Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Nazionale, Stagione 2019-2020: "Bye bye 900?"

Con 24 nuove produzioni e Radar, un progetto produttivo.Dopo aver attraversato il tempo e lo spazio del nostro presente, per la stagione 2019-2020 ERT sceglie di concentrare il proprio sguardo sull’azione e sulla sua capacità di trasformare, generando il “nuovo”. Un nuovo inseguito, sul filo della storia, in tutte le sue forme, in tutte le sue eclettiche traiettorie, fino ad arrivare al Novecento.
Bologna, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Dopo aver attraversato il tempo e lo spazio del nostro presente, per la stagione 2019-2020 ERT sceglie di concentrare il proprio sguardo sull’azione e sulla sua capacità di trasformare, generando il “nuovo”. Un nuovo inseguito, sul filo della storia, in tutte le sue forme, in tutte le sue eclettiche traiettorie, fino ad arrivare al Novecento.

Il Novecento: il secolo che ci ha preceduto, forse il più discusso dagli storici. Il tempo dell’innovazione velocissima, del cambiamento, ma anche degli orrori; il secolo in cui la ratio umana si è fatta carnefice dell’umanità stessa. Un secolo che si è concluso o che ci trasciniamo ancora dietro?
Bye bye 900? è il titolo scelto da Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Nazionale per la sua futura stagione: un’occasione per interrogarci su chi siamo e come cambiamo nel mondo di oggi, con un occhio rivolto al passato che giunge fino a noi nello squarcio scivoloso che è il presente, con le sue ombre e le sue meraviglie.

«Che lascito ci ha trasmesso il Novecento? – si chiede il direttore Claudio Longhi - A diciannove anni dal suo spirare, ci siamo davvero liberati delle sue minacce, delle sue maledizioni, delle sue tentazioni, delle sue speranze, dei suoi crimini e delle sue vittorie? È stato davvero il “secolo breve”, nato quattordici anni dopo la sua genesi e morto undici anni prima di finire, o è un secolo lungo lunghissimo che in forme striscianti e vischiose, impastate di inerzia e di viltà, di smemoratezza e di ignoranza, ancora si ostina, tenacemente, a non lasciarci? E voltandogli le spalle, che futuro ci aspetta? Per noi così restii a fare i conti radicalmente con qualcosa o qualcuno, dunque, fare i conti con noi stessi, oggi, è un po’ fare i conti con il Novecento. Hello and good-bye…».

L’irrompere del nuovo, cuore pulsante del cartellone, è raccontato attraverso le immagini-simbolo scelte per la nuova stagione ERT: dalla prima Esposizione Universale di Parigi, agli albori del Novecento, kermesse che ha profetizzato l’avvento del villaggio globale, passando attraverso il fungo atomico di Hiroshima e l’allunaggio del 1969, giù giù fino alla caduta del muro di Berlino e alla New York della scintillante notte di capodanno del 1999, con le sue svettanti Torri Gemelle, emblema della nostra civiltà e sinistro memento del loro venir meno.

Dalla volontà di ERT Fondazione, Teatro Nazionale e pubblico, di riflettere sulla contemporaneità e di farsi luogo di cultura, crescita e riflessione, scaturisce il grande impegno produttivo dell’Ente, che da sempre lo caratterizza, «un’attenzione più ampia possibile – come afferma il Presidente Giuliano Barbolini - nei confronti di artisti dai diversi percorsi e storie: registi affermati, nuovi talenti e realtà radicate nel territorio».

