Fonti rinnovabili: il Governo diviso tra PAN e Manovra

A rischio non solo gli obiettivi ambientali comunitari, ma la stessa crescita dell’intero comparto in Italia dove secondo gli esperti riuniti in convegno a Milano le FER potrebbero creare almeno 200mila nuovi posti di lavoro al 2020. A Milano esperti e istituzioni si sono riuniti a confronto.
Milano, (informazione.it - comunicati stampa - energia) “Il Governo italiano deve presentare a Bruxelles il Piano d’Azione Nazionale- PAN- per ottemperare agli obblighi comunitari della direttiva 2009/28/CE all’insegna della promozione delle fonti rinnovabili, eppure la Manovra Finanziaria in esame in questi giorni, con l’art. 15 che impone agli impianti idroelettrici di grande derivazione un nuovo canone, e l’art. 45, che cancella l’obbligo da parte del GSE di ritirare i Certificati Verdi in esubero, squilibrando il mercato e determinando il crollo delle quotazioni, sembra paradossalmente mirare al boicottaggio delle FER (fonti energia rinnovabile), sfilando di fatto incentivi alle imprese che investono nel settore”. Questa la posizione di Marco Pigni, Direttore di APER, l’associazione che riunisce i produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili (460 associati, oltre 1.100 impianti per un totale di più di 7.600 MW di potenza elettrica installata) sui due articoli in discussione e al centro di forti scontri.
Entro il 2020 l’Italia dovrà raggiungere il triplice obiettivo della riduzione del 20% delle emissioni di gas a effetto serra, del 20% di ricorso alle Fonti Rinnovabili, del 20% di risparmio energetico sul consumo primario di energia a livello Paese, con provvedimenti sul sistema di scambio di quote di emissione e sui limiti alle emissioni delle automobili, ma la ‘coperta corta’ della nostra economia sembra mettere a rischio la stessa adozione della Direttiva comunitaria ‘anti CO2’.
Spiega Pigni: “L’emendamento all’ art. 45 presentato dal Senatore Azzollini, relatore del provvedimento presso la Commissione Bilancio del Senato, il principio di trasferimento dalle bollette elettriche degli italiani al bilancio dello Stato di fondi (raccolti originariamente per mantenere in equilibrio il sistema elettrico nazionale) per dare copertura al altre componenti della spesa pubblica, che con il sistema elettrico non hanno nulla a che vedere. Su questa strada, si arriverebbe al blocco totale del mercato delle fonti rinnovabili con conseguente fallimento delle iniziative imprenditoriali in corso, e impossibilità di sviluppo di quelle future, mettendo in pericolo già oggi decine di migliaia di posti di lavoro e decine di miliardi di euro di investimenti; inoltre, si concretizza all’orizzonte anche l’eventualità di utilizzare i proventi della bolletta elettrica per finalità esterne all’equilibrio del settore energetico, creando così un pericoloso precedente”.
Per discutere del PAN e in particolare di FER, a Milano esperti, istituzioni e associazioni si sono riuniti a convegno il 30 giugno sul tema: “Energie rinnovabili. 20 20 20: prospettive sostenibili in Italia”.
Al dibattito, che ha avuto il patrocinio della Provincia di Milano, di APER, di ERSE e il contributo di Pianeta Vivo, hanno partecipato come relatori Gianluca Alimonti, DocenteFondamenti di Energetica, INFN e Università degli Studi di Milano, Massimo Gallanti, direttore Sviluppo dei Sistemi Elettrici, ERSE, ENEA Ricerca sul Sistema Elettrico, Stefano Alaimo, responsabile Unità Gestione Mercati per l'Energia, GME, Marco Pigni, direttore APER, Luigi Bodria, Coordinatore del corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie, Università Studi Milano, Michelangelo Marinelli, presidente CEG-calore energia gas- e direttore del fondo internazionale di private equity Fonsicar Energy, specializzato in energie rinnovabili, che ha trattato il tema ‘Investire nelle FER’, e in particolare l’agroenergia e la filiera corta. Infine Gabriele Boccasile, Direzione agricoltura Regione Lombardia.
