Le obiezioni di Einstein sulla meccanica quantistica sembrano essere confermate nella chimica

Pur accettando il valore storico delle scoperte fatte con la chimica quantistica, Santilli non ha mai accettato la nozione di molecole basata sui legami dell'elettrone di valenza del 20esimo secolo perché è essenzialmente una "nomenclatura" dovuta alla mancanza di rappresentazioni con equazioni. Infatti, secondo la meccanica quantistica e la chimica, gli elettroni di valenza devono respingersi a causa delle cariche uguali e non possono attrarsi a vicenda per formare molecole. Pur accettando il...
DENTON, Texas, (informazione.it - comunicati stampa - information technology)

Pur accettando il valore storico delle scoperte fatte con la chimica quantistica, Santilli non ha mai accettato la nozione di molecole basata sui legami dell'elettrone di valenza del 20esimo secolo perché è essenzialmente una "nomenclatura" dovuta alla mancanza di rappresentazioni con equazioni. Infatti, secondo la meccanica quantistica e la chimica, gli elettroni di valenza devono respingersi a causa delle cariche uguali e non possono attrarsi a vicenda per formare molecole.

Secondo Santilli, questa insufficienza è prova della necessità di un "completamento" della chimica quantistica sulla scia dell'argomento di Einstein. Insieme ai suoi studi sul completamento della meccanica quantistica, mentre si trovava all'Università di Harvard grazie al supporto del Dipartimento dell'Energia, Santilli iniziò alla fine degli anni Settanta una ricerca a lungo termine sul "completamento" della chimica quantistica in una forma che ammettesse una forza di attrazione tra elettroni di valenza identici.

La difficoltà maggiore era la necessità di "completare" metodi matematici del ventesimo secolo per particelle puntiformi nel vuoto, in una forma che rappresentasse pacchetti di onde estesi di elettroni in penetrazione reciproca profonda, anche denominato "entanglement". Questi sforzi hanno prodotto il "completamento" della matematica del ventesimo secolo nella nuova isomatematica e nel conseguente "completamento" della chimica quantistica nella isochimica. Alla fine degli anni Novanta i nuovi metodi arrivarono a una forza di attrazione molto intensa tra elettroni di valenza identici, (si veda la monografia del 2001 http://www.santilli-foundation.org/docs/Santilli-113.pdf).

La mancanza di completezza della meccanica quantistica e, di conseguenza della chimica, è la previsione più importante di Einstein a causa delle implicazioni a lungo termine in tutte le scienze. In questo secondo comunicato stampa e nel terzo parleremo dell'importanza della previsione di Einstein per la soluzione del nostro allarmante problema ambientale. Infatti, il successo di essere arrivati a una forza di attrazione tra elettroni di valenza, e la conseguente rappresentazione più accurata delle molecole, stanno consentendo la realizzazione dello sviluppo da parte della società statunitense quotata in borsa Thunder Energies Corporation del nuovo HyperCombustion (in attesa di brevetto) per la combustione di combustibili fossili senza apprezzabili quantità di monossido di carbonio, idrocarburi e altri contaminanti combustibili nello scarico. Nella visione di Santilli, questi progressi in campo ambientale non sarebbero possibili utilizzando la chimica quantistica a causa del carattere di "nomenclatura" del suo legame di valenza, con la conseguente mancanza di poter trattare la questione tramite di equazioni verificabili con esperimenti (http://www.thunder-energies.com).

Quando gli è stato chiesto di indicare come il suo nuovo legame di valenza verifichi la visione di Einstein del determinismo classico, Santilli ha dichiarato: "Quando gli elettroni fanno parte di nuvole atomiche, la loro approssimazione puntiforme è corretta, la meccanica quantistica è valida e il determinismo classico non è possibile. Di contro, quando pacchetti di onde intrecciati (entangled) di coppie di elettroni di valenza si uniscono tra loro per formare molecole, la loro ridottissima distanza reciproca è fissa e può essere terminata solo tramite processi di ionizzazione. Pertanto, il forte legame di valenza tra elettroni estesi sembra avvicinarsi al determinismo classico di Einstein. Nel nucleo delle stelle, la stessa coppia di elettroni estesi si avvicina molto al determinismo classico per le forti pressioni circostanti. Infine, quando all'interno di un buco nero, la stessa coppia di elettroni estesi raggiunge il determinismo classico completo, nella mia visione, per la ragione chiare che le pressioni locali e la densità sono così grandi da prevenire qualsiasi movimento." Per maggiori informazioni, visitare il sito con l'intervista PubRelCo http://www.galileoprincipia.org/santilli-confirmation-of-the-epr-argument-chemistry.php. Santilli è disponibile per discutere ulteriori sviluppi nella direzione della soluzione dei nostri problemi ambientali.

Contatto: Paul Knopick
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