Due giorni dedicati a Jean Philippe Toussaint all’Institut Français di Napoli

Incontro martedì 9 aprile alle ore 18,00 nella Mediateca dell’Institut Français con la studiosa Maria Giovanna Petrillo, mentre il 10 aprile, alle ore 19,00 avrà luogo, sempre all’Istituto Francese, presso la Salle Dumas, la proiezione del suo film “La Patinoire”.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Prix littéraire de la Vocation per La Salle de Bain; Prix Médicis du roman français per Fuir; Prix Décembre e Prix triennal du roman per La Vérité sur Marie, la scrittura “visuelle” di Toussaint, classe ’57, colpisce per un ritmo narrativo caratterizzato da una sintassi che spezza il fluire del discorso e per l’uso di un linguaggio essenziale ma ricercato. Tali requisiti, ma non solo, lo rendono la punta di diamante degli illustri autori della prestigiosa casa di edizione francese “Minuit”.


L’autore belga, grazie alla volontà del Console di Francia e direttore dell’Istituto Francese a Napoli, Laurent Bourin des Roziers, dialogherà martedì 9 aprile alle ore 18,00 nella Mediateca dell’Institut Français con la studiosa Maria Giovanna Petrillo, docente di Lingua e Letteratura Francese all’Università Parthenope, nonché autrice di diversi articoli scientifici e di un volume sull’autore in questione (Jean-Philippe Toussaint et le malaise de l’homme contemporain).


Il 10 aprile, alle ore 19,00 avrà luogo, sempre all’Istituto Francese ma stavolta presso la Salle Dumas, la proiezione del suo film “La Patinoire”.
Toussaint, oltre ad essere scrittore – noto in Italia soprattutto per La stanza da bagno, edito da Guanda, e La televisione (Einaudi, 2002) – è anche fotografo e regista. È considerato da alcuni critici le nouveau romancier degli anni ’80, ma, come vedremo, non è questa l’unica “etichetta” con cui si tenta di catalogarlo. Della sua arte si apprezza l’inquietudine di una ricerca essenziale e filosofica che si trasferisce, talvolta, in interrogazioni profonde, talvolta, in una partecipazione cosmica che diviene emozione poetica.


È tradotto in più di venti lingue e ha riscosso molto successo anche in Giappone, dove è stato una decina di volte – e in alcuni suoi romanzi si sente –; si avverte, inoltre, l’amore per la Cina, leggendo il suo ultimo testo a metà tra l’autobiografia e il saggio: “Made in China”.
L’incontro rientra nell’ambito dei “Dialoghi del Centenario” dell’Istituto Francese.
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Giancarlo Garoia
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