In estrema sintesi il parere emerso dal confronto è che le rinnovabili devono essere sostenute non solo in funzione ambientale, ma proprio per quanto possono contribuire alla crescita economica dell’Italia. E’ necessaria quindi una accorta revisione del sistema di incentivi statali e una maggiore coordinazione tra istituzioni nazionali ed enti locali, soprattutto per il settore delle agroenergie. E un ruolo fondamentale ha informazione indipendente per guidare cittadini, aziende, istituzioni a scelte sostenibili. In proposito al convegno è stato presentato il nuovo portale tematico indipendente www.orizzontenergia.it dedicato da Areté Energia all’informazione su tutte le fonti.
Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Giancarlo Galan, in una lettera agli organizzatori, ha sottolineato come siano “irrinunciabili per una crescita sostenibile del Paese”. “Il nostro Paese – dichiara l’on Galan- è impegnato a ridurre le emissioni, in rispetto al protocollo di Kyoto. Il contributo agro-forestale rappresenterà circa il 12 per cento dell’obiettivo totale, portando un apporto significativo nella lotta ai cambiamenti climatici. Il nostro sforzo, quindi, è cogliere le opportunità offerte dalla “green economy” per il mondo rurale, nella sfida ai cambiamenti climatici. E di chiedere anche che il mondo delle imprese agricole e forestali, che detiene e gestisce i serbatoi naturali di carbonio, sia riconosciuto dal mercato come legittimo destinatario di sussidi pubblici finalizzati a questo scopo. Vogliamo promuovere una vera filiera italiana delle agroenergie, sostenendo nuove tecnologie e la realizzando investimenti. Siamo al lavoro per mettere al più presto gli imprenditori agricoli e gli operatori della filiera in grado di accedere agli incentivi, sbloccando gli investimenti nel settore, anche con nuovi strumenti legislativi.
Ci saranno anche aiuti finanziari per la realizzazione di impianti di piccola taglia che produrranno energia elettrica, alimentati a biomasse, per promuovere la generazione diffusa di energia elettrica e il coinvolgimento diretto del settore agricolo, in questa importante opportunità di integrazione e diversificazione dei redditi agricoli.”
In proposito al convegno Marinelli ha presentato in anteprima la nuova centrale di cogenerazione a olio vegetale che verrà inaugurata il 10 luglio a Guarcino (Frosinone), realizzata in partnership da CEG (Calore Energia Gas), Cartiere di Guarcino e Finanziaria Valentini. Ha una potenza di 20,5 MWe e consentirà alla storica azienda locale un
risparmio di € 2.000.000 l’anno, nel totale rispetto dell’ambiente.
“Impianti come quello di Guarcino – ha commentato il presidente di CEG Marinelli permettono di coniugare tre obiettivi molto importanti: il sostegno alla competitività del Paese, il rilancio di settori industriali in crisi e il rispetto ambientale attraverso la
riconversione tecnologica. In particolare, nei momenti di recessione, i sussidi tariffari a supporto delle politiche ambientali possono garantire l’occupazione”.
Gianluca Alimonti, Docente Fondamenti di Energetica, INFN e Università degli Studi di Milano, ha evidenziato come “entro il 2020 il quantitativo di energia ricavato da fonti rinnovabili termiche aumenterà di 5 volte, mentre il fotovoltaico, l’eolico e le biomassedovranno raddoppiare”. Secondo il professore, tuttavia, “serve una normativa stabile affinché gli investitori sappiano cosa aspettarsi in futuro in tema di incentivi e procedure, e possano fare piani di medio-lungo periodo. Gli italiani, inoltre, vivono nell’illusione che il fotovoltaico sia la fonte in assoluto più economica: non è così, e il principale ostacolo alla crescita del solare è dato proprio dagli alti costi degli impianti. E’ poi importante investire in ricerca sia nel Fotovoltaico sia nei biocarburanti di seconda generazione, ideali sotto molti aspetti per la produzione termica a sostegno delle industrie energivore”.
