L'UICI presenta martedì i risultati finali del progetto NET.IN Campus

Fase finale di NET.IN Campus l’innovativo progetto per la realizzazione di interventi abilitativi nei campi estivi dedicati alle persone con disabilità visiva. Martedì 28 maggio presentazione presso la sede UICI a Roma
ROMA, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) Il 28 maggio 2019 presso la sala “Enzo Tioli” della Presidenza Nazionale UICI, dalle ore 10,30 si terrà una conferenza stampa per la presentazione del Manuale sulla metodologia “Campi abilitativi e riabilitativi Analisi delle Esperienze verso un modello condiviso” contenente risultati del progetto.
L’iniziativa, finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, attuata in 18 Regioni italiane, prevede l’elaborazione di una metodologia operativa condivisa e standardizzata per lo sviluppo di interventi abilitativi dedicati alle persone cieche e ipovedenti dai 4 ai 25 anni.
Un progetto di rilevanza nazionale di cui l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti è l’ente coordinatore e che vede la partecipazione di diversi partner tra cui I.Ri.Fo.R (Istituto Ricerca, Formazione e Riabilitazione), ANIOMAP (Associazione Nazionale Istruttori Orientamento, Mobilità, Autonomia personale), CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi), FISPIC (Federazione Italiana Sport Paralimpici per ipovedenti e ciechi), AReS (Associazione per il Riformismo e la Solidarietà), Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro-Ciechi e Università di Siena.

Dopo mesi intensi di attività e di raccolta di feedback, il progetto NET.IN Campus - NETwork Innovativi per interventi abilitativi per persone con disabilità visiva, è arrivato alla fase conclusiva di analisi ed elaborazione dei dati, terminata con la creazione del Manuale su una nuova metodologia condivisa, che sarà stampato in formato cartaceo, digitale accessibile e nero braille e messo a disposizione di chiunque voglia utilizzarlo per applicare un modello condiviso e sperimentato.
Il progetto ha previsto una prima fase, realizzata da metà giugno a settembre 2018, durante la quale sono state sperimentate le linee guida realizzate da un comitato scientifico costituito dai professionisti degli enti partecipanti al progetto, affiancati da un gruppo di 11 supervisori, che hanno applicato la metodologia nei 25 campi estivi realizzati da I.Ri.Fo.R in 18 Regioni italiane. Essi, a loro volta, sono stati affiancati da 2 esperti: una docente universitaria con esperienza in ricerca sociale nel terzo settore e una pedagogista clinico che hanno curato la redazione del manuale. Ad ogni campo è stato presente anche un osservatore che, attraverso gli strumenti approntati, ha monitorato l’approccio indicato agli utenti con disabilità visiva o con pluridisabilità. Il progetto ha coinvolto oltre 400 soggetti di cui 158 non vedenti, 134 ipovedenti e 180 pluridisabili, per un totale di circa 113.000 ore di attività.
Al termine dei campi estivi, gli operatori territoriali, i supervisori e gli osservatori hanno restituito i loro feedback in seguito analizzati dal gruppo dei supervisori.
I feedback raccolti sono stati positivi da parte di tutte le figure professionali coinvolte: il progetto "NET.IN Campus" non ha invaso le dinamiche dei singoli campi ma, al contrario, ha permesso di raccogliere in modo metodico dati ed esperienze, approfondire conoscenze e aspetti del percorso di abilitazione delle persone con disabilità visive e pluridisabilità.

“NET.IN Campus nasce dall’esigenza di creare una solida rete sul territorio sperimentando e condividendo le buone prassi che da quasi 30 anni U.I.C.I. utilizza nei campi estivi territoriali organizzati insieme a I.Ri.Fo.R”, spiega Linda Legname, Responsabile dell’unità operativa di raccolta fondi e di progettazione e Componente della Direzione Nazionale UICI. “Dopo tanto tempo e un’attenta osservazione, si è profilata l'esigenza di una riflessione metodologica che fosse in grado di rispondere ai bisogni attuali, di una società profondamente cambiata. Per questo partendo dal presupposto che ogni intervento deve essere ‘cucito su misura’ della persona disabile, abbiamo deciso di validare e condividere un’unica metodologia per l’applicazione di un approccio che passa dal concetto di riabilitazione a quello di abilitazione. Ogni utente disabile sperimenterà tecniche e attività basate sulle proprie abilità, tenendo conto delle personali compromissioni fisiche e cognitive, utilizzando tecniche varie: dal supporto psicologico all’orientamento e alla mobilità, dalla tiflologia allo sport e riabilitazione sportiva. Così il disabile visivo, inserito in modo funzionale in un gruppo di pari, potrà sviluppare, promuovere e diventare consapevole delle proprie capacità e della propria autonomia, per una maggiore affermazione del suo ruolo nella società”.


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