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Arte e Cultura

"Tra storia e natura inseguendo il corso del Grande Fiume": a Riva del Po (FE) gli itinerari bici e barca per un turismo a tema slow

Progetto dell’Unione Terre e Fiumi, di cui Riva del Po fa parte, quale capofila del Progetto BRICS "Bridging the gaps of Cross Border Small Destinations" (Colmare le lacune delle piccole destinazioni transfrontaliere), finanziato con il Bando Interreg Ita-Croazia 21-27.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)

 

 Immerso nelle campagne della pianura, tra panorami naturalistici incantevoli che disegnano itinerari e sentieri con le acque del fiume Po a fare da scenario. Stiamo parlando del comune di Riva del Po, territorio di recente costituzione a seguito della fusione dei due Comuni di Ro e Berra. Due piccoli borghi della campagna ferrarese capaci di offrire diversi e variegati spunti per una visita, tra arte, storia, cultura e natura.

L’abitato di Ro, con l’antico borgo in origine dominio degli Estensi, sorge sulla sponda destra del Po e nei secoli passati ha subìto più volte le inondazioni del fiume. Proprio per questa sua strategica posizione, nei tempi antichi svolse un ruolo importante come zona di confine verso nord. Oggi è un luogo “sospeso” tra terra e acqua e deve la sua fama principalmente al personaggio di Riccardo Bacchelli, narratore, poeta, saggista e autore teatrale, tra i principali scrittori di romanzi storici del Novecento.

E proprio uno di questi romanzi è ambientato nel territorio ferrarese: si tratta della celebre Trilogia “Il Mulino del Po” (1938-40), che narra le vicende di varie generazioni contadine e percorre il secolare cammino di un popolo sullo sfondo del grande fiume. Fino ai primi del ‘900, infatti, le rive del Po erano popolate da numerosi mulini natanti, che macinavano le granaglie con l’aiuto dell’acqua del fiume. Una fedele ricostruzione di uno di questi mulini ad acqua sorgeva anche sulla sponda a Ro Ferrarese, ma è ora in fase di ristrutturazione. Un vero e proprio museo galleggiante (parte dei diciannove Musei del Gusto della Regione Emilia-Romagna) dove era possibile anche assistere a prove di macinatura, toccando con mano la farina integrale contenente germe di grano.

La zona, denominata “Luoghi Bacchelliani”, è attualmente sottoposta a due dichiarazioni di notevole interesse pubblico, in quanto “presenta un tipico ambiente naturale per la nidificazione e luogo di riposo di uccelli migratori (palmipedi e trampolieri)” e “per la suggestiva bellezza del paesaggio rimasto allo stato naturale”. Per rivivere la storia e immedesimarsi nelle vicende dei protagonisti del romanzo di Bacchelli ed in quella che era la vita del territorio nel secolo scorso, ancora oggi è possibile percorrere un itinerario ad anello, a piedi o in bicicletta, di circa 9 chilometri, che parte dal centro di Ro e si dirige in direzione della località di Guarda, mettendo in evidenza luoghi d’interesse storico testimoniale come il Palazzone e la Vallazza, fattorie a vocazione turistico-didattica. Il tutto percorrendo ampi tratti sul percorso cicloturistico Destra Po, lo straordinario itinerario che accompagna il fiume nei suoi ultimi 100 km sino al mare, tagliando longitudinalmente la provincia di Ferrara e collegando Stellata di Bondeno a Gorino. Sono molte le possibilità per gli amanti delle due ruote, visto che sul territorio insistono diverse ciclovie e percorsi cicloturistici che permettono di raggiungere la città estense, andare alla scoperta dei territori della Grande Bonifica, immergersi nella storia delle vicine Delizie Estensi o di spingersi fino al Delta del Po.

Per gli amanti del trekking il Comune di Ro è un importante punto di passaggio di due cammini di notevole importanza: il Cammino di Sant'Antonio ed il Cammino della Via Reale Germanica. Il primo si sviluppa tra Veneto, Emilia-Romagna e Toscana in un percorso che unisce rilevanti centri di spiritualità e luoghi meno conosciuti dove il Santo visse e professò la fede agli inizi del XII secolo. Nella tappa che parte da Polesella, il percorso entra nel ferrarese attraverso il collegamento offerto dal fiume Po. Il secondo, invece, ripercorre il viaggio affrontato dal Monaco Alberto di Stade nel 1236 verso Roma e, sempre con tappa fra Polesella e Ferrara, passa per il centro caro a Bacchelli.

La vicinanza del fiume, inoltre, permette di fruire di questi luoghi anche via acqua. L’attracco fluviale di Ro Ferrarese offre, infatti, la possibilità di escursioni in motonave in partenza da Ferrara, per scoprire in modo suggestivo ed originale il territorio attraverso un insolito punto di vista. E, per gli amanti dell’intermodalità, non è assolutamente da trascurare l’esperienza bike&boat.

Ad una ventina di chilometri da Ro sorge, invece, il paese di Berra, sulle sponde del Po al confine con il Veneto. Un territorio che fu interessato dalle numerose deviazioni del fiume nel corso dei secoli ma le cui origini dovrebbero risalire attorno alla fine dell’età romana.

Due le caratteristiche principali che caratterizzano questo piccolo centro abitato: la presenza di un’importante area golenale e l’originalissimo primato di essere produttore mondiale di bocce da gioco. Qui, infatti, hanno sede due aziende mondiali, capaci di produrre oltre centomila bocce all'anno a testa e di esportarle in tutto il mondo grazie alla raffinatezza nella costruzione ed alla presenza di macchinari ad alta tecnologia.

L’attracco fluviale di Berra è in località Serravalle, a circa novanta minuti di navigazione da Ro. Qui il Po si biforca per la prima volta dando origine al territorio deltizio: un ramo va a nord verso Venezia e l’altro corre verso sud, prendendo il nome di Po di Goro. Nell’area golenale si trova la Porta del Delta, punto esatto in cui inizia il Delta del fiume, ricavata da un vecchio insediamento di “golenanti”. Un luogo che permette alle imbarcazioni di diporto che solcano il fiume di fermarsi per una sosta ristoratrice e che oggi è in via di ristrutturazione per realizzare un centro turistico attrezzato dotato di ristorante, campeggio privato ed impianti sportivi. Da qui, inoltre, si gode anche dell’ampia vista sul cuneo di terra frapposto alla biforcazione del fiume, denominato Isola di Ariano.

 

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Giancarlo Garoia
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