivata da FNM per la
qualificazione delle imprese è stata cambiata in corsa e affidata a
Btp Infrastrutture. Dalla gara per l'impianto di Brescia (Borgo San

Giovanni), valore contratto 29,7 milioni, andata deserta si è passati
alla procedura negoziata affidando l'intervento ad una società che non
possiede i requisiti tecnici.

Il bando per l'impianto d'Iseo, per un importo di 23,1 milioni di
euro, anche in questo caso si è passati da una procedura di gara
andata deserta ad una procedura negoziata. Dopo aver constatato che
l’unico idrogeno sostenibile (green) è quello che si ottiene
dall’elettrolisi dell’acqua usando elettricità prodotta da
fotovoltaico, eolico o l’idroelettrico e che è “grigio” quello che
viene prodotto attraverso lo “stream reforming” del metano, un
trattamento termico al alto impatto ambientale, in cui il vapore ad
alta temperatura viene utilizzato per dividere il gas metano (carbonio
da idrogeno) ad alta pressione perchè rilascia grandi quantità di
anidride carbonica in atmosfera

Un altro metodo, invece, è ottenuto sempre attraverso lo stream
reforming del metano, e dunque tramite un processo che utilizza fonti
organiche (residui di agricoltura, reflui zootecnici, rifiuti
riciclabili), ma ha un minore impatto sull’ambiente perché implica la
cattura delle particelle di CO2 che non vengono così disperse
nell’atmosfera.

Il progetto della Val Camonica “ H2iseo”, trattasi di idrogeno è un
ibrido, derivante da un mix energetico che ha come componenti lo “
steam methane reforming, + energia rinnovabile + cattura della CO2”

FNM non rispetta il piano Pniec, Fit for 55 e“ Zero emissioni” al 2050
oltre, che la incidenza della elettricità da fonti rinnovabili nello
scenario Fit 55, che prevede al 2030:  “ in Italia i consumi finali di
energia debbano diminuire del 20% e la quota da elettricità dei
consumi finali crescere dal 22% del 2022 al 27% nel 2030, di cui
almeno i tre quarti prodotti da fonti rinnovabili”.

Trenord usa i piani europei per l' idrogeno verde, in una percentuale
ignota rispetto al mix energetico per ottenere i finanziamenti del
PNRR.

Gli impianti che producono idrogeno a Brescia e a Edolo hanno ottenuto
finanziamenti dal programma della Commissione UE, Innovation Fund
Small Scale.

Altro finanziamento per l’impianto, per la cattura della CO2 (non si
dice se anche per il finanziamento e lo stoccaggio in siti idonei.
Dove sarà stoccata?), con risorse sempre della Commissione UE sul
programma Project Development Assistance.

E' introvabile nel progetto di Trenord sull’idrogeno la quantità di
acqua utilizzata per la sola parte di idrogeno verde, quello prodotto
da FER: servono infatti 9 litri di acqua, per un chilogrammo di
idrogeno prodotto con elettrolisi.

Infine pur utilizzando 97 milioni di euro non è verificato il
Principio DNSH alla cui verifica è subordinata la fruizione dei soldi
del PNRR come previsto dal Regolamento UE.

Per l'acquisto di 14 treni (6 + 8 ulteriori treni) ad idrogeno si
prevede una spesa di 165,2 milioni di euro, 11,8 milioni a convoglio
quasi il triplo di uno stesso treno elettrico. Infine viene segnalata
la violazione dalle norme italiane ed europee sulla concorrenza
nell'acquisto di 6 + 8 eventuali treni ad idrogeno prodotti da Alstom
senza gara. FNM si era già distinta negativamente nel 2009
acquistando, senza gara ,2 treni diesel di fabbricazione polacca. Al
costo di 8 milioni i treni vennero acquistati dalle ferrovie Sud Est.
I due treni sempre guasti furono messi fuori servizio nel 2015. Per
tutti questi motivi viene chiesto all'Anac di verificare le
circostanze segnalate, per gli interventi di sua competenza.

Dario Balotta Presidente Legambiente basso Sebino

Iseo 19 aprile 2024



*LEGAMBIENTE BASSO SEBINO Circolo Luciano Pajola*
[email protected],
3356361874

Ufficio Stampa
dario balotta
 Osservatorio Trasporti (ONLIT) (Leggi tutti i comunicati)
via privata al campo n 6
25058 Sulzano
[email protected]
3356361874