Nascono così per questa nuova stagione 24 nuove produzioni e Radar, un progetto produttivo: Pascal Rambert, uno dei maggiori drammaturghi contemporanei torna a dirigere uno suo spettacolo per ERT, Architecture, che aprirà il Festival di Avignone e che vede coinvolti grandi nomi della scena francese; Angela Richter dirige Antigone nella rilettura del filosofo sloveno Slavoj Žižek; una delle più grandi personalità del teatro mondiale, Christoph Marthaler, dirige Das Weinen (Das Wähnen). Un mare di lacrime che si ispira a un libro dell’artista Dieter Roth. Claudio Longhi mette in scena La commedia della vanità e Lino Guanciale alla sua prima regia con Nozze, spettacoli che si inseriscono nell’ambito di un più ampio progetto dedicato all’autore Premio Nobel Elias Canetti. E ancora, Antonio Latella che torna a collaborare con ERT, per rappresentare la famosa saga familiare de La valle dell’Eden; Enzo Vetrano e Stefano Randisi si confrontato con un testo del latinista Ivano Dionigi; Chiara Guidi dirige l’Edipo, rileggendola come una fiaba magica per bambini; Nanni Garella con la compagnia Arte e Salute continua la ricerca sulla shakespeariana foresta di Arden; l’artista svizzero di origini italiane Massimo Furlan con un grande spettacolo che coinvolge filosofi e studiosi di tredici paesi europei in un contest canoro. Pietro Babina sarà regista e interprete di Alla Voragine (La dov’è l’ingresso, è anche l’uscita) la storia di un uomo (o di una donna) per il quale è impossibile sopravvivere; Emanuele Aldrovandi dirige il suo testo Farfalle, premio Hystrio 2015. Luca Carboni e Gabriel Da Costa con Get your shit together. Esercizi di approssimazione per umani proseguono la loro indagine tra teatro, video arte e nuove tecnologie con una riflessione sull'errore, le conseguenze e possibilità del fallimento; Giorgina Pi e Bluemotion, che portano in scena il testo Wasted della rapper e poetessa inglese Kate Tempest; Giorgio Barberio Corsetti, Marco Solari e Alessandra Vanzi riallestiscono lo storico spettacolo La Rivolta degli Oggetti della Gaia Scienza; Davide Carnevali con due nuove testi, il secondo episodio di Classroomplay e Lorca sogna Shakespeare in una notte di mezz'estate; Carmelo Rifici con una rilettura di Macbeth alla luce della psicanalisi junghiana; Teodoro Bonci del Bene dopo aver diretto Gioie e dolori nella vita delle giraffe di Tiago Rodrigues reinventa la favola nera di Romeo e Giulietta.

Fabrizio Falco dirige e interpreta con Laura Marinoni il testo Arizona del drammaturgo, sceneggiatore e regista spagnolo Juan Carlo Rubio; Carlo Altini, direttore scientifico della Fondazione Collegio San Carlo di Modena, in Stati e Imperi della Luna cura l’adattamento del fortunato romanzo di Savinien Cyrano de Bergerac.

La compagnia belga Laika dirige in Tutto fa brodo 15 attori provenienti dal corso di Alta Formazione “Perfezionamento attoriale internazionale” in un lavoro tra pedagogia, sperimentazione teatrale e culinaria; Daria Deflorian e Antonio Tagliarini tornano a collaborare con ERT per il nuovo spettacolo Chi ha ucciso mio padre testo del caso letterario Edouard Louis, un dialogo per voce sola affidato a Francesco Alberici; la regista argentina, di casa in Europa, Lola Arias, dopo il successo di Atlas des Kommunismus a Bologna, realizza per ERT La parola madre, un grande progetto di teatro partecipato e di teatro documento che debutta nell’ambito della terza edizione di Atlas of Transitions.

Non mancheranno le riprese delle produzioni in tournée, che dimostrano un impegno di ERT Fondazione anche nella distribuzione e nella volontà di farsi interlocutore con realtà diverse del panorama teatrale italiano e internazionale: 1984 di Matthew Lenton, La Gioia di Pippo Delbono, When the Rain Stops Falling di Lisa Ferlazzo Natoli, F. Perdere le cose e Il Giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso di Kepler-452, Menelao testo di Davide Carnevali e diretto e interpretato Teatrino Giullare, Per il tuo bene di Pier Lorenzo Pisano, Joie de vivre di Simona Bertozzi, Clôture de l'amour di Pascal Rambert, A piacer vostro di Nanni Garella con gli attori di Arte e Salute, Progetto T de Gli Omini e le visite spettacolo Nel gran teatro della città con gli attori di ERT e la drammaturgia di Emanuele Aldrovandi.

L’attività di ERT si distingue inoltre nel realizzare una fitta rete di relazioni all’interno della collettività, un lavoro che, non solo produce, ospita e promuove spettacoli, ma realizza un sistema vastissimo di attività culturali. Non eventi isolati, ma attività durature, frutto di una progettualità condivisa con le istituzioni cittadine: i cicli di letture a puntate dedicate ai grandi romanzi per approfondire i temi e gli autori della stagione, gli incontri con le compagnie, le proiezioni dei film, le attività per studenti e docenti, dalle rassegne di teatro scolastico (Teatro di classe a Modena/27a edizione, Il teatro delle scuole a Bologna/34a edizione e una delle più importanti manifestazioni in questo ambito, il “Festival Nazionale del Teatro Scolastico Elisabetta Turroni” a Cesena/22a edizione), ai “blitz spettacolo” durante le ore di lezione, alle attività di formazione dedicate agli insegnanti e ai Classroomplay.

