L’ANMIC sceglie Silvi Marina per il suo undicesimo Congresso Nazionale

“Invalidi e cittadinanza, nuovi orizzonti di partecipazione e solidarietà”
Aversa (CE), (informazione.it - comunicati stampa - varie) “Invalidi e cittadinanza, nuovi orizzonti di partecipazione e solidarietà” questo il tema dell’undicesimo congresso nazionale dell’ANMIC (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili) che si terrà presso l’Hotel President di Silvi Marina (TE) dal 15 al 17 settembre. L’ANMIC è stata fondata nel 1956 ed ha contribuito, nella sua lunga storia, a conquistare tutte le leggi che attualmente tutelano gli invalidi civili in materia di sanità, pensioni, scuola, mobilità, riabilitazione e assistenza. Al Congresso di Silvi Marina parteciperanno circa 400 delegati provenienti da tutta Italia in rappresentanza degli oltre 200mila iscritti dell’Associazione. “Saranno tre giorni di intenso dibattito – ha dichiarato il Presidente Nazionale Giovanni Pagano – per discutere le gravi emergenze delle politiche per la non autosufficienza create dai tagli già effettuati agli Enti locali e le incognite della riforma assistenziale.” E Rino Pagano Presidente Regionale ha aggiunto: “Oltre a rieleggere i propri organi associativi, in tale occasione l’ANMIC intende definire i nuovi obiettivi delle politiche per la disabilità, a difesa dei diritti acquisiti dai cittadini invalidi in oltre 50 anni di battaglie sociali.” Il Congresso vuole così stabilire anche un ponte ideale che, collegando insieme passato e futuro dell’Associazione, sappia guardare ai nuovi scenari del Welfare. Il Congresso di Silvi Marina celebrerà insieme ai 150 anni dell’Unità d’Italia anche i 55 anni dell’ANMIC, due anniversari speciali che l’ANMIC ha voluto immortalare in una frase che ispira questo importante appuntamento: “Diritti sociali delle persone disabili e valori civili uniscono l’Italia” a sottolineare che l’evoluzione dei diritti sociali dei disabili rappresenta un avanzamento di civiltà che si estende a tutta la popolazione ed inoltre si traduce in conquiste universali che, lungi dal rappresentare un peso per la nazione, rendono il nostro paese meno ingiusto e più unito, proprio come fecero i valori civili di libertà ed uguaglianza che attraverso il Risorgimento unirono l’Italia nel 1861.

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