James Bond e l’eredità di Ian Fleming, il nuovo libro di Riccardo Crosa

A centodieci anni dalla nascita di Ian Fleming esce il nuovo libro di Riccardo Crosa, si tratta del secondo esperimento di scrittura con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Nel volume, preceduto da alcune riflessioni sul mito di 007, troviamo il romanzo Operazione Goldenmine illustrato dallo stesso Crosa con una ventina di tavole Cyberpainting. Il racconto costituisce la prima avventura di Jenson Barker, una spy story mozzafiato con un epilogo sorprendente e un cameo di James Bond.
Biella, (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura) Nell’immaginario collettivo, 007 è una spia elegante, che vive alla grande e compie imprese impossibili, utilizzando gli ultimi ritrovati della tecnologia, tuttavia, prima di essere una stella hollywoodiana e il testimonial miliardario di decine di brand prestigiosi come Aston Martin e Tom Ford, James Bond è anzitutto il personaggio centrale del ciclo di romanzi di Ian Fleming. Tanto immaginario da sembrare talmente reale che, a sessantacinque anni dall’esordio, il suo mito non accenna a tramontare. Infatti è appena uscito il romanzo Forever and a day, prequel di Casinò Royale, scritto da Anthony Horowitz e i fan di tutto il mondo sono in attesa di rivedere Bond nel venticinquesimo film della saga, la cui uscita è prevista per l’anno prossimo.

Riccardo Crosa, autore del libro James Bond e l’eredità di Ian Fleming, uscito online e nelle librerie di tutta Italia, parla del suo nuovo lavoro:

«Con questo libro ho inteso rendere omaggio a Ian Fleming e al suo personaggio, che nei romanzi e nelle sue molteplici versioni cinematografiche mi diverte da quando ero un adolescente. L’autore inglese e gli sceneggiatori delle pellicole, hanno reso l’agente segreto un vero e proprio gigante nel suo habitat naturale: la Guerra Fredda, periodo sempre più in voga nella fiction, tanto è vero che, recentemente, il regista Pawel Pawlikowski ha presentato a Cannes il film Cold War e in tivù assistiamo al grande successo della serie The Americans. Possiamo considerare la Guerra Fredda come il simbolo per eccellenza della doppia rappresentazione della realtà. Due blocchi contrapposti che pongono in evidenza la propria verità, celando le altre. Oggi, a centodieci anni dalla nascita del padre dell'agente segreto per antonomasia, il mio nuovo libro James Bond e l’eredità di Ian Fleming rispecchia tale schema. Infatti, se quello citato è il titolo ufficiale che anticipa alcune riflessioni sul mito di 007, il titolo nascosto Operazione Goldenmine è quello del romanzo inedito contenuto nel volume e ispirato da un’intelligenza artificiale che ha letto i romanzi di Fleming in una settimana. La storia, che ha come protagonista Jenson Barker, anch’egli agente segreto dell’MI6, amico e doppio di James Bond è un libro nel libro, in cui nulla è ciò che sembra. Inoltre, il volume svela una terza verità, quella della suggestione visiva delle venti tavole originali Cyberpainting con cui ho illustrato le gesta di Jenson Barker, rendendo a mio modo omaggio ai creatori dell'iconografia bodiana degli anni ’60. Infine, per chi si immergerà nella lettura di questa nuova e avvincente spy story, sarà facile ritrovare ogni elemento simbolico dell’universo fleminghiano, James Bond incluso.»
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