Oltre a vari appuntamenti in cui i teatri si aprono alle città con laboratori, visite, corsi, concerti, feste, serate con ospiti d’eccezione.
«Attività che non hanno come fine la semplice promozione degli spettacoli, - sottolinea il presidente Barbolini - ma rispondono in maniera appropriata al nostro sentire la responsabilità di essere Teatro pubblico. Non si tratta infatti di eventi singoli, ma di attività durature, frutto di una progettualità condivisa con le istituzioni locali, che prendono vita nella quotidianità al fine di costruire col tempo un tessuto di servizi, in rete con le altre realtà culturali, dedicati alla collettività. Un “bene comune”, dal profilo di eccellenza, messo a disposizione dei cittadini e della Regione stessa, un solco tracciato per concorrere ad avvicinare sempre più il pubblico alla cultura, con un lavoro pervasivo riconosciuto e apprezzato dalle comunità».

Da questo impegno nasce anche la collana Linea, in collaborazione con Luca Sossella editore, dedicata alla nuova drammaturgia, che da più di un anno pubblica i testi di tutte le produzioni ERT e a cui si aggiunge LineaExtra che vede al suo attivo già tre volumi tematici.
Nel suo rapporto con il mondo dell’editoria, inoltre, ERT dà vita a nuove collaborazioni: con il Salone Internazionale del libro di Torino per un ciclo di tre eventi che percorreranno, attraverso la letteratura di oggi e i suoi protagonisti, Modena, Bologna e Cesena. Con la casa editrice Laterza per le Lezioni di storia a Modena e a Cesena e con il Mulino per una serie di appuntamenti a Bologna dedicati all’esplorazione, in bilico tra teatro e diversi campi del sapere, di alcuni snodi cruciali del ‘900.

Sempre nell’ottica di creare approfondimenti e alimentare una rete di collaborazioni, la Fondazione instaura e rafforza diverse progettualità condivise con importanti testate e mezzi di informazione: con RAI Radio3 – anche media partner della stagione - si sviluppano due percorsi. Il primo dal titolo Parole dal ‘900. Miti e metamorfosi a cavallo fra due secoli, a cura di Marino Sinibaldi, una serie di conversazioni per scoprire il destino delle parole del ‘900 nel nostro turbolento presente, e il secondo, una serie originale delle fortunate Lezioni di musica curate da Giovanni Bietti e da altri insigni musicisti.


Con Radio Città del Capo riprende Dietro le quinte: il teatro come non lo avete mai sentito, coprodotto da ERT e NetLit, il network nazionale dedicato alla Media Literacy. Con i giornalisti Chiara Colasanti e Massimiliano Colletti, gli studenti saranno accompagnati nella creazione di una vera e propria redazione radiofonica espansa, occasione questa per fornire gli strumenti necessari a esprimersi non solo a proposito di spettacoli e tournée, ma per allenare più in generale le loro capacità dialettiche.

Novità della prossima stagione la rubrica L’ora del vero sentire. Passioni, incontri e scaramanzie dei protagonisti della Stagione ERT a cura di Piera Raimondi Cominesi per RadioEmiliaRomagna. All’ospite di ogni puntata sarà chiesto di raccontare questo viaggio dell’anima attraverso una passione (un libro, un film, uno spettacolo o un disco), un incontro “fatale” e una scaramanzia: un rito, uno di quelli che spesso costellano la vita dei teatranti.

Si riconferma la collaborazione con Il Resto del Carlino, che pubblica sulle sue pagine di Modena e Cesena le recensioni degli studenti coinvolti nel progetto di Teatro in classe.

ERT Fondazione si pone anche come interlocutore del pubblico in maniera geograficamente estesa: una relazione non solo tra i teatri delle città e i propri cittadini, ma che interseca tutti i pubblici dei teatri, offrendo la possibilità di spaziare tra le sale gestite da ERT e le loro programmazioni. Saranno incrementati infatti i servizi di trasporto (navette e pullman) offerti agli spettatori per facilitare la mobilità del pubblico tra i diversi comuni.

