24 aprile: Mezzano Romantica, inaugurazione di “Bosco e Boschieri” e del “Tabià del Checo”

MEZZANO ROMANTICA 2018. Martedì 24 aprile: Inaugurazione dell’installazione “Bosco e Boschieri” dedicata all’emigrazione dei boscaioli nel periodo del Dopoguerra e del “Tabià del Checo”
Mezzano di Primiero, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Continuano gli appuntamenti con l’ottava edizione Mezzano Romantica. Martedì 24 aprile sarà una serata particolare, con l’inaugurazione dell’installazione Bosco e Boschieri, un’evocativa installazione in legno dedicata all’emigrazione dei boscaioli del paese in Francia, nel periodo del Dopoguerra. Incontri con i vecchi boscaioli, la musica de La cantina Mixteca e alcune letture faranno da corredo anche alla successiva inaugurazione del Tabià del Checo, riaperto al pubblico per momenti di incontro e di riflessione.

La serata comincerà alle ore 19.30 con il ritrovo a piazza del Canalet a Mezzano e alle 20 si potrà ascoltare il Salve Regina dei “veci boschieri”. Seguirà la visita del Tabià.

Come ormai noto, da quest’anno gli spettacoli di Mezzano Romantica non si concentreranno solamente nei mesi estivi, ma si svolgeranno lungo tutto l’anno, con la cadenza di un evento ogni mese. La fortunata rassegna musicale internazionale diretta da Francesco Schweizer avrà il suo clou con il Trentino Music Festival di Mezzano Romantica, realizzato in collaborazione con la Music Academy Orchestra di New York, che vedrà arrivare nel Primiero decine di musicisti di tutto il mondo (dal 24 giugno al 4 agosto).

Bosco e Boschieri

L’ installazione vuole essere un omaggio ai boschieri, rappresentati in uno dei momenti più intensi della loro giornata, quando dopo cena, stanchi ma sereni, intonavano il loro Rosario, che si chiudeva in modo maestoso e struggente con il “Salve Regina”. Per questo, ogni giorno dell’anno alle ore 20.00, verrà diffusa la versione originale di questa preghiera, cantata nel medesimo modo con cui veniva intonata in passato dai vecchi del paese. Potranno essere riprodotte anche delle varianti “moderne”, personali interpretazioni e originali ricami sul prezioso tessuto della tradizione.

L’installazione è stata ideata da Ivano Orsingher e Jimi Trotter; progetto e design di Jimi Trotter.

El Tabià del “Checo”

Dopo i Tabià del “Rico” e della “Gemma” verrà aperto al pubblico quello che si appresta a diventare un altro un altro fiore all’occhiello di Mezzano. Per gentile concessione di Graziella Zeni, il Tabià del “Checo” ospiterà al piano terra la vetrina delle eccellenze del paese, mentre il piano superiore sarà dedicato a piccoli incontri e momenti di rappresentanza.

Cantina Mixteca

Cantina Mixteca nasce in un fienile del paese di Siror, nel Priomiero, la sera del 19 agosto 2016. Ma si sposterà ben presto nelle strade di Tonadico, in una frasca a Susegana (nella Pedemontana veneta) e in molti altri luoghi di vita comune, soprattutto in spazi di convivenza e convivialità (stalle, fienili, stue e piazoi) che, per lungo tempo, la gente ha impiegato per i suoi incontri serali. I cosiddetti filò. E proprio a partire dalla tradizione del filò che la rock-band Mixteca (su istigazione di Gianco e Gino) ha avviato il Progetto Cantina. Con l’idea di ripercorrerla, senza però scimmiottarla. E a partire da quello che era il collante e la sostanza psicotropa di quegli incontri notturni: il canto armonico. Un canto che smuovendo in tutti (musicanti e non) un sentimento di partecipazione e con-passione, riusciva a farli sentire al centro di un mondo comune, “vero” e solido. Il cantare insieme, in quanto tradizione come innovazione ben riuscita, è il nocciolo di Cantina Mixteca. In realtà, mescolando e contaminando, senza remora di sorta, due tradizioni. La tradizione locale (di Primiero e dintorni) del canto popolare per terze, cui i più anziani del gruppo (primo tra tutti il leader maximo Jimi Trotter) hanno avuto il privilegio di partecipare in diretta, tra casa e osterie di Mezzano. E poi, la tradizione generazionale ispirata al rivoluzionario sound scaturito, negli anni Settanta, dalla West Coast californiana. Una tradizione che, nel Primiero, si va ancora trasmettendo letteralmente da padre (e madre) in figlio (e figlia!). Non a caso, il cuore di Cantina Mixteca sono le voci di Guinnevere e Giorgia, figlie di Jimi e Zita, che fin dai Settanta, come molti altri della loro generazione, hanno coltivato la passione per il canto armonico dei vari Crosby, Stills, Nash, Joni Mitchell e cosi via elencando… Senza scordare la tradizione musicale della famiglia Trotter, dal bisnonno Giorgio, organista, alla nonna Lina, e giù e giù, fin ai più piccoli… In questi due solchi Cantina Mixteca vuole risuonare e vivere il canto come coinvolgimento emotivo, occasione di ascolto e interplay con un pubblico che possa condividere e intervenire, aggiungersi, sentirsi parte. Appunto: ri-suonare insieme. Cantina è un percorso, più che una meta. Un suonare con, più che suonare contro. Più che un’esibizione, un’interazione circolare tra gente. Sonorità talora minime, a supporto del canto armonico. Per non sovrastare l’ascolto, la partecipazione e le emozioni di che c’è, qui e ora.

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