Secondo Massimo Gallanti, Direttore Sviluppo dei Sistemi Elettrici di ERSE, “il Piano di Azione per le fonti rinnovabili recentemente presentato dal Ministero dello Sviluppo Economico prevede che entro il 2020 saranno in circolazione oltre 1,5 milioni di auto elettriche. Una parte importante della nuova energia da fonti rinnovabili prevista nel Piano verrà impiegata per usi termici; in questo contesto avranno un ruolo rilevante le reti di teleriscaldamento. Secondo Gallanti, ipotizzando un riduzione degli incentivi per i nuovi impianti a fonti rinnovabili che tenga conto della riduzione dei costi della tecnologia, il costo complessivo degli incentivi nei prossimi 10 anni per generare 50 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) di energia elettrica da fonti rinnovabili sarà pari a 50 miliardi di euro. “La crescita dell’intero comparto delle energie rinnovabili, -ha concluso Gallanti, -creerà almeno 200mila nuovi posti di lavoro al 2020.
Stefano Alaimo, responsabile dell’Unità di gestione del mercato per l’ambiente GME, ha precisato: “Le azioni che vanno a incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili hanno un ruolo fondamentale sulle prospettive di sviluppo dell’Italia. Purtroppo le frequenti variazioni del sistema normativo hanno generato una instabilità che non può che scoraggiare gli investitori e mettere in dubbio il raggiungimento degli obiettivi al 2020”.
Alaimo, dopo aver descritto in dettaglio il sistema che determina i prezzi minimi e massimi dei “certificati verdi”, ha giudicato inevitabile “una futura graduale decrescita delvalore dell’incentivo per unità di energia prodotta, affinché il sistema possa continuare a essere sostenibile”.
Il Direttore APER, Marco Pigni, al convegno ha detto che “per superare la sfida degli obiettivi europei al 2020 dovremo snellire le procedure amministrative e burocratiche e rimuovere gli ostacoli allo sviluppo della rete. Questi due fattori, al momento, impediscono la stabilità e la certezza delle prospettive d’investimento nel settore. È anche necessario approvare il prima possibile il nuovo Conto Energia per il periodo successivo al 2010, e soprattutto evitare di emanare provvedimenti che ostacolino il perseguimento degli obiettivi europei”. Un ulteriore fattore critico individuato da Pigni risiede nel sistema del credito privato: “Dobbiamo far sì che la finanza sia al servizio degli imprenditori e dell’industria, e non il contrario. Combatteremo ogni approccio speculativo da parte di banche e fondi che scarichino i rischi degli investimenti sui committenti e sui cittadini”.
Michelangelo Marinelli, presidente di CEG – Calore Energia Gas, sul tema ‘Investire nelle FER’ ha detto: “Impianti energetici da fonti alternative possono essere da sostegno alla competitività dell’Italia, aiutare il rilancio di settori industriali in crisi e sostenere l’occupazione sul territorio. Il tutto nel pieno rispetto dell’ambiente. Enblematico è il caso
della centrale di Guarcino che inaugureremo il 10 luglio. Un progetto fondamentale persalvare la locale industria cartiera in un’ottica di piena sostenibilità ambientale.” L’impianto di Guarcino, realizzato da CEG (Calore Energia Gas), Cartiere di Guarcino e Finanziaria Valentini, con una potenza di 20,5 MWe, è strategico nel piano di efficientazione energetica dell’industria energivora (risparmio di € 2.000.000 l’anno). Sul tema degli incentivi alle FER Marinelli ha quindi osservato che “ il sistema dovrebbe essere declinato secondo le reali esigenze produttive del Paese. Perché il costo di questi sistemi incentivanti sia sostenibile, essi devono portare dei vantaggi concreti non solo all’ambiente, ma anche all’economia italiana, soprattutto in un contesto di crisi o post-crisi.