In questa logica di trasversalità si inserisce anche un’altra novità della stagione 2019-2020: per la prima volta gli abbonamenti a formula libera saranno utilizzabili in tutte le sale gestite da ERT a Modena, Castelfranco Emilia, Vignola, Bologna e Cesena.


LE PRODUZIONI-

Quando la vita ti viene a trovare. Dialogo tra Lucrezio e Seneca
Tratto dall'omonimo libro edito da Laterza, Enzo Vetrano e Stefano Randisi portano in scena per il dialogo immaginato dal latinista Ivano Dionigi: uno scontro filosofico tra due maestri del pensiero classico, Lucrezio e Seneca, per guardare a due diverse anime che abitano la cultura occidentale da secoli. Per rispettare e rispecchiare la loro “diversità”, “drammaticità” e “permanenza”, a Ivano Dionigi è sembrato naturale farli incontrare nella forma ravvicinata e viva del dia-logo, dove la parola e la ragione (logos) dell’uno incrociano e attraversano (dia-) la parola e la ragione dell’altro.

Tutto fa brodo – prima assoluta 15 ottobre Teatro delle Passioni, Modena
Jo Roets e Peter De Bie, direttori artistici della compagnia teatrale belga Laika, già nota al pubblico di ERT per lo spettacolo Cantina ospite la scorsa stagione al Teatro delle Passioni, affiancati dall’artista belga Michiel Soete guideranno, tra la primavera e l’autunno del 2019, gli allievi della Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro di ERT in un lungo percorso di alta formazione (circa 5 mesi) alla scoperta del loro sorprendente “teatro dei sensi”. Al termine del corso gli artisti perfezioneranno, insieme ai giovani attori, lo spettacolo Tutto fa brodo portato in scena per due settimane al Teatro delle Passioni di Modena.
Pedagogia, sperimentazione teatrale e culinaria accompagneranno quindi i giovani attori fino alla realizzazione di una performance in cui suoni, forme e colori animeranno un luogo in cui essere continuamente sorpresi.

Edipo.

Chiara Guidi mette in scena la storia di Edipo, una tipica fiaba di magia: si ricollega ai culti di fertilità delle antiche civiltà dei fiumi. La vecchia madre terra accoglie nel suo grembo il giovane seme che vi penetra per nascondersi, dormire e generare un frutto. Il lungo percorso che Chiara Guidi sta compiendo dal 2016 nel mito di Edipo (con diversi formati scenici) approda qui a un nuovo affondo, questa volta nel solco del teatro infantile, riconducendo la storia di Edipo alla propria origine ancestrale.

Arizona – prima assoluta 19 ottobre Teatro Arena del Sole, Bologna
Fabrizio Falco dirige e interpreta, con Laura Marinoni, un testo del prolifico drammaturgo, sceneggiatore e regista, di teatro e cinema, spagnolo Juan Carlo Rubio. Tragicommedia in cui una stramba coppia si occupa di controllare e bloccare il passaggio degli immigrati attraverso il confine tra Messico e Stati Uniti. Una storia sulla violenza dilagante nel mondo occidentale, più che mai attuale, nel suo racconto dei conflitti USA-Messico. Arizona, scritto nel 2005, sembra essere stato profetico; dodici anni dopo infatti Donald Trump ha deciso di costruire un muro al confine col Messico.

La valle dell’Eden – prima assoluta 6 novembre Teatro Arena del Sole, Bologna
Antonio Latella, uno dei maggiori registi italiani contemporanei, tra i più apprezzati all’estero e attuale direttore della Biennale Teatro di Venezia, torna a collaborare con ERT Fondazione per portare in scena La valle dell’Eden, una grande saga familiare, capolavoro letterario dello scrittore americano, Premio Nobel, John Steinbeck. Lo spettacolo è stato preceduto da un ampio progetto di attività culturali, che ha portato a Bologna, a partire dalla scorsa stagione le letture a puntate del romanzo, con gli attori protagonisti dello spettacolo.

Lorca sogna Shakespeare in una notte di mezz'estate – prima assoluta 19 novembre Teatro Arena del Sole
Uno sguardo al Seicento, quello che si potrebbe definire storicamente la prova generale del Novecento, attraverso una rilettura di uno degli autori principali del barocco e del teatro elisabettiano, Shakespeare. Ad adattarlo e portarlo in scena è Davide Carnevali, drammaturgo italiano, che anche in questa stagione, torna a collaborare con ERT Fondazione. Riprendendo la messa in crisi del concetto di rappresentazione di Lorca, si pone l’accento sul problema del rapporto tra persona e personaggio, per aprire questioni estremamente attuali, che riguardano la ricerca di un modello di teatralità capace di stabilire un rapporto sincero, utile e interessante con la società.

