Nuovo Chef alla Antica Osteria della Ghiaia di Parma

Passione della Tradizione e Alta Cucina con Urbano Tozzi alla storica e prestigiosa Osteria dei Piatti Tipici di Parma
Parma, (informazione.it - comunicati stampa - salute e benessere)

Il nuovo Chef della prestigiosa e storica Antica Osteria della Ghiaia di Parma è Urbano Tozzi. Con un trascorso ricco di esperienza qualificata, Urbano Tozzi è originario di Orsara di Puglia, piena Daunia, è vissuto per 15 anni a Torino ed è da 47 anni a Parma.

In queste Terre ha imparato i piatti tipici ed i loro gusti. La Puglia con le ricette della nonna pugliese, il Piemonte con le ricette e la scuola della mamma cuoca, Parma con i piatti tipici e le forti esperienze di ristorazione e gli “approfondimenti internazionali” che lo hanno portato alla maturità professionale.

Proprio in Terra di Parma, più precisamente a Fornovo, ad Urbano Tozzi risale il periodo d'oro del famoso e storico Ristorante “Impero” (che ha visto tra i suoi clienti, tra gli altri, Massimo Moratti presidente dell’Inter, Indro Montanelli negli ultimi anni della sua vita, Gerry Scotti, Gianna Nannini, Giancarlo Giannini). Lì tutto si cucinava “in casa” (dalla pasta al pane, dai dolci ai grissini).

Ma Urbano Tozzi è stato anche Maestro Chef a Recife in Brasile in un noto Ristorante italiano, per poi approdare al Ritz di Londra. Proprio qui, ha potuto far parte del Team di Monsieur Alain Ducasse, Chef Stellato, per il festeggiamento dei 100 anni della Regina Madre. In cucina ovviamente.

Urbano Tozzi è uno Chef Maestro che studia: ha una biblioteca culinaria e gastronomica fornitissima. Non certo per estetica, ma per studio personale. Infatti tra le sue tre “parole chiave” c’è la Ricerca, proprio come approfondimento. E immaginazione dei gusti. Le altre due “parole chiave”? Semplicità e Memoria dei gusti della Buona Cucina.

Il suo "motto": la Tradizione nell’Oggi. Che non è rivisitazione tout court bensì lo sforzo, riuscitissimo, di aggiornare i piatti tipici delle terre da lui vissute alle esigenze dello “star bene” di oggi. Senza perdere i sapori antichi ma con attenzione ai giusti equilibri, ad esempio di grassi.

Sorride quando lo si chiama Chef e non per derisione ma per precisazione interiore che contagia: lui, che è Chef di alto livello, ama vedersi “Cuoco”. E più che un termine è un concetto che spiega lui stesso quasi degustandolo, come si fa con un buon piatto: “lo Chef dirige, a me piace cucinare”.

A domanda “in quale piatto si riconosce”, Tozzi risponde: “un piatto bello, pieno, ricco, cremoso, che dà soddisfazione..” Non diciamo quale, perchè tutti i suoi piatti sono così.

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