CDU CONTRARIO ALLE “UNIONI CIVILI”

«LA LOTTA CONTRO IL DDL È ANCORA LUNGA E PUÒ ESSERE VINTA»
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) Con l'approvazione del Senato, in prima lettura, del ddl sulle cosiddette “unioni civili”, attraverso un accordo politico stretto tra Pd di Matteo Renzi e Ncd di Angelino Alfano, si modifica il quadro delle alleanze parlamentari. Si deduce quindi l'entrata stabile nella coalizione di maggioranza del gruppo Ala e l'individuazione di una corrente sì minoritaria ma consistente nella stessa Ncd, avversa a quest'ultima disposizione sia nel merito sia nel metodo, anche se per il momento non ha preso formalmente posizione e deciso di abbandonare la maggioranza di governo.
Sebbene l'emendamento apportato dall'asse Renzi - Alfano presenti aspetti positivi, come l'avere eliminato l'adozione del figlio del partner (stepchild adoption) e l'obbligo di fedeltà, restano diversi i punti non condivisibili.
«In questo contesto - dichiara Lorenzo Annoni del partito CDU Milano - rimane la forte contrarietà di molti cattolici e “democristiani non pentiti”, ben identificabili con il popolo del Family Day e tutti i movimenti che lo hanno organizzato. Contrarietà ben motivata dagli eccessivi riferimenti alla disciplina del matrimonio oltre che alla possibilità di introduzione delle adozioni o per via giudiziaria o tramite uno specifico disegno di legge, del quale è stata peraltro annunciata la presentazione. Senza dimenticare che, in mezzo a questi discorsi, bisognerebbe prestare maggiore attenzione alla famiglia tradizionale, alle sue esigenze e alle necessarie misure per alzare la sempre più declinante natalità italiana».
«Infine è opportuno sottolineare - conclude Lorenzo Annoni - che l'iter parlamentare della legge è ancora lungo e soprattutto allungabile. La speranza è che alla Camera subentrino altre modifiche in modo tale da ripassare ancora dal Senato, in terza lettura. Comunque una volta che sarà approvato definitivamente il testo ci sarà ugualmente la possibilità di ricorrere alla Consulta per un parere di costituzionalità su alcuni articoli e di organizzarne un referendum abrogativo con le modalità più opportune (abrogazione completa, abrogazioni su singole questioni). Quindi la lotta contro il ddl “unioni civili” è ancora lunga e può essere vinta».
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