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Economia

Marino a BiblioPop: D. Fantasia, M. Onofrio, V. Mattei “Saman”, Fra’ Sorrentino, in un evento letterario con inclusa lotta di classe e contro gli omicidi sul lavoro. Che “noir”!

Per racconto diretto temporale, viene immediatamente annunciato, con giusta enfasi, la decisione dell’autore ospite, Delio Fantasia, di accordare alla piccola casa editrice di Bibliopop, la Edizioni Acab, la possibilità di pubblicare e distribuire il racconto “Il segreto di Lorenzo. Testimone di omicidio sul lavoro”. Naturalmente sarà cura dell’associazione di rendere noto, appena possibile, dove trovare il libro.
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L’affluenza del pubblico, lenta e con qualche ritardo, ha infine riempito la ex chiesetta (fuori c’era il ponentino, ma un po’ fastidioso a causa delle due giornate di intensa pioggia). Ci si è accomodati, non prima, per molti – c’era chi aveva già provveduto altrove – d’essersi avvicinati al banchetto ospitato da Bibliopop ed organizzato dalla associazione “Schierarsi”, che raccoglieva le firme a sostegno della legge da istituire per il riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato di Palestina. Con tanto di bandiera verde/rossa/nera dei palestinesi. Per racconto diretto temporale, viene immediatamente annunciato, con giusta enfasi, la decisione dell’autore ospite, Delio Fantasia, di accordare alla piccola casa editrice di Bibliopop, la Edizioni Acab, la possibilità di pubblicare e distribuire il racconto “Il segreto di Lorenzo. Testimone di omicidio sul lavoro”. Naturalmente sarà cura dell’associazione di rendere noto, appena possibile, dove trovare il libro.

L’articolazione del pomeriggio ha inframezzato gli interventi musicali di Valerio Mattei “Saman”, che ha concluso anche l’evento con un pezzo magistrale, “Tutto a posto”, e del rapper Fra’ Sorrentino con lo strepitoso “Oro”, sempre cantautorale come i pezzi proposti da Saman, che al cuore e alla mente degli intervenuti hanno proposto i temi dell’alienazione sotto forma della indisponibilità/impossibilità di decidere del proprio tempo e delle proprie inclinazioni, se si accetta passivamente di essere inseriti nella “ruota del criceto” che ti fa girare all’infinito senza sapere perché e sottraendoti l’unica cosa preziosa che hai (il tuo oro), che è appunto il tempo. Il merito, il contenuto del libro è stato esposto ed analizzato con il vero e proprio “racconto” fatto dall’autore, Delio Fantasia, di come è nato. Da fatti concreti di alcuni anni fa. Due episodi di cronaca: apparenti incidenti stradali, con malcapitati che dopo degenza, più o meno lunga, comunque terribilmente straziante, sono deceduti. Apparenti, perché è bastato davvero poco, con indagini del caso e grazie a medici veritieri, per constatare che i due casi, in due posti e due tempi differenti, erano comunque camuffamenti che nascondevano rispettivamente una caduta da altezza elevata e una folgorazione da grande voltaggio.

Questi due episodi hanno fatto scattare la “scintilla” a Delio Fantasia, la voglia di scrivere questo libro, e insomma l’insopprimibile necessità di urlare che non possono essere taciuti gli oltre mille morti sul lavoro ogni anno, gli oltre mille, si può ben dire, “omicidi sul lavoro” che ogni anno avvengono nel nostro Paese. E qui la denuncia del Delio Fantasia autore, ma anche sindacalista attivista – e per questo licenziato pochi mesi fa da Stellantis (ex Fiat/AlfaRomeo) di Cassino perché dava fastidio al “quieto vivere” – e attivista politico/sociale che vuole combattere con convinzione e con la ricerca di una unità di lotta il sistema capitalistico che sfrutta e annichilisce e fa addormentare certa sinistra. Che si adombra se in talune occasioni ci sono morti numericamente rilevanti – sette alla Thyssen, quattro a Firenze – ma dei singoli, che sono in media quattro al giorno, distribuiti territorialmente e in tempi differenti nel nostro Paese, omette di evidenziare la strage continua.

La scintilla ha indotto l’autore, infine a pensare di mettere nero su bianco il racconto di un caso verosimile. Con denuncia netta dell’aria di mafiosità volta a colludere, a favorire e pervicacemente coltivare connivenze e convenienze reciproche. A nutrire ed essere nutriti da corruzione diffusa. Proprio lì, gettando il valore della vita di ognuno nella spazzatura, dove si venera il potere, sia esso economico o statuale, che usa lo strumento cardine: il dio denaro! Mentre Delio Fantasia raccontava il suo libro, si intrometteva a stimolare, articolare, oltremodo apprezzato, lo scrittore Marco Onofrio, qui in veste di critico letterario ma anche appassionato uomo schierato contro le nefandezze del nostro sistema. Stimoli che sono stati sciabolati sul pubblico in vari modi: con la attenta, precisa analisi – riversando a Fantasia grandi lodi – della modalità di scrittura. Con l’approvazione piena, proprio da un punto di vista letterario, della modalità di costruzione/presentazione della concatenazione dell’omicidio dell’operaio Antonio Sanabria; dell’intimo dramma del testimone/quasi complice/ma poi ribelle, Lorenzo Bellanova; del colpo di scena finale che consente di capovolgere lo straripante potere colluso. Ma Onofrio ha anche “approfittato” per offrire un altro punto di vista, più poetico e di civile indignazione oltre che di vetta morale, leggendo un passo di Pier Paolo Pasolini, sulla routine del lavoro quotidiano dalla visuale di una “scavatrice”.

Si è trattato appunto della sesta e ultima parte del “Pianto della scavatrice”, tratta da “Le ceneri di Gramsci” (1957). Sublime accostamento. Gli interventi successivi, intercalati, dei protagonisti dal “palco” e di Delio Fantasia, hanno teso proprio a rimarcare la centralità della lotta di classe da assumere come coscienza di ognuno. Affinché, pure nella individualità, pure a partire da sé, si comprenda appieno che il sistema, questo sistema, si smantella se non ci si adegua. Se non si rinuncia a lottare. Se ci sentiamo stimolati a ribellarci e unirci perché altre sono le finalità della nostra vita. Di quella di ognuno: non racchiudibile nel semplice “lavorare per vivere e vivere per lavorare” in una eterna ruota del criceto. E dal pubblico si è avuto immediato riscontro positivo: un lavoratore, a sua volta licenziato tempo addietro, che per ragioni di sicurezza, proprio per non sottostare al sistema vessatorio, aveva fatto bloccare il mezzo di trasporto (con passeggeri a bordo) venendo licenziato in tronco. Ma successivamente risarcito! A riprova che ribellarsi è giusto, e organizzarsi e lottare contro il sistema è la soluzione. Da Bibliopop, come confermato dal Presidente Sergio Santinelli, non appena sarà concluso il confezionamento, inclusa l’adeguata prefazione, il libro di Delio Fantasia verrà pubblicato e diffuso con il marchio Acab Edizioni.

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maurizio aversa
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