CORSI ME.DIA.RE, DIVENTA MEDIATORE FAMILIARE E/O MEDIATORE PENALE LAVORATIVO E SANITARIA

Chi è il mediatore familiare? La Norma UNI 11644 definisce il Mediatore Familiare “un professionista qualificato che interviene, quale figura terza, in un ambiente neutrale e in autonomia rispetto all’ambito giudiziario, nel percorso di riorganizzazione delle relazioni familiari nei casi di cessazione di un rapporto di coppia”.
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Come si diventa mediatori familiari
Me.Dia.Re. eroga corsi di formazione riconosciuti dall’Associazione Italiana Mediatori Familiari (A.I.Me.F.). L’A.I.Me.F., e di conseguenza Me.Dia.Re., si è uniformata, in conformità al quadro europeo delle qualifiche (EQF), la norma tecnica UNI 11644, che contiene i riferimenti della figura professionale di Mediatore Familiare e ne definisce i requisiti.

In conformità di tali norme tecniche, il percorso formativo erogato da Me.Dia.Re. per diventare Mediatore Familiare ha una durata biennale e prevede 248 ore di lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche, nonché 40 ore di tirocinio, affiancando un Mediatore Familiare professionista. La formazione prevede, inoltre, per il secondo anno, la pratica guidata e la supervisione didattica e professionale, per un totale di 40 ore.

Master in Mediazione Penale, Lavorativa e Sanitaria
’obiettivo del percorso è quello di formare professionisti che sappiano utilizzare, in maniera altamente qualificata le più avanzate tecniche di Mediazione Penale (tra adulti e in ambito minorile) e assicura il livello di preparazione teorico e pratico necessario ad operare nell’ambito della mediazione penale in collaborazione con uffici e strutture del Ministero della Giustizia.
Il percorso fornisce competenze teorico-pratiche per applicare le tecniche di mediazione anche nei particolari settori delle Organizzazioni di Lavoro (imprese, enti pubblici e altre organizzazioni), della Sanità (con particolare riguardo al contenzioso per responsabilità professionale del personale sanitario in ambito civile e penale e alle altre forme di manifestazioni del conflitto tra pazienti/loro famigliari e professionisti quali, i reclami e le aggressioni verbali e fisiche) e dell’Istituzione Penitenziaria (rispetto ai conflitti tra operatori e detenuti, tra detenuti e tra questi e loro famigliari). Si forniscono, quindi, anche nozioni e testimonianze necessarie ad avere un quadro completo e approfondito di ciascun particolare ambito, nonché stimolando riflessioni sulle possibilità e criticità della mediazione in tali contesti e informazioni sulle esperienze progettuali in essi già sviluppate.
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