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Agricoltura

“La storia di un gruppo di vignaioli che ha sfidato la forza dell’alluvione di maggio 2023”

Premiati a Verona i vignaioli dell’associazione “Modigliana, Stella dell’Appennino” con il premio intitolato ad Angelo Betti, fondatore del Vinitaly.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - agricoltura)

 

Premiati a Verona i vignaioli dell’associazione “Modigliana, Stella dell’Appennino” con il premio intitolato ad Angelo Betti, fondatore del Vinitaly. Alla presenza degli Assessori alle Politiche Agricole di tutte le regioni italiane l’associazione è stata proclamata “Benemerita della vitivinicoltura italiana”. Il riconoscimento è stato consegnato dal presidente di Veronafiere Spa Federico Bricolo e dall’amministratore delegato Maurizio Danese.

 

Durante la prima giornata della 56esima edizione di Vinitaly, domenica 14 aprile, i vignaioli di Modigliana riuniti nell’associazione “Stella dell’Appennino” sono stati premiati per la regione Emilia-Romagna come benemeriti della viticoltura dal presidente di Veronafiere Federico Bricolo e dall’amministratore delegato Maurizio Danese. Con loro l’assessore regionale alle Politiche Agricole dell’Emilia-Romagna Alessio Mammi e il sindaco di Modigliana Jader Dardi. «La storia di un gruppo di vignaioli che ha sfidato la forza dell’alluvione di maggio 2023, è un simbolo per tutta la regione che ha trovato la forza di reagire nella coesione e nell’attaccamento alle proprie radici. Siamo orgogliosi di loro.”, le parole dell’Assessore regionale Alessio Mammi. “Siamo il paese delle 6700 frane e abbiamo lottato come comunità per garantire il futuro ai nostri figli. I nostri vignaioli sono sempre eroi, quest’anno in modo particolare. Era importante essere con loro.”, il sindaco di Modigliana Jader Dardi porta la vicinanza di tutto il paese a questo gruppo che sta emergendo nel panorama del vino italiano.

 “Facciamo grande artigianato, a cominciare da quelle piccole vigne incastonate tra lingue di bosco e strapiombi dove ogni fosso, ogni riva, ogni sentiero deve esserci familiare. Lavoriamo manualmente ogni vite con costi folli, ma il risultato è memorabile. Il vino ha la possibilità di rivendicare nel mondo questo rango altissimo, purtroppo le altre produzioni agricole no. Occorre una riflessione sul modello complessivo.”. Le parole di Francesco Bordini, presidente dell’associazione e produttore insieme ai fratelli con Villa Papiano, sono chiare, è il modello di agricoltura che deve essere ripensato in Appennino. Il gruppo, che riunisce nove cantine tutte nel comune di Modigliana, lavora da anni alla valorizzazione del vino d’Appennino.  “Noi siamo condannati all’eccellenza ed è una consapevolezza che alimenta ogni nostra decisione. In questi anni abbiamo viaggiato in tutto il mondo e se oggi possiamo guardare ad un territorio devastato senza disperarci è grazie al riconoscimento che il mercato ci ha dato, produciamo fine wines anche nella percezione degli altri.” Le parole di Giorgio Melandri, produttore e curatore dell’annuale evento di Stella, orientano con precisione la direzione di lavoro di questo piccolo gruppo che sta facendo parlare di sé in tutto il mondo.  

I vini di questo angolo d’Appennino sono vini di grande sapidità, austeri, di grande freschezza, eleganti e longevi. Queste caratteristiche sono espresse soprattutto dal sangiovese che qui trova caratteristiche uniche, ma anche i bianchi sono originali e in grado di sfidare il tempo. La Sottozona Modigliana premia questo carattere unico e premia l’identità come elemento forte di questi vini di montagna. 

I suoli sciolti e sabbiosi che si originano a partire da marne e arenarie sono un unicum in Romagna e indirizzano i vini verso una espressione speziata ed elegante, con tannini di grande finezza. A questo si aggiunge l’altitudine e la abbondante presenza di bosco che influenza il clima e aiuta le grandi escursioni giorno-notte.

Ufficio Stampa
Giancarlo Garoia
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