La commedia della vanità – prima assoluta 27 novembre Teatro Storchi, Modena
Claudio Longhi porta in scena Elias Canetti: quasi trenta attori, tra grandi nomi e giovani diplomati della Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro, per proporre al pubblico italiano il grande autore premio Nobel attraverso una delle sue opere più attuali. Scritta nel 1933, La commedia della vanità descrive un mondo grottesco e distopico, dove sono banditi tutti gli specchi. Ma a venir distrutta non è l’autocelebrazione, è l’idea stessa di identità. Che cosa rimane? Una massa di voci che deborda dal palcoscenico a investire la platea, che restituisce al pubblico l’urgenza di questa allegoria, dell’incubo di una dittatura nascente acclamata a gran voce.
Lo spettacolo rientra nel progetto più ampio di riscoperta di un autore fondamentale, ma dimenticato, della cultura del Novecento europeo, che ha portato inoltre a un ciclo di lettura a puntate, La lingua salvata. Storia di una giovinezza, che ha preso avvio a Modena a partire dalla scorsa stagione e che termina nel prossimo autunno 2019.

Nozze – prima assoluta 7 dicembre Teatro delle Passioni, Modena
Sempre all’interno del più ampio progetto su Elias Canetti, Lino Guanciale approda alla regia, portando in scena il primo testo teatrale dello scrittore bulgaro. In Nozze (1932), con un’attualità disarmante, dietro al grottesco e apocalittico narrare degli odi e delle basse bramosie da condominio, Canetti prefigura la folle catastrofe dell'Europa nera dei nazionalismi tra le due guerre mondiali. I personaggi coinvolti nella macabra danza di Nozze, prigionieri dei loro ruoli sociali e della noia, schiavi dei propri istinti più bassi, mai illuminati da slanci intellettuali o etici, vivono esistenze vuote e asfittiche, imperniate solo sull'ossessione per l'accoppiamento e quella per la proprietà, e appaiono all'autore come l'humus perfetto per la crescita di consenso dello squadrismo hitleriano.

Wasted – prima assoluta 17 dicembre Teatro delle Passioni, Modena
Giorgina Pi con Bluemotion porta in scena un testo della rapper, live performer, poetessa e scrittrice Kate Tempest, già vincitrice del Ted Hughes Award ed esibitasi lo scorso luglio al Festival di Glastonbury, che racconta di quel pezzo di società cresciuta pensando che cambiare la propria condizione iniziale fosse impossibile o così difficile da togliere forza alla fantasia che accadesse. Figli di una working class che si immagina destinata a rimanere tale, due uomini e una donna commemorano il decimo anniversario della scomparsa del loro più caro amico. Assemblano ricordi, tentano bilanci ma non riescono a salvare nulla di ciò che hanno vissuto.

Get your shit together. Esercizi di approssimazione per umani – prima assoluta 14 febbraio Teatro delle Passioni, Modena
Dopo The blink experiment, Luca Carboni e Gabriel Da Costa proseguono la loro indagine tra teatro, video arte e nuove tecnologie con una riflessione sull'errore, le conseguenze e possibilità del fallimento. Ispirato a un fatto di cronaca, lo spettacolo connette sul palcoscenico documentario, finzione e conferenza, teatro, video e nuove tecnologie. Carboni e Costa sono i narratori e i personaggi delle storie stesse che raccontano; ricercatori e cavie dei loro stessi esperimenti. Da questa “super-presenza” scenica prende vita un rapporto molto intimo con il pubblico.

Concorso europeo della canzone filosofica
Prendendo parte a un grande progetto di collaborazione internazionale, ERT Fondazione coproduce con altre tredici realtà europee la nuova creazione di Massimo Furlan, artista di origine italiana nato in Svizzera, che lavora sulla memoria collettiva di un’intera generazione immaginando una parodia del noto format televisivo canoro degli anni ’70 Eurovision. Il contest chiama in causa otto paesi del continente con altrettante canzoni commissionate a filosofi e studiosi tra i più autorevoli delle varie nazioni (per l’Italia Michela Marzano), musicate dalla Haute École de Musique di Losanna e interpretate dal vivo come in un concorso televisivo in diretta, con una giuria locale che valuta e innesca un dibattito.

