La visita del Re del Marocco in Gabon: atto di amicizia e unità verso l'Africa

lL Regno del Marocco, da sempre ha puntato ad una poltica , inter africana basata sulla cooperazione. Una poltica, che riporta alle origini la stessa Unione Africana, o meglio alla unità africana. Una visione di un continente dove i liberi scambi di persone, conoscenze, mezzi e risorse siano prima di tutto rivolte all'Africa ed agli africani. In qeusta ottica dobbiamo leggere la visita a Liberville di Sua Maestà il Re del Marocco.
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - agricoltura)

lL Regno del Marocco, da sempre ha puntato ad una poltica , inter africana basata sulla cooperazione. Una poltica, che riporta alle origini la stessa Unione Africana, o meglio alla unità africana. Una visione di un continente dove i liberi scambi di persone, conoscenze, mezzi e risorse siano prima di tutto rivolte all'Africa ed agli africani. In qeusta ottica dobbiamo leggere la visita a Liberville di Sua Maestà il Re del Marocco.

Una visita che è stata accompagnata da un dono di fertilizzanti da destinare alla sicurezza alimentare del Gabon. Ma, questo atto, che diverrà stutturale è interessante sotto diversi assi: Infatti, se è che questo dono  che rientra nella contribuzione effettiva fissata dall' Unione Africana dell' aumento di feritilizzanti da 8 kg per ettera a 50 kg per ettaro e che serve ad asssicurare la stabilità alimentare ed agricola di una Nazione dell'Africa dall'altro segna un passo nuovo nelle relazioni interne al continente africano.

La politica del Marocco, da quando è rientrato nell'Unione Africana, è sempre stata contraddistinta sia nel provvedere alla risoluzione delle emergenze o nel rispetto delle contribuziioni dell'Unione Africana, sia nel creare le condizioni per la creazione nelle Nazioni beneficiate per lo sviluppo delle tecnologie necessarie per provvedere nell'lungo termine ad essere autonome ed indipendenti. 

Proproprio la parola "indipendenza" può essere usata per comprendere la poltica pan africana del Marocco. Il Regno, facendo anche tesoro della propria storia di autonomia poltiica, sa bene che l'Africa deve salvarsi con le proprie forze, non può peremttere che forze non africane dettino ancora legge nel continente. Questo, non significa, non collaborare con i maggiori attori mondiali. Ma, un conto è essere protagonisti del proprio destino ed un conto è essere ancora una volta vittime di una forma, ancora peggiore di colonialismo, quello economico. 

Il rischio dell'Africa, oggi è che le mutinazionali non africane, prendano il controllo economico delle nazioni del continente, ecreiono diseguglianze anche peggiori del colonialismo poltico dei secoli passati. Il Marocco tenta di salvare non solo la diginità dell'Africa ma soprattuto degli africani. In sostanza il messaggio lanciato da Sua Maestà a Libreville, è chiaro l'Africa deve essere libera. E credo che questo gesto, compiuto in una città fondata dagli schiavi liberati iberati dalla nave brasiliana Elizia nel 1849 è un gesto chiara. L' Africa è e deve essere degli africani i qauli, in piena libertà cooperano con gli altri attori globali. Ma lo fanno da donne e uomini liberi.



Marco Baratto

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