Al Teatro Rossini di Pesaro COPENHAGEN Con Umberto Orsini, Giuliana Lojodice e Massimo Popolizio.
A diciotto anni dalla sua prima rappresentazione, torna al Rossini uno spettacolo che rappresentai un classico del teatro contemporaneo
Bologna,
(informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)
Al Teatro Rossini di Pesaro COPENHAGEN
Con Umberto Orsini, Giuliana Lojodice e Massimo Popolizio.
In una stanza grigia, quasi una aula, tre persone, Niels Bohr ( Umberto Orsini), sua moglie Margrethe (Giuliana Lojodice) e Werner Heisenberg (Massimo Popolizio) parlano di un incontro avvenuto tanto tempo prima, quando tutti e tre erano ancora vivi.
Che cosa avvenne nel 1941 in una Copenaghen occupata dai nazisti quando improvvisamente il fisico tedesco Heisenberg fece visita al suo vecchio maestro Bohr? Entrambi èpremi Nobel per la Chimica e la Fisica a distanza di 10 anni l'uno dall'altro, entrambi impegnati sul fronte della ricerca sull'atomo e, probabilmente, vicini all'utilizzo della fissione atiomica che portò, qualche anno dopo a Hiroshima e Nagasaki.
Il soggetto di questo incontro ancora oggi resta un mistero, come resytano sulla scena le ipotesi ed i contrasti sia scientifici (la valutazione della Teoria d'onda di Schroedinger) sia etico-politici (il potere ed il ruolo della scienza e degli scienziati).
Su questi presuppostiassistiamo ad un appassionante intreccio in cui i piani temporali si sovrappongono, offrendo un valore universale alle questioni poste dai protagonisti.
Le diverse ipotesi concepite all'epoca vengono espresse una dopo l'altra, riproponendoipotesi e suggestioni.
. Non è possibile una sola verità oppure una sintesi efficace delle diverse ipotesi perché ciascuna è semplicemente un punto di vista di chi l'ha enunciata.
"Tutto è umano, niente è assoluto".
www.amatmarche.it
Con Umberto Orsini, Giuliana Lojodice e Massimo Popolizio.
A diciotto anni dalla sua prima rappresentazione, torna al Rossini uno spettacolo che rappresentai un classico del teatro contemporaneo grazie ad un trio di attori straordinari.
In una stanza grigia, quasi una aula, tre persone, Niels Bohr ( Umberto Orsini), sua moglie Margrethe (Giuliana Lojodice) e Werner Heisenberg (Massimo Popolizio) parlano di un incontro avvenuto tanto tempo prima, quando tutti e tre erano ancora vivi.
Che cosa avvenne nel 1941 in una Copenaghen occupata dai nazisti quando improvvisamente il fisico tedesco Heisenberg fece visita al suo vecchio maestro Bohr? Entrambi èpremi Nobel per la Chimica e la Fisica a distanza di 10 anni l'uno dall'altro, entrambi impegnati sul fronte della ricerca sull'atomo e, probabilmente, vicini all'utilizzo della fissione atiomica che portò, qualche anno dopo a Hiroshima e Nagasaki.
Il soggetto di questo incontro ancora oggi resta un mistero, come resytano sulla scena le ipotesi ed i contrasti sia scientifici (la valutazione della Teoria d'onda di Schroedinger) sia etico-politici (il potere ed il ruolo della scienza e degli scienziati).
Su questi presuppostiassistiamo ad un appassionante intreccio in cui i piani temporali si sovrappongono, offrendo un valore universale alle questioni poste dai protagonisti.
Le diverse ipotesi concepite all'epoca vengono espresse una dopo l'altra, riproponendoipotesi e suggestioni.
. Non è possibile una sola verità oppure una sintesi efficace delle diverse ipotesi perché ciascuna è semplicemente un punto di vista di chi l'ha enunciata.
"Tutto è umano, niente è assoluto".
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Ufficio Stampa
