Una risposta contro il covid-19 , apolattoferrina in liposomi
Un rimedio apparentemente semplice ma dietro ci sono studi di anni di lavoro , per poter arrivare ad una lattoferrina in forma "Apo" in un sistema di liposomi per uso orale e intranasale. Tale prodotto è stato oggetto di studi all'Universita di Tor Vergata di Roma contro il covid-19 ed a breve si avrà la pubblicazione completa con i dati. Il tutto non è privo di speculazioni e incredulità.
La storia ci insegna e un esempio fra tutti il trattato sullo scorbuto (Treatise on the Scurvy) di James Lind pubblicato nel 1753, in cui si evidenziava in modo assolutamente inconfutabile che l’aggiunta di pochissimo succo di limone fresco al normale rancio dei marinai era in grado di debellare un male definito la peste blu che mieteva migliaia di vittime all’anno.
Nonostante la marina britannica 40 anni dopo avesse ammesso l’utilizzo del succo di limone fresco nel rancio dei suoi marinai, tutta una classe medica intellettuale per oltre un secolo ha continuato a sorridere e sbeffeggiare l’utilizzo del succo di limone come antiscorbuto, tanto che, nonostante tutte le evidenze, fino all’ inizio del secolo scorso lo scorbuto era malattia ancora estremamente diffusa. Qualcuno pensò di conservare il succo di limone e portarselo sulle navi ma haimè esso perdeva di efficacia per cui occorreva solo quello fresco.
All’inizio dell’epidemia del covid-19 si era diffusa la notizia che la vitamina “C” proteggeva dal rischio di contagio e ciò era bastato perché la vitamina “C” sparisse dalle farmacie per incetta o altro.
Sicuramente la vitamina “C” potrebbe essere un fattore di rinforzo delle capacità difensive influendo su una migliore risposta immunitaria. Sicuramente non può essere una pillola di vitamina “C” a salvarci dal coronavirus.
A proposito di sistemi difensivi per ostacolare l’entrata del virus nel corpo umano mi ha colpito molto favorevolmente la proposta di un farmacista napoletano, il dott. Biagio Biancardi, uno dei massimi esperti mondiali di lattoferrina, che da anni si interessa dell’utilizzo di questa sostanza “impacchettata” in liposomi /nanolipidi come dai suoi brevetti mondiali.
Egli propone l’utilizzo di uno spray nasale a base di una particolare lattoferrina: la apolattoferrina protetta in liposomi , come “lavaggio” di una delle più pericolose vie di accesso del virus nel corpo umano. Lo spray nasale agisce In sinergia con le capsule per via orale sempre di Apolattoferrina protetta in liposomi . Risultati sorprendenti si sono avuti dallo studio clinico pilota della prof.ssa Elena Campione di Tor Vergata. La storia ci ricorda un pò il succo di limone fresco che se veniva conservato perdeva di efficacia . cosi come la lattoferrina tal quale che se non viene protetta in liposomi non esplica in pieno la sua efficacia.
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