Architecture – prima nazionale 22 febbraio Teatro Arena del Sole, Bologna
Pascal Ramebert, tra le personalità teatrali più interessanti del panorama contemporaneo, torna a dirigere un suo lavoro per Emilia Romagna Teatro Fondazione, dopo il successo di Clôture de l'amour e Répétition. Lo fa con un grande racconto dell'Europa, splendida e terribile, nei trenta foschi anni tra le due guerre mondiali. Architecture è una brutale storia familiare, un naufragio tra l’inizio della modernità, la prima guerra mondiale e l'Anschluss: un periodo di 30 anni denso di speranze ma sgozzato in un bagno di sangue, in cui il linguaggio stesso perde ogni significato.

Chi ha ucciso mio padre
Dopo Quasi niente, prosegue la collaborazione fra Emilia Romagna Teatro Fondazione, Daria Deflorian e Antonio Tagliarini con la nuova produzione, un’ulteriore tappa nella ricerca che da tempo accompagna i due interpreti e registi sui legami tra figura e sfondo, tra esperienza singolare ed esperienza collettiva. Quarant’anni dopo il ’68, che i padri li voleva uccidere, uno scrittore di 26 anni si mette in caccia degli assassini del padre e li scopre tra i dominanti, tra chi è al potere.

Antigone - prima nazionale 26 febbraio Teatro Storchi, Modena
Il filosofo Slavoj Žižek approda alla scrittura teatrale, reinventando la storia di Antigone dentro il sistema Europa di oggi, sempre sull’orlo della disintegrazione tra Brexit, austerity, muri che si innalzano e fake news. La drammaturgia di questa Antigone si oppone al presente e oscuro scenario, fornendo una risposta pan-europea. La regia di Angela Richter poi cerca di incoraggiare il pensiero su come sarebbe possibile risvegliare lo spirito politico sotto forma di una prassi per coloro che non hanno voce in questa Europa di crisi e sconvolgimenti.

Farfalle
Emanuele Aldrovandi prosegue la sua collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione, questa volta non più solo come drammaturgo, ma anche regista della sua favola nera Farfalle, Premio Hystrio 2015 e Mario Fratti Award 2016. Dopo la prima a New York, lo spettacolo debutta in Italia con Bruna Rossi e Giorgia Senesi in una produzione dell’Associazione teatrale autori vivi, compagnia nata con l’obiettivo di mettere la drammaturgia contemporanea al centro del processo di creazione di uno spettacolo.

Romeo and Juliet. Melo – Drama - prima assoluta 21 marzo Teatro Arena del Sole, Bologna
Il giovane regista Teodoro Bonci del Bene, dopo aver diretto Gioie e dolori nella vita delle giraffe di Tiago Rodrigues, reinventa per Emilia Romagna Teatro Fondazione la favola nera di Romeo e Giulietta, attingendo al vasto mondo della musica, per lo più leggera, cercando di vestire e spogliare a un tempo gli elementi caratterizzanti il testo shakespeariano e la sua capacità di raccontare la dinamica di rapporto tra l'età adolescenziale e quella adulta. Romeo e Giulietta non sono due ragazzini belli e impavidi in un mondo di cieca e disumana inflessibilità, sono invece due ragazzi che puzzano di fumo, con qualche tatuaggio, vestiti alla moda ma mai eleganti, né coraggiosi, né educati.

Macbeth. Le cose nascoste
Dopo Ifigenia, liberata, continua l’indagine di Carmelo Rifici sugli archetipi dell’inconscio collettivo. Ancora una volta il teatro si fa spazio di condivisione profonda, indagine sulla nostra storia umana.
In modo dirompente, Rifici cerca nella destrutturazione un nuovo spazio di condivisione tra attori e spettatori per indagare sul rapporto del mondo contemporaneo con la pulsione e il desiderio. Macbeth guarda negli occhi la dimensione archetipica sottesa al testo shakespeariano e decide di affrontarla chiedendo l’appoggio e la complicità di una coppia di psicanalisti junghiani.


Racconti della foresta di Arden – prima assoluta 21 aprile Teatro Arena del Sole
Prosegue la lunga collaborazione con il regista Nanni Garella e la Compagnia Arte e Salute, che sulla scia della produzione dello scorso anno, continua il lavoro su Shakespeare e sul teatro elisabettiano, per portare in scena l’universo metaforico della Foresta di Arden. Una foresta limitrofa alla città, suo specchio, luogo delle trasfigurazioni e delle metamorfosi, deposito di antichi racconti di magia, d’amore, di armonia fra uomo e natura, tutto ciò che sembra scomparso nell’immaginario dell’uomo moderno.