Al momento, i maggiori beneficiari di alcuni impianti da FER sono i fornitori e gli Epc contractor stranieri che ci vendono la componentistica per realizzarli. Gli aiuti statali, così, trasferiscono ricchezza all’estero senza generare occupazione o crescita economica in Italia. Il sistema complessivo di sussidi pubblici andrebbe quindi adeguato ai tempi e ripensato affinché possa promuovere al meglio tutti quelle iniziative e quegli investimenti
che dimostrano sinergie costruttive con i settori industriali e agrari italiani”.
Luigi Bodria, coordinatore del corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie dell’Università di Milano, ha confermato l’importanza peculiare di casi come quelli di Guarcino: “La collocazione geografica delle centrali energetiche è fondamentale. Gli impianti a biomasse devono essere collocati in concomitanza di utenze energivore per massimizzare le sinergie tra sviluppo delle FER e del territorio”. Più in generale, secondo il docente “le auto elettriche sono ancora un obiettivo lontano. I biocombustibili rappresentano oggi l’unico modo valido per ottenere carburante liquido alternativo al petrolio e, soprattutto, rinnovabile”.
Gabriele Boccasile, della Direzione Agricoltura Regione Lombardia, ha individuato così una linea d’azione concreta per un territorio particolarmente sensibile alle tematiche ambientali come quello della Pianura Padana: “Lo sviluppo delle agroenergie in Lombardia va oltre il semplice contributo al raggiungimento degli obiettivi europei e può essere un motore di sviluppo per l’intera Regione. Esso rappresenta un importante strumento per assicurare la sostenibilità ambientale di un’agricoltura competitiva, impegnata a fare impresa. Vanno però evitati gli eccessi speculativi: non si devono sacrificare le coltivazioni destinate all’alimentazione in favore dei biocombustibili senza creare un valore aggiunto che resti agli agricoltori. La strategia vincente per il futuro consiste in una giusta integrazione e in un equilibrato mix delle due produzioni, cui si deve accompagnare un attento utilizzo della legna proveniente da coltivazioni dedicate e da zone montane che altrimenti resterebbe priva di alcun valore”.
Fuori programma ha reso una testimonianza preziosa Luciano Feletto, presidente della Camera di Commercio Italo-Brasiliana (CCIB), che ha addotto il Brasile come esempio virtuoso di sfruttamento di energia da fonti rinnovabili: “Oltre il 95% dell’energia prodotta e consumata in Brasile proviene da fonti rinnovabili. Più nel dettaglio, l’80% proviene dall’idroelettrico, il 14% dall’eolico e il restante dalle biomasse”. Feletto ha sottolineato come il Paese abbia raggiunto una “sostanziale autonomia energetica”, ricordando però che a una ricchezza di materie prime fa da contraltare “una carenza di piccoli e medi imprenditori”. L’auspicio del Presidente è che “gli italiani investano in Brasile esportando non già fabbriche e imprese, ma il know-how, la tecnologia e l’intraprendenza che possiedono in abbondanza”.Il convegno si è concluso con l’assegnazione del primo Premio Orizzontenergia, dedicato a ‘Soluzioni innovative di Fuelmix”. La presidente Confconsumatori Francesca Arnaboldi e il vicepresidente Assocarboni Rinaldo Sorgenti, membri del comitato scientifico del portale www.orizzontenergia.it, hanno consegnato il riconoscimento allo studente Davide Viganò- al primo anno di Laurea magistrale in Fisica. Viganò si è distinto per l’elaborato focalizzato sul rilancio di ricerca e sviluppo. Viganò ha ricevuto un attestato e un assegno di € 500,00.
L’evento- che si è svolto all’Ambrosiana, è stato moderato dal caporedattore centrale del Sole 24 Ore e coordinatore della testata on line Massimo Esposti.
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