Al Teatro Comunale di Bologna “Peter Grimes”, con la regia di Cesare Lievi. Diretta da Juraj Valčuha

Dal 18 al 24 maggio 2017.
Forlì, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Un raffinato eclettismo musicale unito alla forza corale, un coraggio stilistico che fa convivere nella partitura elementi che rimandano alle forme dell’opera ottocentesca, alle suggestioni della scuola viennese novecentesca, al canto popolare inglese, alla musica leggera e al musical di ispirazione statunitense. Ma soprattutto uno scavo introspettivo che vuole far riflettere sui rapporti umani, sulla diversità individuale e sulle convenzioni sociali, sui pregiudizi e sulla creazione dei capri espiatori, sull’eterno scontro fra i desideri di affermazione del singolo e gli interessi della comunità. Tutto questo è “Peter Grimes”, il capolavoro del compositore inglese Benjamin Britten, che debutta al Teatro Comunale di Bologna giovedì 18 maggio alle 20.00.

Ispirata al poema “The Borough” (“Il villaggio”) di George Crabbe - su libretto di Montgu Slater - questa versione dell’opera di Britten, composta da tre atti e un prologo, è una coproduzione del Teatro Comunale Pavarotti di Modena, Teatro Comunale di Ferrara e Teatro Alighieri di Ravenna. La regia è affidata a Cesare Lievi e alla sua lunga esperienza nel campo della lirica, mentre la direzione dell’Orchestra del Teatro Comunale sarà dello slovacco Juraj Valčuha, esperto interprete del repertorio del XX secolo. L’orchestrazione, con i suoi “interludi marini” tra una scena e l’altra, riveste un ruolo fondamentale in questa opera: oltre ad offrire pagine virtuosistiche di altissimo valore compositivo (entrate a pieno titolo nel repertorio sinfonico) è funzionale anche alle atmosfere di ambientazione della vicenda.

L’azione si svolge in un villaggio di pescatori sulla costa orientale dell’Inghilterra, intorno al 1830. In questa piccola comunità vive il protagonista, Peter Grimes - che a Bologna avrà la presenza scenica di Ian Storey - anche lui pescatore, però isolato a causa della sua particolare sensibilità che non riesce ad esprimere e che agli occhi dei compaesani conformisti lo fa apparire come un “diverso”. Vessato fino ad essere indotto al suicidio, a sua volta Peter è un violento, responsabile, anche se in modo indiretto, della morte di un suo apprendista. E così, vittima delle circostanze e assieme in qualche modo colpevole, in un clima paesano da nevrosi persecutoria collettiva, Peter diventa un perfetto capro espiatorio. Sul palcoscenico appare invece come una figura densa di sfumature, un illuminante emblema della composita stratificazione emozionale e comportamentale dell’individuo e del consorzio umano che lo circonda.

Composto nell’immediato dopoguerra - riscuotendo un grande e immediato successo già al primo allestimento, seguito da numerosissime e illustri produzioni – “Peter Grimes” è un caposaldo dell’opera novecentesca, considerato uno dei più profondi sondaggi musicali nel tormentato animo umano. Con il suo personaggio principale, che si muove spinto dai sentimenti d’esclusione e le ansie di riscatto, e con il gruppo sociale di cui Peter fa parte e che miscela benevolenza e bigottismo, nel teatro lirico entra un’opera di indubbia portata innovatrice, di natura etica squisitamente contemporanea, legata al tema della diversità e presentata con una sensibilità del tutto prossima a quella di oggi, che perciò continua a toccare il cuore degli spettatori.

Dopo il debutto, l’opera verrà replicata sabato 20 maggio alle 18.00, domenica 21 maggio alle 15.30 e martedì 23 e mercoledì 24 maggio alle 20.00.

Giovedì 11 maggio, alle 18.00 ad ingresso libero, nel Foyer Respighi del Teatro Comunale l’opera verrà presentata al pubblico da Marco Maria Tosolini, musicista, scrittore, drammaturgo e docente di Storia ed estetica musicale al Conservatorio Tartini di Trieste.


Informazioni:
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