Tarsu illegittima a Francavilla al Mare (Chieti)

Caos totale sulla regolamentazione della tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani
FRANCAVILLA AL MARE (CHIETI), (informazione.it - comunicati stampa - politica e istituzioni) Tarsu calcolata per il bene comune, non del Comune.

Lo sportello di Francavilla al Mare del Codacons Abruzzo torna a richiamare gli amministratori comunali all’assunzione concreta degli impegni presi durante la campagna elettorale. Se prima, la tiratina d’orecchi, riguardava la sicurezza stradale nella Galleria San Silvestro della variante Anas ora l’oggetto del richiamo è la Tarsu, la tassa comunale sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Regna un caos totale sulla regolamentazione di questa imposta eppure nessuno finora ha osato criticare l’operato sia della vecchia che dell’attuale amministrazione comunale. Ci si riferisce al vecchio governo locale nel momento in cui si vuole sottolineare, aggiungendo anche una considerazione politica, l’illegittimità della delibera n. 25 dell’8 maggio 2010.
«Quella delibera – spiega Vittorio Ruggieri, vice coordinatore del Codacons Abruzzo e responsabile dello sportello di Francavilla di viale Nettuno - difetta di ogni riferimento alle modalità di applicazione dei parametri concernenti la qualità e la quantità effettivamente prodotta dei rifiuti solidi urbani, nonché il costo dello smaltimento e l’indicazione degli “indici reddituali articolati per fasce di utenza e territoriali” di cui il comma 2 dell’articolo 238 del codice dell’ambiente». Insomma, non si rispettano diligentemente le norme in materia, con la conseguenza che il nuovo regolamento di cui alla delibera su citata ha comportato per i francavillesi un aumento del 20% della tassa. È qui la considerazione politica. Nessun membro dell’allora maggioranza e, cosa ancor più grave, dell’opposizione ha contrastato l’ingiusto quanto illegittimo provvedimento.
Un silenzio e un’indifferenza che non avevano giustificazioni, allora, in quanto la delibera in oggetto poteva essere impugnata davanti al Tar per essere annullata. D’altro canto oggi, lo stesso Codacons ( al quale si sono rivolti numerosi cittadini per evidenziare gli errori, voluti o non voluti comunque trascurati, con cui si vuol procedere all’applicazione dell’imposta), altre realtà associative o gli stessi singoli francavillesi potrebbero ricorrere ai normali strumenti di tutela giudiziaria per evitare di pagare oneri aggiuntivi illegittimi.
Tuttavia, il Codacons non intende, com’è nel suo comportamento, avvalersi di questi strumenti, nonostante il malcontento sia ormai diffuso, ma in un’ottica di sussidiarietà orizzontale ha chiesto al comune di Francavilla di istituire un tavolo di conciliazione per definire le controversie già nate ed evitare che ne sorgano altre, invito che l’avvocato Ruggieri già da tempo ha rivolto al Comune, esattamente il 20 luglio scorso, non ricevendo però, nel frattempo, alcuna risposta. C’è da pensare che le cose a Francavilla non si vogliono cambiare.
Cambiano le amministrazioni ma non le condotte. Eppure nella lettera d'intenti sottoscritta tra il sindaco e il Codacons c’è un punto specifico sulla Tarsu che prevede la “rielaborazione delle tariffe tenendo conto delle difficoltà in cui versano le attività economiche di Francavilla e il fatto che i residenti all’estero e quelli che da noi vengono solo d’estate hanno diritto alla riduzione di 1/3 del dovuto”. Non solo. Andrebbero riviste anche le tariffe applicate alle attività alberghiere. La tariffa vigente è infatti illegittima, in quanto le camere non sono state calcolate come abitazioni private (come hanno precisato diverse pronunce di altrettante commissioni tributarie).
A Milano ad esempio, (località cui ha fatto recentemente riferimento la Commissione Tributaria pugliese) gli alberghi sono stati assimilati alle abitazioni già da tempo. Legittimare il tutto non sarebbe una bella boccata d'ossigeno per tutte le attività alberghiere e ricettive in generale e un modo per rilanciare la vocazione di villeggiatura se non turistica della città?

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