Le bugie più usate dalle società di recupero crediti per costringerti a pagare
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Alcune società di recupero crediti ricorrono a pratiche scorrette, sfruttando la paura e la disinformazione per spingere i debitori a pagare. L’avvocato Francesco Cacciola, presidente dell’Osservatorio Nazionale sui Debiti con Banche e Finanziarie, ospite della rubrica televisiva 3 Minuti con l'esperto ha fornito preziosi consigli ai telespettatori su come affrontare le pratiche scorrette di alcune società di recupero crediti. La trasmissione, condotta dal giornalista Marco Di Bello, è prodotta da Mediaparthenope e va in onda su Tele A (canale 13 del digitale terrestre) dal lunedì al venerdì alle 13:35.
Le bugie più comuni delle società di recupero crediti
Nel corso dell’intervista, l’avvocato Cacciola ha illustrato alcune delle bugie più frequenti utilizzate da alcune società di recupero crediti per spaventare i debitori e costringerli a pagare. Tra queste:
- Minaccia dell’intervento immediato dell’ufficiale giudiziario: una procedura legale richiede tempo e passaggi precisi (come decreto ingiuntivo e precetto), quindi non può avvenire in modo immediato.
- Coinvolgimento dei familiari del debitore: è falso che si possa agire contro persone non direttamente coinvolte nel debito, a meno che non siano garanti.
- Falsi avvocati: alcuni operatori si spacciano per avvocati per incutere timore, ma chi lavora in questo modo generalmente non lo è, altrimenti agirebbe direttamente per vie legali e non telefonando a casa.
Oltre a queste bugie, l’avvocato ha denunciato altre pratiche scorrette come le telefonate insistenti a tutte le ore o le minacce esplicite, che possono configurarsi come reati (ad esempio il reato di stalking).

Come difendersi: i consigli dell’esperto
L’avvocato Francesco Cacciola ha ribadito l’importanza di conoscere i propri diritti per proteggersi da comportamenti abusivi. Ha sottolineato che:
- È fondamentale mantenere la calma e non cedere alla pressione di minacce infondate.
- Si può negoziare un accordo sostenibile in base alle proprie possibilità economiche.
- In caso di intimidazioni o comportamenti illegali, è possibile rivolgersi a un legale o denunciare alle autorità competenti.
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