Alla voragine (Là dov’è l’ingresso, è anche l’uscita) – prima assoluta 28 aprile Teatro delle Passioni, Modena
Pietro Babina torna a dirigere per ERT Fondazione un suo lavoro, che riflette sulla nascita e sulla morte, su quell'attraversamento del mondo che ognuno di noi è chiamato a compiere, nel tempo destinato. «Storia di un uomo (potrebbe anche essere una donna) – racconta Babina – per il quale è impossibile sopravvivere, per lui non esiste una possibilità diversa dal vivere. Vi sono dei tipi umani fatti così. O forse non sono spaccatamente umani. Sono rimasti in qualche modo, in qualche parte, animali».

La Rivolta degli Oggetti
Dopo oltre quarant’anni i tre artisti de La Gaia Scienza, che tanto ha segnato il teatro di ricerca e innovazione, Giorgio Barberio Corsetti, Marco Solari, Alessandra Vanzi, si incontrano con nuove riflessioni sul teatro e sul mondo di cui il teatro si occupa. Cosa è cambiato? Cosa resta immutabile per la pulsione artistica della narrazione? Nasce così l’idea di riportare in scena la loro prima opera che ha iniziato a sondare le domande dell’arte e della contemporaneità, del teatro e della trasformazione del mondo e del modo di pensarlo, con l’intenzione di evolvere la riflessione, ripercorrerne la drammaturgia con nuove osservazioni: La Rivolta degli Oggetti.

Das Weinen (Das Wähnen). Un mare di lacrime – prima nazionale 9 maggio Teatro Storchi, Modena
Per la prima volta Emilia Romagna Teatro Fondazione produce uno spettacolo di Christoph Marthaler, in un lavoro cui il geniale regista svizzero giunge dopo quasi un trentennio, passato a fianco di un libro donatogli dall'artista Dieter Roth. Lo spettacolo ripercorre il viaggio del libro, tutte le tappe attraversate al fianco del suo proprietario: l’arte si fa salvezza dal nonsense, un antidoto all’incubo dei limiti e dei confini.

La parola madre – prima assoluta 26 maggio Teatro Arena del Sole, Bologna
Lola Arias, regista argentina ormai di casa in Europa, già applaudita a Bologna per Atlas des Kommunismus, viene per la prima volta prodotta da Emilia Romagna Teatro Fondazione per un progetto di teatro partecipato che, nell’arco di un anno, si interroga intorno al concetto di maternità, fulcro nel dibattito contemporaneo sui rapporti di genere. In questa nuova ondata femminista globale, il diritto di decidere quando e come essere una madre è un diritto in discussione. In molti paesi si combatte per l'aborto legale, mentre in altri dove già c’era, si chiede di cancellarlo. Il progetto verrà realizzato in altre città del mondo con diverse comunità come un laboratorio mobile. Lo spettacolo debutta nell’ambito della terza edizione del progetto europeo Atlas of Transitions.

Stati e Imperi della Luna – prima assoluta 20 dicembre al Teatro San Carlo, Modena
Prosegue la collaborazione tra Emilia Romagna Teatro Fondazione e Fondazione Collegio San Carlo di Modena alla riscoperta di classici del pensiero occidentale, attraverso la loro messa in scena. In un pellegrinaggio ironico che abbraccia in sé aristotelismo e astronomia, mistica e biologia, in Stati e Imperi della Luna Savinien Cyrano de Bergerac ci trasporta fin sulla luna, richiamando alla mente le dissacranti parabole di Luciano di Samosata e anticipando di qualche decennio i celebri Viaggi di Gulliver.

Teseo fila la lana, Pollicino sbriciola per terra e Cartesio presta a Dante un GPS per trovare la retta via
Prosegue il percorso di teatro all'interno degli spazi scolastici, con la seconda tappa delle drammaturgie ideate e dirette da Davide Carnevali intorno ai grandi dilemmi della filosofia occidentale. Dopo Aristotele invita Velázquez a colazione e gli prepara uova e (Francis) Bacon, nel nuovo classroomplay continua l’indagine sulla relazione tra realtà e finzione, tra vita e storia. Si parte dai concetti di ordine e struttura, per capire come si posizionano alla base non solo dell’estetica, ma anche dell’etica occidentale. Con una vena di comicità saranno riletti testi caposaldi della nostra cultura, la Divina Commedia di Dante, il Discorso sul metodo di Descartes e la filosofia di Umberto Eco e Gilles Deleuze.

