Le primarie del popolo per il nuovo candidato a sindaco di Palermo

Iniziativa di Sandro Oliveri, vice presidente del Consiglio Comunale di Palermo, per scegliere il candidato a nuovo sindaco di Palermo attraverso il sito internet www.ilsindacochevorrei.it
Palermo, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) Nel dibattito politico sulle prospettive di voto per il rinnovo di Sindaco e Consiglio Comunale, interviene Sandro Oliveri, vice presidente del Consiglio Comunale di Palermo, con una proposta innovativa e capace di rompere schemi consolidati da tempo.
Già da qualche settimana, fervono i preparativi per le elezioni per il rinnovo di Sindaco e Consiglio Comunale, probabilmente ormai imminenti. Secondo lei, è questa la soluzione per risolvere i numerosi problemi di Palermo?

“E’ da oltre un anno e mezzo che al centro dell’attenzione, per risolvere i problemi di Palermo, c’è il dibattito sulla necessità di mandare a casa l’attuale sindaco. Come se per incanto le dimissioni di Cammarata potessero risolvere magicamente tutti i problemi”.

E non è così?

“Credo proprio di no. Perché sono convinto che concentrarsi esclusivamente sul mandare a casa Cammarata, come è stato fatto finora, senza, nello stesso tempo e con la stessa intensità, individuare un sostituto che sia all’altezza dell’immane compito di risollevare la città dalle condizioni in cui è stata ridotta, non risolve assolutamente nulla”(sarebbe la “politica dello struzzo”).

Si spieghi meglio.

“E’ opinione comune che l’attuale sindaco sia la causa dei disastri della città e che basti poco per trovarne uno migliore. Ma questa tesi la trovo molto pericolosa. Infatti, quest’idea, che purtroppo trova ampio riscontro tra i palermitani, fa correre il rischio che non si ponga la dovuta attenzione sull’attuale disastrosa situazione di Palermo”.

Cioè?

“Le condizioni in cui versa la città, sommate alla crisi economica che stiamo vivendo anche a livello mondiale, fanno presagire uno scenario sempre più difficile da affrontare, che impedisce pure di sperare in un possibile aiuto dall’esterno, come finora è successo quasi con regolarità”.

Insomma, da come lei descrive la situazione, sembra che soltanto un miracolo possa salvare Palermo.

“Si, la situazione è così disastrosa che credo sia veramente necessario un miracolo, io credo nei miracoli e nella mia vita ne ho sperimentati parecchi. In questo caso, il miracolo cha auspico è individuare una persona che possa sobbarcarsi sulle proprie spalle l’eredità di Cammarata invertendo immediatamente la rotta. Per realizzare ciò, è indispensabile, come prima condizione, che il prossimo sindaco sia un personaggio “al di sopra della norma” e per esserlo, come seconda, che non sia assoggettato alla politica, ma che, al contrario, determini le condizioni per mettere la politica al suo servizio per poter realmente essere al servizio del bene comune. In pratica, va “restaurato” uno dei principi fondamentali della Politica (con la P maiuscola) e cioè che sia la Politica al servizio del bene comune e non viceversa come da troppo tempo e sempre di più avviene!”

Come si può determinare un personaggio simile?

“Innanzitutto, è necessario che non sia “propinato” dai partiti. Considerato che l’attuale legge prevede l’elezione diretta da parte del popolo, è bene che i cittadini non si limitino ad eleggere chi viene calato dall’alto, ma siano loro stessi attori principali nella scelta dei candidati. Insomma, il candidato ideale non deve avere le mani legate dai partiti dovendo rispondere alle loro pretese, che diventano ogni giorno sempre più pressanti. Così facendo, quindi, sarà tenuto a rispondere soltanto a cittadini che lo hanno scelto ed eletto. Insomma, la massima applicazione della vera sovranità popolare, da sempre tanto decantata e contemporaneamente sempre disattesa”.

Ma lei ha già in mente qualcuno che possa essere idoneo per questo immane compito?

“Purtroppo no. Perché, per la gravità che abbiamo descritto, necessiterebbero personaggi del calibro di Abramo Lincoln oppure Winston Churchill o, per restare in Italia, Alcide De Gasperi. Insomma, una sorta di Superman o di un angelo calato dall’alto che dia una svolta radicale nell’amministrare la cosa pubblica e obiettivamente in giro non credo ci sia qualcuno che si possa ritenere di quel calibro. Di sicuro, chi riuscirà nell’ardua impresa di risollevare le sorti della città, sono convinto che abbia buone possibilità di passare alla storia, come gli esempi che ho citato”.

Ma crede possibile che un uomo possa essere così determinante per le sorti della città, sia in negativo che in positivo?

“Si, perché l’attuale normativa concede poteri così ampi ed esclusivi al primo cittadino che questi incide sulla vita della propria città per l’80-90 per cento”.

In che senso?

“Tutti gli atti del sindaco sono immediatamente esecutivi e messi in opera, al contrario il Consiglio Comunale, essendo “organo di indirizzo e di controllo” (senza alcun potere sanzionatorio!) è chiamato ad approvare delibere le quali, non essendo leggi, spesso restano disattese. Inoltre, lo stesso sindaco nomina assessori, dirigenti e manager delle società partecipate e, con la stessa facilità, li può rimuovere dal loro incarico. Quindi, avendo una sorta di potere assoluto di nomina e di rimozione, tutti sono succubi e quindi appiattiti sulle posizioni del sindaco. Paradossalmente, un primo cittadino, nel suo cosiddetto piccolo, ha più margini di manovra di un governatore regionale e, addirittura, del premier”.

Come si può individuare il candidato ideale?

“Come abbiamo già detto, è necessario che la sovranità popolare trovi una pratica attuazione. Per realizzarla, abbiamo messo a punto un apposito progetto, il cui primo stadio prevede una selezione delle pecularietà che devono caratterizzare questo personaggio. Per esempio, in questo momento storico, si parla parecchio di dare un taglio netto con il passato, proponendo per simili ruoli non più politici di professione, ma manager, professionisti o esponenti della società civile per i quali siano certificate le capacità e le doti necessarie per affrontare questo arduo compito e che, nello stesso tempo, abbiano alte probabilità di successo. Questa è una delle domande proposte che si trovano all’interno del sondaggio a cui invito tutti a partecipare”.

E cioè?

“E’ già operativo un sito internet che abbiamo chiamato www.ilsindacochevorrei.it, dove la mobilitazione popolare trova la prima concreta attuazione attraverso la partecipazione a questo sondaggio, dove vengono chiesti i requisiti principali che secondo i cittadini palermitani debbano caratterizzare il profilo dei candidati. Dopo questa prima fase, avendo individuato quali sono le caratteristiche preferite dai palermitani e non dai partiti, si passerà alla scelta dei nomi che rispondano a tali caratteristiche. Immediatamente dopo, l’altro sondaggio tra i nomi dei candidati. Per finire in bellezza con le primarie del popolo palermitano”.
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