Pensaci, Giacomino! a Ravenna, Teatro Alighieri, da martedì 12 a venerdì 15 gennaio 2010

Una singolare edizione del testo pirandelliano che Enzo Vetrano e Stefano Randisi, allievi del grande Leo de Berardinis, hanno creato per la loro compagnia Diablogues e per il Teatro di Sardegna
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Comune di Ravenna . Assessorato alla Cultura
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in collaborazione con Enipower

La Stagione di Prosa del Teatro Alighieri di Ravenna presenta
Pensaci, Giacomino!

Dopo una fortunata tournée italiana, arriva al Teatro Alighieri di Ravenna "Pensaci, Giacomino!", commedia assai popolare di Luigi Pirandello, in una singolare edizione che Enzo Vetrano e Stefano Randisi, allievi del grande Leo de Berardinis, hanno creato per la loro compagnia Diablogues e per il Teatro di Sardegna.
Lo spettacolo - una rappresentazione dell'ipocrisia della società e del vittorioso battersi di un piccolo eroe contro di essa - andrà in scena da martedì 12 gennaio a venerdì 15 gennaio, sempre alle ore 21, all'interno della Stagione di Prosa del Teatro Alighieri curata da Ravenna Teatro per l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna.
In "Pensaci, Giacomino!" - scritta nel 1917 per l'attore Angelo Musco - emergono con efficacia i tipici temi pirandelliani: l'incapacità dello Stato, i pregiudizi della gente, la maschera che ognuno riveste in seno alla società, i paradossi esistenziali dell'individuo (doppi ruoli, crisi di identità), il sacrificio individuale per ambire alla falsa considerazione sociale e al perbenismo di facciata.
L'intreccio di quella che viene definita una commedia morale, umoristica e grottesca, vede il protagonista Agostino Toti, vecchio professore di liceo anticonformista ante litteram, dichiarare la sua intenzione di “vendicarsi” contro il governo - che lo ha costretto a una vita solitaria a causa di uno stipendio da fame - sposando una ragazzina giovanissima che beneficerà a vita della pensione che lo Stato sarà costretto a versarle in quanto sua vedova. Il caso di Lillina, figlia del bidello della sua scuola, messa incinta da Giacomino Delisi, un suo ex alunno, e adesso cacciata di casa dai genitori, gli offre la possibilità di realizzare il piano. La casa della coppia però, dove spesso si recherà il vero padre del bambino, viene additata dall'opinione pubblica benpensante, con amare conseguenze e pacificazione finale.
È così che, attraverso questo testo apparentemente comico e irriverente, Pirandello focalizza l'attenzione sulla famiglia e sugli squilibri che possono esplodere al suo interno, scaraventando lo sguardo in un’attualità drammatica e agghiacciante, che ci coinvolge tutti e ci fa riflettere sugli aspetti diametralmente opposti della violenza e del rispetto. Questa famiglia aperta, trasgressiva, sui generis, vissuta come un’offesa da tutta la comunità civile, acquista nella mente del Professore una valenza etica che va protetta e difesa con tutte le forze e così, fatalmente, come in un gioco di scatole cinesi, la “non famiglia” viene intrappolata nella stessa idea claustrofobica di famiglia, e i suoi componenti soggiogati a meccanismi di compressione e prepotenza.
In scena - oltre ai due registi, qui anche protagonisti Enzo Vetrano e Stefano Randisi - Giuliano Brunazzi, Ester Cucinotti, Eleonora Giua, Antonio Lo Presti, Giovanni Moschella, Francesco Pennacchia, Margherita Smedile. Le luci sono di Maurizio Viani, la scenografia di Marc'Antonio Brandolini, i costumi di Luciana Fornasari. Lo spettacolo è una produzione del Teatro Stabile di Sardegna e Diablogues.
I biglietti sono in vendita presso la biglietteria del Teatro Alighieri, via Mariani 2, telefono 0544 249244 (aperta dal lunedÏ al sabato dalle 10 alle 13, il giovedÏ anche dalle 16 alle 18 e da un’ora prima di ogni spettacolo).

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