RADAR - Dispositivo di progettazione creativa under 28 sulle rotte della Via Emilia
RADAR è un dispositivo di progettazione, un percorso triennale (2018-2020) di formazione, affiancamento e sostegno rivolto ad artisti Under 28 del territorio emiliano-romagnolo, finalizzato alla nascita di una nuova produzione. ERT ha inoltre affidato a spettatori coetanei la possibilità di selezionare un artista o una compagnia a cui offrire l’opportunità di diventare parte della vita produttiva del teatro.


LE OSPITALITÀ
Molte le ospitalità nei teatri ERT, tra grandi nomi del teatro italiano e internazionale, compagnia del territorio, nuovi autori e registi, drammaturgia contemporanea, musica e danza: Marco Paolini e Francesco Niccolini, Flavia Mastrella e Antonio Rezza, Gabriele Lavia, Constanza Macras, Emma Dante, Alessandro Bergonzoni, Patrick Guinand, Umberto Orsini, Familie Flötz, Bichu Tesfamariam, Alessandro Grassmann, Modena City Rambles, Roberto Andò, Gioele Dix, Federico Tiezzi, Orchestra di Piazza Vittorio, Teatro dell’Elfo, Massimo Popolizio, Kinkaleri, Teatro delle Albe, Teatro dell’Argine, Liv Ferracchiati, Vuccirìa Teatro, Frosini/Timpano, Vinicio Marchioni, Ottavia Piccolo, Orchestra Multietnico di Arezzo, Luca Gilberti, Lucia Poli, Angela Finocchiaro e Cristina Pezzoli, Giuseppe Battiston e Paola Rota, Balletto di Siena, Annig Raimondi, Ascanio Celestini, Corrado Abbati, Teatro dell’Imbarco, Paolo Billi, Massimiliano Civica, Saverio La Ruina, Antonio Viganò e Bruno Stori, Riccardo Pippa, Angela Malfitano e Francesca Mazza, Valter Malosti e Federica Fracassi, Andrée Ruth Shammah, Alessandro Serra, Primo Palcoscenico, Nicola Fano e Antonio Calenda, Ensemble Modo Antiquo, Ballet from Russia, Orchestra Sinfonica del Teatro Nazionale Sloveno di Maribor, Laura Sicignano, Ramin Bahrami, Artemis Danza/Minica Casadei, Noa, Gil Dor, Gadi Seri, Or Lubianiker, Vincent Peirani – Living Being, Orchestra sinfonica del Conservatorio Bruno Maderna di Cesena, Arturo Brachetti, Anthony Heinl, Aterballetto, Omar Sosa & Seckou Keita, Letizia Russo, Serena Senigallia, Italian Harmonists – Le voci della Scala, Geoff Westley, Tap Factory, Cal McCrystal, Victoria Thierrée Chaplin.


LovERT: La comunità delle aziende che sostengono Emilia Romagna Teatro Fondazione
Partendo dall’idea di “teatro aperto” e dalla volontà di “uscire”, “contaminarsi” e “accogliere” è nato il progetto LovERT, la comunità di aziende, imprenditori e professionisti che condividono questa idea di Teatro e scelgono di supportarla per un maggior benessere sociale, culturale, civile ed economico del nostro territorio, storicamente sensibile a questi valori e a quest’idea di sviluppo.
A partire da questa idea, ERT ha voluto lanciare una “chiamata” alle aziende e agli imprenditori delle città di Bologna, Modena, Cesena, Vignola e Castelfranco Emilia per costruire insieme un teatro sempre più aperto alle città, ai diversi pubblici e nuove forme di contaminazione.


Debora Pietrobono
Responsabile Ufficio Stampa Emilia Romagna Teatro Fondazione
c/o Teatro Arena del Sole
Via San Giuseppe, 8 - 40121 Bologna
tel. 051 2910954 – cell. 347 8798621
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Silvia Mergiotti
Via San Giuseppe, 8 - 40121 Bologna
tel. 051 2910914
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Emanuela Dallagiovanna
Via Aldini, 22 – 47521 Cesena
tel. 0547 355714
[email protected]

Sara Guerra
Viale Carlo Sigonio, 50/4 – 41124 Modena
tel. 059 2136042
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